(Contiuua da pag. 3) del loro più autorevole esponente che anche per loro la patria era sul Mo~te G~ppa. Ma accanto a questi spinti nobili si muovevano. eccitate da sogni di violenza e da volontà di potenza. anime corrotte da ~;a df 0 f~~~zi~~f :~~:;io;~~aW~ cutdevi~~nJ~raf~c \1~nba'1a~~ elezioni del novembre 1919 alle elezioni del maggio 1924, dopo quelle del 1921 e la •marcia su Roma» dell'ottobre 1922, so- ~ia~~~~~e ~:/1f~fa~i~11fi~~ che fin dal periodo del Risorgimento aveva governato il Paese e alla quale si era aggiunta quella immatura del cattolicesimo democratico. Egual<; sgretolamento aveva colpito 11partito socialista che la forza dirompente della Rh·oluzione russa dell'ottobre 1917 poneva di fronte a problemi nuovi a cui era impreparato. aççadc nelle libere dispute consideravo il Matteotti con occhio amico quasi che fossim_o attrat• ti a vicenda cd egli m1 volesse bene e non volesse dirmelo, al dolore e allo sdegno per l'infa. me delitto commesso accompagnai nel mio animo senza al· cuna discordanza il ricordo del tempo in cui egli non dava Ire· gua al Ministro dell'Istruzione. E ho potuto procurarmi e ho collocato nella mia biblioteca il libro· che egli aveva pubbli• cato nel 1910 sulla Recidiva•. Nel Paese intanto dilaga il terrorismo fascista. • e Il fascismo è venuto - soL'inflazione galoppante, che r~~~a~:e~~u~~rt~r~1:;1i~~'ì~ Il Presidente della Repubblica con I compagni Saragat e Orlandl no -parole di Claudio Treves - come? Alcuni suoi tratti ini• ziali assai prima che il nome nascesse si erano potuti cogliere nei modi con cui era stata c,,indotta la propaianda per l'mter:vento (nella pnma guerra mondiale); modi di oscura demagogia e di essenza antipar• la~~ntare. C'erano gli agrari e gli industriali, che sotto l'assil• lo della prima crisi fremevano dal desiderio di liberarsi di un colpo dalle concessioni cui era• no stati costretti dalle organiz• zazioni proletarie nel decennio liberale. Particolarmente era la rivincita della rivoluzione agrar~a del principio del secolo cui anelavano !!;rossi fittavoli e grossi proprietari. Il fascismo si offri loro come guardia bianca, ai;ente nei moc;i della guer• ra C!\'ile, in contmuazione di quella internazionale appena chiusa, con la tol!eram.a favoreggiatrice dei governi. E fu il martirio del proletariato. Il manipnello. l'olio di ricino, i bandi e le bombe furono le armi. Le case del popolo, le camere del lavoro andarono in fiamme, i leghisti furono assassinati». moneta, spingeva il proletaria. to ad agitazioni che spaventa• vano il ceto medio non orientato dagli uomini di autentica cultura e di alto sentire ai quali solo la tragedia del IO giugno 1924 restituiva un'esatta visione delle cose. Tutto ciò fa. ceva l1 gioco di spregiudicati avventurieri. che con la com· plicità della monarchia, di tut• te le forze dello Stato, com• presa la magistratura, del pa• dronato della terra e della fabbrica, trascinavano con sé quella parte della gioventù che la gucr- ~fonee~~~i~;tt;!:!~~t ~iis~t~~: to, e con la violenza e il terrore J!1i~fitd~~~a~~o c~~l rai;~ ciosa ~l_tà della guerra il mon· do degli inizi del secolo si era trasformato. Anche prima erano crollati imperi. Anche prima civiltà millenarie erano scomparse 9uasi senza las_ciare traccia d1 sé. Ma mai prima di allora si era vista una così prof~mda cris_i di val'?ri. un_cosl turbinoso agitarsi di inquictu• <lini e un abbandono di antiche fedi. Anche il socialismo, che pur aveva indi\'iduato lucida• mente le cause della guerra e che dava fa. risposta 1?iù umana a tutll I problemi umani, era travolto da una situazione ~he gli_ f_aceva