ANNO Xlii N.g CONTO CORRENTE CON_LA POSTA Milano, 1 Oiu_gno 1924 Giornale delle Donne Socialiste "Per angusta ad augusta,, ABBONAMENTI: ITALIA e COLONIE . Anno L. 5,50 Semestre L. REDAZIONE ED AMMINISTRAZIONE MILANO -- Via Silvio Pellic;::o, 8 - MILANO I>EtEZZO I>SR LE INSERZIONII ESTERO . . . . . » » 12,- , , Su una colonna, per ogni millimetro in quarta pagina cent. 50; in terza pagina cent. 80; nel corpo del giornale L. I. Uri :riti.mero oe:ri-t:es:lm:l 20 .Rlvolcersl alla «Pubblicità Moderna» Via Barbavara, 6 fnt. usso ini! Restituite il ·cadavere di Matteotti alla sua mamma, almeno alla sua mamma! E l'abbiamo veduta piangere, la Madre E' questo che bisogna dire in questa piangeva, poteva piangere in fine. rissa tumultuosa e . diuturna per aver la ECCE HOMO Il suo volto chinato verso la terra in lusinga ili poter penetrare nel fondo buio umiltà d'amor disperato, il suo pensiero, delle coscienze intorbidate dall'odio e di i suoi occbi, la sua natura terrena par- essere ascoltato. Uno dei cinque giudei così narrò: vero in un momento sommersi e ognuno Le Madri, le Madri, le Madri! « Il contegno di Matteotti è stato asso- di noi sentì, nei ricordi innumerevoli che Questo Mussolini, e i suoi d'ogni genelutamente spavaldo mentre lo pugnalava- si coloravano repentinamente di luci iri- re, i mandanti dell'assasinio, i bruti simo. Ha continuato sino alla fine a gri- discenti, infiniti palpiti, infinite gioie, in- cari cinici e senza brividi hanno potuto darci in faccia: assassini, barbari, vigliac- finiti dolori delle nostre stesse Madri vive compiere tiztte le orribili gesta perchè chi. Mai ebbe un momento di debolezza o perdute. ,, . . hanno dimenticato le Madri. p. r. per invocare pietà. E mentre noi conti- 1 L M A R T I R .E nuavamo nella nostra opera, egli ci ripeteva: uccidete me, ma l'idea. che è in me ' non la ucciderete mai. Probabilmente se « Vigliacchi! assassini! uccidete me, ma i più alti responsabili, non sarebbero stati si fosse umiliato un momento e ci avesse la grande idea non l 'uociderete mai! » 1 possibili; · forse lo stesso regime del terchiesto di salvarlo, riconoscendo l'errore Così il Martire .apostrofava gli schera- rore non avrebbe più potuto riaversi; della sùa idea, avremmo forse non ese- · ni, i sicari che lo pugnalavano, riservan- ·forse l'iniqua oppressione che gli induguita sino alla fine la nostra operazione .. dosi .poi - barbarie suprema, delitto e on- striali ed i proprietari terrieri fanno graMa no. Sino alla fine, fin che ebbe un filo ta senza nome - di distruggere il cada- vare sulle ·spalle dei lavoratori di città e di voce, ha gridato: la mia idea non vere. campagna sarebbe stata almeno parecchio muore. I miei bambini si glorieranno del In verità schiaffo morale più terribile la attenuata; forse il « duoe n d~ tanto obbroloro padre. I lavoratori benediranno il mio vittima non poteva sferrare sul vìso del- · brio non avrebbe ,più avuto campo di rialcadavere. E' morto gridando : viva il So- l'insigne Giuda lsc.ari,ota, direttore del- zare la testa e di rifare la voce grossa; cialismo ». l'Avanti! ancor.a: nel settembre 1914, per forse la «Milizia» e gli squadristi avrebDalla cr-0naca nera si è sbalzatii in pie- divenire fondatore di un giornale inter- bero dovuto finalmente cessare, anzichè na epopea. ventista, « disinteressato », ...dell 'appoggi,o riprenderlo, il loro sistema di insulti, di Il fascismo ed il governo fascista, ge- di Barrère e della massoneria francese, canzoni oscene e ciniche, di bastonature, · sti tragicomici e le gesta storiche del Du- nel successivo ottobre, per poi essere di aggressioni, di sopraffazioni, di ·sangui- « duce » del fascismo assassino nel 1919. nosi scherni, di assassini come il tramvieNoi che col Partito in cui militava Gi.a- re Attilio Olda~i a Milano, di rapimenti e corno Matteotti siamo un po' lontani, di torture come il mutilato Maccaferri a. sia per i mezzi di lotta propugnati da noi Bologna. *** N-0n si è _dato il <.