Pagine di quotidiani e riviste dedicate a Giacomo Matteotti - 1924

530 .,, LA CRITICA POLITICA del docudmento, si rifiuta sempre i credere. Sopratutto sul terreno delle responsabilità. Ora il documento di cui sopra (senza costituire per noi e per tanti moltissimi una sorpresa, anzi essendo perfettamente normale, come l'ha trovato del resto pure Farinacci) è importante pel fatto che, data l'alta posizione gerarchica del Balbo nel fascismo, ha aperto senz'altro il problema delle più alte responsabilità politiche che coprivano quelle del suo autore. La pratica di governo di questi due anni è tutta in questa lettera. < Se scrivo questo da Roma è segno che so quel che mi dico >. Non sono i ras locali, non è l'esuberanza degli elementi che popolano il fascismo che determinano la violenza e il delitto. È dalle supreme gerarchie del fascismo che deriva il perdurare della violenza. Balbo sapeva di essere perfettamente a. posto, era sicuro d' impartire disposizioni che non erano in contrasto con la mentalità e con la volontà del capo del governo, quando ordinava bastonature di stile; quando soggiungeva che si desse coìnunicazione di tale ordine al prefetto, perchè provvedesse a dare disposizioni affinchè gente precedentemente assolta dai magistrati in un regolare processo fosse perseguitata con arresti < almeno settimanali > e che si i acesse capire al Procuratore del re come < per eventuali bastonature non si desideravano imbastiture di proce~si >. La mentalità del partito dominante e de'gli uomini del governo trovasi nella lettera di Balbo riassunta in una forma tipicamente espres- . s1va. Per alcuni giorni la stampa non ha fatto che parlare di essa e de1le sue conseguenze immediate che sono due: la Voce Repubblicana assolta e il querelante condannato alle spese, le diBibliotecà Gino Bianco missioni dell'on. Balbo da capo della Milizia. L'on. Mussolini, al solito e cioè come aveva fatto per l'on. Finzi e per· Cesarino Rossi dopo il delitto Matteotti, ha diretto una lettera al < caro Balbo > per ringraziarlo dei servizt resi al fascismo e per assicurarlo che,_ se non l'ufficio e lo stipendio, il grado gli sarà conservato. E ha mostrato così anche ai più indifferenti la sua profonda insensibilità di fronte ad un episodio che pure si ripercuote direttamente anche su di lui. Se la let-. tera di Balbo è grave, la lettera con cui Mussolini ac~etta le dimissioni di costui è ancora più grave in quanto è una nuova prova di quel nesso inseparabile di responsabilità che le opposizione hanno sempre denunciato. Grazie al · processo Balbo- Voce Repubblicana dovrà riaprirsi l' istruttoria per l'assassinio di don Minzoni. Terzo infortunio :· De Bono denunciato. Un processo tira l'altro. Non era cessata ancora sulla stampa l'eco del processo Baldo che il dott. Giuseppe Donati, direttore del Popolo, presentava alla Presidenza del Senato una formale e precisa denuncia contro il senatore generale De Bono. La denuncia ha già incominciato a percorrere la trafila degli atti giudiziari del Senato, costituito ·in alta Corte di Giustizia, ed è attualmente davanti alla Commissione d'istruzione. In essa il dott. Donati asserisce l'esistenza negli uffici del Viminate, di una associazione a delinquere, o Ceka; parla, riferendosi al memoriale Finzi, della costituzione regolare della Ceka, colla partecipazione del De Bono, direttore generale della P. S. e primo comandante generale della Milizia; attribuisce alla Ceka, nella sua forma ......

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