perdere di vista i valon immortali a cui avreb-- be dovuto sempre ispirarsi: la libertà e la gi1,1stizia. Lucido testimone Il soffio rovente della guerra pareva inaridire nel profondo le radici da cui per un secolo eragcrminatala\'itacivile,nell'atto stesso in cui semi \'ele-- nosi, prima appena visibili, si schiudevano in fioriture strane e mostruose. L'Italia cadeva sotto una diuatura abietta che doveva contaminare la Germania la quale pochi anni dopo veniva schiacciata dal mostro hitle!'iano. nel periodo Slesso in cui m Russia_ il flagello staliniano - Lenm era morto al• l'inizio del 1924 - si le\'ava fosco sull'orizzonte. Si creava. no cosl fin da allora le cause che nel 193S.39 dovevano fare esplodere, più terribile della prima, la seconda guerra mon• diate. Giacomo Matteotti, nato nel 1885 e ucciso il IO giugno 1924, è non soltanto il testimone lucido della tragedia che investe l'Italia e il mondo ma è anche l'uomo d'azione che, prima sul piano locale del suo Polesine poi sul piano nazionale, impegnerà tutta la sua vita per portare il suo contributo a!la difesa dei valori di libertà, di giustizia e di pace. Sul fondamento di una cultura giuridica cd economica eccezionalmente seria c'è in lui un'umanità profonda che lo lega alle sofferenze delle classi contadine della sua terra. Matteotti non \'a al popolo. Maneoni è popolo nell'atto in cui i problemi del popolo sono. i suoi problemi, la ragione d1 essere della sua vita e delle sue lotte. Matteotti \'Ìve la tragedia del bracciantato del suo Polesine come la sua tragedia, ma non si abbandona né al nichilismo dell'aristocratico scellico né al• la faziosità del plebeo chiacchierone e indolente. Su una situa1.ione di estrema miseria delle masse popolari Matteotti interviene con le risorse della azione appassionata ma coordinata cd intelligente. Matteotti è di quegli uomini che sanno che la storia non pone mai problemi che non si poss~m_o risolv~re; è di quegli u_omm1 che sanno che l1 pen• siero e l'azione possono in tut• te le circostanze trasformare situazioni disperate in situazion_i coordinate e ricche di sie:ni• f1cati. Matteotti è sociahsta perché la sua um_anit;'I lo pur• la a lottare con 11 ])iù debole e ad aiutarlo a lottare. Di qui la profondità della sua fede nei valori concreti del socialismo e la sua attitudine ad educare e a .fare più che a teorin.are. • L"opera di Matteotti - seri• ve _Gobetti - tra_scurava quasi dehberatamcnte I C1rcoli e si svolgeva nelle Leghe. Consulen- !fu1i1~ecll;~ifarii~:e d~w~ii~ perati\'e di consumo, tendenza a fare in tutte le sedi questioni pratiche di realin.azione. Le sue predilezioni per le scienze giuridiche ed economiche trovavano qui l'opportunità di in• scrirsi con la sua fede di socialista, e non . fu solo il più dotto dei socialisti che scrives- ~~ /';;g"1:;}~~icC..b1ie f~~i" 1la'. voro quotidiano di assistenza amministrativa•. Il riformismo di Matteotti è un atteggiamento di serietà di fronte a problemi che non si risolvono con i conati del di• lettantismo pscudo-ri\·olu1.iona• rio o con la violenza dei fanatici, ma con_ l'azione consapevole e creatrice. Nato a Fratta Polesine da una famiglia benestante ma non ricca, Giacomo Matteotti studia sul serio in comunità di ideali con il fratello maggiore Matteo e si laurea a Bologna ~~~ f~a ;~tib~~a;aLan!F\i\oa: Torino. Il mi_gliore elogio di Matteotti studioso di diritto e di economia, elogio che com• prende anche suo fratello Matteo, sarà dato da Einaudi che SCn\'e: «L'abito scientifico doveva essere in quella famiglia una seconda natura•. Le ragioni morali che lo spin• gono a difendere le classi povere. pur sen1.a allontanarlo da• :l~:;u:~u~ci:i:tiJ~\~ 1~m1i~\ venticinque anni Matteotti è e• letto membro d~l consiglio pro- \'inciale di Ro\'~go. Profondo è m Matteotti il sentimento di rivolta contro la ~~~i~~~-c~ ;~~~r! ic~~\i~ lenza cieca e la più cieca di tutte è la guerra che. nel tempo della cosiddetta pace, li fa. scismo con te sue squadre di sicari conduce contro i proletari. Condannato nel 1916 per di• sfattismo, assolto dalla Corte di Cassazione, è dichiarato inabile ~~ni~~~j di~!