( colpo di grazia.» ma la posizione dei << ricostruttori » del manganello è indubbiamente scossa dalle loro fondamenta. Gli atteggiamenti ultimi del Governo ne sono la più evidente prova. E' il caso di dire che il cadavere di MatCINISMO « Si può dire che fra i primi ad imprecare contro il delitto e i responsabili di esso sono stati i fascisti. MUSSOLINI . (discorso· al Senato). A. documentare tutta la c:omplicità morale del Partito Fascista nell'orribile assassinio dell 'on. Matteotti, è sorta tutta una fioritura di canzonaccie e di stornelli che sono una tipica. espressione del cinismo ributtante del partito di coloro che vivono in... purezza ed umiltà. I discorsi dei responsabili, le deplorazioni dei dirigenti i fasci, le lacrime di ooccodr:illo di coloro che armarono e incitarono gli eroi dei oento. delitti impuniti, non possono cancellare il senso di ribellione che assale, chiunque, sente la sghi~ gnazzata beffarda sul- morto ancora insepolto. Vi era una morale ed un senso di pudore che finora faceva fermare tutti i rancori davanti alla tragica realtà della morte. O.ra -non più! , Nell'Italia rinnovata, purificata, è patriottico vilipendere anche i morti, anche coloro che caddero da eroi per la propria fede. Ah! -Matteotti due volte santo per il sacrificio della. tua p~r~o_na.~e__ perJo.. ,s;tr~zjg, che della tua memoria, quale edificio di bontà dovremo innalzare domani, nell'alba, risorta, perchè non rimangano traccie di questi segni d'odio e di cinismo. * * * e dagli cc unitari n, sia per la concezione fi,nalistka,. con cui arrivare all 'abbattimen~ to -della Società borghese per la Società socialista (Dittatura proletaria con Governo degli operai e dei contadini e non Parlamento a metodo democratico), ci sentiamo in obbligo di riconoscere che ben pochi furono gli uomini che nei vari Partiti proletari seppero :mantenersi di carattere indomabile, di fermezza di propositi, di volontà ferrea nella difesa dei propri ideali dà raggiungere l'eroismo, come seppe mantenersi Giacomo Matteotti. Aveva ben ragione .il Grande Sacrificato di pensare che i suoi ·figli sarebbero stati ben fieri del loro padre allorquando avrebbero potuto comprendere tutta la grandezza del teotti, pur distrutto, mette ·un'indicibile Pochi pàiura agli assassini, fa perdere loro la tè- giorni dopo I.a scoperta del rapice, i fasti ed i nefasti dei suoi aocoliti, i saccheggi, le baratterie, il skariato e le parodie imperialesche sono episodi d.a Libro nero delle RR. e Fasciste Questure del regno o da pochades; la morte di Matteotti è l'epopèa. I,! Nazzareno ha finalmente trovato un discepolo, perchè .la fine di Matteotti può stare degnamente aocanto alla fine del martire di Galilea. La spavalderia dell'Uomo davanti al pugnale è sublime. Il filo di voce per urlare ancora il grido della sua fede è diV;ino. Io propongo che le parole del giudeo, rappresentanti il martirio del Nazzareno ita,lioo e socialista siano, tutte le mattine, lette ai giovani delle scuole; µropongo che siano