~~~:. rdu~ s~~i fratelli Matteo e Silvio mori- ~~~n191fiiv~hÌ!~~:~ ~~~~~~~~ Biblioteca Gino Bianco te alle armi. Il " pericoloso sovversivo • viene relegato in Sicilia. Passa due anni e mezzo sotto le armi e organizza a su_c spese una scuola per i commilitoni analfabeti e riprende gli studi giuridici. Di questo periodo non rimangono di lui che le lettere alla moglie sposata sei mesi prima della chiamata ~Ile armi: la soave signora Veha, religiosissima, dei cui sentimenti religiosi Matteotti aveva il più profondo rispetto. « Conviene mettere a confron- :~s;-m~~o la~;t1~~bept1~ifi. sta con la condotta degli uomini tipici del pacifismo italia· no: Matteotti non disertava, non si nascondeva, accettava la logica del suo «sovversivismo», le conseguenze dell'eresia e de\. l'impopolarità: era, contro la ~~~r:, un combattente geneLa posizione di Matteotti sulla guerra poteva valere per quella di allora. E' certo che, se non fosse·stato ucciso, nella seconda guerra mondiale si sa• rebbe tro\'ato alla testa di tutti noi nella guerra di Liberazione. nella lotta armata della Resiste~za,_ per la difesa di quei valori di libertà e di giustizia che egli t~nto amava. Del resto, questa visione delle cose che scaturisce dalla natura stessa della storia è sancita dall'articolo 5 della Costituzione repub-- ~l~~~n~ ~ cdlfg;~mdetf:rPS:t~~~ è sacro dovere del cittadino•· Nel Congresso del partito socialista del 1919 •Matteotti - sono parole di un accurato e te:;~n~~~ ~o,~af~·~\tf~e1s~r formisti che si pose il problema di una sintesi tra il contenuto tradizionale della dottri• na turatiana e i nuovi innesti ideolo_gici che interpret_avan'? più direttamente lo spinto di rivalsa del proletariato italiano ... • Bisogna fare•: era il suo incal1.ante invito. e Fare» signi• r~ct~~adar u~1 r;;:::~reil s~~~~~ terrore di ogni mO\'imcnto che traesse ?rigine dall'ala sinistra del partito ...• Matteotti qui_ ca- ~~~d~:/r;::~ <;,c~ii'i~~i ~j~: le" • Fare che cosa, di gra• zia? ... Noi diffidiamo delle proposte che si enunciano col ver• bo "fare" quando questo rimane senza complemento ». Turati a\'C\'a ragione. E il Congresso d\ Bologna si chiuse con la vittona di Serrati il qua- !e praticamente liquidava i principi della Carta del '92 e apriva la porta verso i Soviet. Nelle elezioni del 1919 Matteotti è eletto per la prima volta ~~fi~ta~lit~a ~~~i~na~!. 11'Èf 0 ~~ deputato incomodo come spulciatore di bilanci e denunziatore di scorrettezze amministrati\'C. Il terrorismo fascista Nel suo primo discorso attac· ca Nini -per la scarsa serietà del bilancio ordinario, ma il suo maggiore intervento si ebbe il 2 giugno 1920 durante la discussione su!l"autorizzazione all'esercizio provvisorio del bi• lancio preventivo per !'anno 1920.1921. A Nitti succede Giolitti. E Mat!eotti, che ha acqui. stato ormai un alto prestigio ne_!l'ambito parlamentare_, non esita ad attaccare anche 11 vec• ~hio uomo di Stato piemontese 11quale nelle sue memorie non si degna di ricordare il giova• ne deputato socialista democratico morto come un eroe. Diverso è il caso di B;medet• to Croce. di ben altra statura