racoo,lt,e in pergamene e largamente diffuse. Ogni lavoratore, ogni socialista, ogni uomo lrbero ne farà un quadro che terrà al suo capezzale e che ogni sera leggerà come i credenti del cattolicismo ripetono le parole del loro Cr-ed,o·. FRANCESCO REPACI. La Madre La M({dre di Giacomo Matteotti ha fallo celebrare una 1Wessa per suffragare !'anima del figlio sventuratissimo. E l'abbiamo veduta questa dolente ombra di donna curva, canuta, tremante degli anni e dal peso della sventura, sorretta e sorreggendo un allro disperato dolore, quello della vedova, passare per le navate della chiesa fatte silenziose dall'angoscia e sprofondarsi nell'abbandono delle ginocchia, prostrata dopo il lungo cammino della sua vita per interrogare e per· soggiacere rassegnata al mistero imperscrutabile. sublime sacrificio! * * * Non è qui il caso, nè è nostra intenzione, di polemizzare o - comunque - di criticare intorno all'atteggiamento tenuto dai vari Partiti d'opposizione, specie dai partiti proletari, in confronto del fascismo in seguito al misfatto di Roma. A tutto ciò pensano e penseranno in sede opportuna gli organismi nostri per trarne quell'ammaestramento che ci sarà utile per l'avvenire. N-0ndimeno non possiamo esimerci dal rilevare che - purtroppo - ancora una volta i Partiti proletari non se·ppero essere all'altezza del momenfo. Il non mai abbastanza esecrato delitto, pei modi e vicende, nonchè .per il fine supremamente sopraffatore con cui e per cui fu ·svolto, ha suscitato una vera rivoluzione degli spiriti contro il fascismo ed il suo regime. In questa occasione non solo è venuto alla luce tutta l'infamia dei delitti (Matteotti personifica tutte le vittime fatte in ,ogni parte d'Italia) organizzati nel palazzo stesso del Governo, ma ne è scaturita tutta la camorra più losca, tutto lo scandaloso mercimonio di affarismo, di favori e di onorificenze che il frettoloso e vergognoso a:rricchim,ento dei vari Finzi, dei Rossi, dei Torre, dei Marinelli, dei Filippelli, dei Michelino e di tant'altri astri maggiori e minori, già nullità miserabili (« miserabili » in se.nso morale e materi.aie) prima della famosa <e rr..arcia su Roma». Ora non era il caso che a tempo orportuno, ossia ali 'indomani della scoperta del delitto obbrobrioso, i partiti proletari avessero fatto intervenire le masse operaie per •dare la spallata di grazia al già vacillante governo fascista, ponendo così termine alla delittuosa e non più sopportabile dittatura?· · Forse tutti i salvataggi mostruosi che ora s1 tentano per salvare i princi.pali e BibliotecaGino Bianco mento, •mentre la mamma ottantenne e la sta, è lo spettro che implacabilmente li moglie dis t d. d I d. · insegue colla sua paurosa rampogna . pera e 1 o ore, e i angoscia, s t h ., d . ·d . · pregavano nella loro casa vuota aggrapb b:n~a 00f are c e_piu_co eStl m,o erm pandosi alle speranze più lontane, le squaa_r ; 1 ne an 1 ~0 e P1~ s 1 1 scavdano a pro- dre fasciste arrivate da Firenze si portaP1 nat ossa ne a qua e a ca uta non è rono fin sotto le finestre della casa delon ana. l' M · · 1 . 