intellettuale e morale,o che, quando era Ministro dell'lstrulione. fu anche lui beccato, ma a torto, dal deputato socialis1a democratico e che lo ricorda con queste parole affettuose: o Ma gli uomini non si giudicano dalle piccole debolen.e ed errori e quel deputato Matteolt\ che_punzccchia\'a_il_disgra: ziato filosofo sotto 11 tiro dei deputati, qualche anno dopo insorse animoso e inesorabile ac• cusatore dei malversatori fa. scisti i quali non sapendo come farlo tacere. né lui intimi• dendosi alle minacce, lo fecero ammazzare. Ed io, che come INAUGURAZIONE DEL MONUMENTO Il 7 aprile Giolitti scioglie la Camera cd indice le elezioni per il 15 maggio. La Camera si riunisc_c l'!! giugno 19~1 e durerà smo al 25 gennaio 1924. E' il secondo errore storico dopo quello della Libia del \'CC· chio uomo di Stato, che per al• tri aspelti a\'e\'a reso eminenti servizi al Paese. E' a Giolitti in• fatti che si dc\'e se nel primo decennio del secolo le classi più povere furono difese e la lotta contro il protezionismo fu be· ne avviata. Il partito socialista allo sciog!iment? detla Camera era già iTl,pe\xlhto dalla scissione di Li. vorno. Con le elezioni Giolitti tentava una sterzata a destra, convinto con un governo •più forte di assorbire il movimento fa. scista dissolvendolo nel conservatorismo monarchi<:o-costitu• zionalc. Il risultato fu deludente. Il cosiddetto • blocco nazionale • formato dai liberali di tutte le sfumatur_c, d~gli cx combattenti, dai riformisti bonomiani, dai nazionalisti, dai fa. scisti, vinceva. Il -partito socia• lista \'edeva diminuite le sue ~~~Cn~~/~~fre~Fa~~[s;i ~~ costituivano in gruppo autonomo. Il significato politico delle elezioni era uno spostamento a destra di tutto il ceto medio. Matteotti capisce la necessità di tentare di recuperarlo, ma senza transazioni nei confron• ti tanto delle forze di estrema sinistra quanto soprattutto nei confronti di quelle fascistiche. (Contimw a pag. 20) COMMOSSA PARTECIPAZIONE S ul lungotevere Arnaldo da Brescia, dove cin• quant'anni fa fu rapito dai fascisti, Giacomo Mal• teolli è stato commemorato dai socialisti democratici venuti da tutta Italia per la inaui;i:urazionc del moi:iumcn. to. simbolo del sacrifico del parlamentare. Organin.ata dalla Fondazione Matteotti, recentemente istituita dal Partito, tra centinaia di bandiere e striscioni delle sezioni e delle ,federazioni socialdemocratiche, la manifestazione sl è S\'Olta in un cli• ma di commossa partecipazione, presenti migliaia di compagni. Il monumento è stato inaugurato alla presenza del presidente della Repubblica Leone e delle più alte cari• ~he dello Stato. Tra gli altri, 11 presidente del Consiglio Rumor in rappresentanza del governo. il senatore Spa• taro e il compagno C~riglia in rappresentanza dei due rami del Parlamento, il giudice Verzl per la Corte costituzionale, numerosi par• lamentari. rappresentanti delle organizzazioni sinda<:a• li. Presenti anche delegazioni degli altri partiti antifa· scisti che hanno voluto onorare anch'essi il ricordo dcll"assassinio del parlamentare socialista democratico: Nenni, Amendola, Gonella e Piccioni. A! completo la rappresentanza del Partito: dal presidente Tanassi al segretario Orlandi, da Matteo Matteotti al neoiscritto Sullo. La manifestazione si è a. p~rta con un breve discorso i1 r1a°n~tgrl~o~~ag~:~~~ Pittermann, presidente de]. l'Internazionale Socialista, ha portato i saluti di tutti i partiti socialisti del mondo. Ha poi preso la parola il compagno Saragat designato dal Partito a pronunciare l'orazione ufficiale. umanità~
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