1 Però tocca sempre a noi ad aocelerare r:;ino ~~: 0 :~~~~:d~o~t;o st ornello fioritmo della dissoluzione fascista. Dob·- biamo noi donne operaie, specialmente, E con la carne di Matteotti a far in modo che il sacrificio del Grande ci faremo i salsicciotti. non riesca vano. . E per cominci.are, rientriamo subito nei nostri Sindacati di mestiere; ridiamo tutta l 'efficenza combattiva alle nostre Leghe; riprendiamo la propaganda di prima per riportare anche le più refrattarie e sfiduciate alla nostra organizzazione. In una parola dobbiamo prepararci per le prossime battaglie di riscossa, di riconquista. Guai a noi il fairci sorprendere dai prossimi eventi impreparate! L'avvenire è nostro e· prossimo. Muoviam-ogli incontro con tutto il nostro entusiasmo combattivo, colla fede più salda nella nostra emancipazione. Avremo, così facendo, vendicato iY Martire e di Lui ne saremo state ben degne! Teresina MERONI * * * A Sulmona !.a massa fascista, dopo un comizio, si' è data a scorazzare per le· strade della città cantando in coro una oscena canzonetta che vorrebbe. parodiare Giusti e che, senza commenti, . riproduciamo: Hanno ammazzato un socialista figlio di un vagabondo; beato quel fascista che lo levò dal mondo. · E la canzonetta terminava così : Bombe, sempre bombe carezze col pugnai. * * * A Bologna, nella recente adunata delle forze fasciste, la ,canzonaccia, è stata perfezionata : Hanno ammazzato Matteotti, figlio di un vagabondo, beato quel Dumini che lo levò dal mondo. * * * Ed .ancora .a Bologna, eooo un'altra canzone. Udite, udite, udite: E' morto Matteotti ' Faremo il funerale, Andremo ripetendo ,E' morto un gran maiale! * * * A Pisa v'è un.a Università, dove dov:ebbero uscire i futuri dirigenti della Nazione, la cl~sse colta, i laureati, quelli che · alla· folla d1 coloro che le condizioni econ?~iche portò n~lle officine ancora bamb1m, dovrebbero essere esempio. In Lungarno gli studenti fascisti cantavano: Benito Mussolini scrisse alla vedovir.a Se 11uoi vedere Matteotti Te lo mando in cartolina. * * * Ed a Firenze, in S. Frediano allo scopo di provocare quella popolazio;e che h~ (? a~~~.a) I~ fama di non subìre ingiurie, 1m1ht1nazionali ar-mati di tuttto punto urlavano: ' Lasciateci passare JJ,Oj ~~ di Dumini e Volpi · noi saremo i successori. * * * E_ ~urono .appunto af\.co.ra i militi fio- . renti~i eh~ fecero insorgere di sacra: indign~z1on~ il generale Gia,mpi,etro, quando ch1ama-t! a Roma per l'« ordine n della popolazi<:ne romana addolorata fino all'esasperaz1one del -l!ragioomisfatto, hanno attraversato Piazza Colonna inquadrati coi loro ufficiali, cantando : ' Noi siamo fiorentini portiamo il coltello in · bocca guai a chi ci tocca. * * * Anco_ra in Roma indignata, canzone delle coorti fasciste . ' squarciagola sull '.aria di una canzone popolare : Matteotti, M,atteo'tti ecco una ca,ntata a nostalgica Quanta melanconia nel tuo sorriso Avevi un posticino in Parlamento Te l'ha levato i(fascio in un momento. * * * Che dire? Che dire? Qu_ale um~~a ~ttiveria è sorta per scacc1_aret~tt~ I residui di ogni senso buo-. no, di ogm rispetto verso il dolore altrui. E sono dei giovani! E sono gli uomini del domani. Coloro che dovranno allevare .altri giovani. Che sarà domani la futura generazione _se q~esta vampata di cinismo e di fer°:ia diventasse la signora di tutte le anime. Ma per fortuna v'è il popolo. Il popolo che soffre e lavora. Quello che' non si corrompe. Quello che si foggerà domani, sopra la grande melma delle cattiverie umane un suo regno di bontà e di giustizia. ' Il socialismo! La « normalizzazione >> . . Alla stampa d'opposizione che chiede: I. Dimissioni del Governo · 2. Scioglimento della Cam~ra • 3. Scioglimento della Milizia· ' 4. Elezioni generali ' rispondiamo : I. Piombo; 2. Piombo; 3. Piombo; 4. Piombo. dal « Popolo di Parma » giornale fascista.
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