Pagine di quotidiani e riviste dedicate a Giacomo Matteotti - 1924

. " . ' \ I GRANDI AVVENIMENTI GIUDIZIARI - ' vane, attraente (osservia1no fra parentesi: se1npre . galanti· questi gior,nalisti !) , possiede 1a conversazione facile ed abbondante di chi ha ca1nminato le vie del inondo. Nia dal principio ha protestato di non voler dare occasione ai giornali di oc-cuparsi di_ lei. « - Troppo - ha ripetuto - i giornali hanno già creduto di occuparsi di me. Ora basta. « A :poco a poco, però, si è piegata a narrare la versiòne, secondo lei esatta, dei suoi pre~esi rapporti col generale· De Bono·. ·« - E' la triste storia di una truffa da me subìta - ha <::on;:rinc.iatao dire. - tTn anno prima che . . conos-cessi il direttore generale de11a P. S., fui in- ,dotta a impiegàre nell'acquisto -di uno stabile i -capitali e.be avevo disponibili, per il tramite :gel pre- .siclente di una Cooperativa edilizia. Credetti com- ·pr_are legittimamente per r 35 1nila lire varie botteghe di un palazzo di proprietà· del -cÒmm. 'Bonamico. Il -contratto d'a-cquisto fu regolannente steso -dal notaio Gnuch. ·Senonchè, quando fu1 per entrare in possesso degli stabili, ·si trovò che erano. già stati venduti 'a quelli• che li occupavano e ·che a me erano \ . . . ' stati quali:fi.rati per inquilini. Er9 stata truffata; avrei potuto fare una causa, -come mi -consigltò il I . mio avvocato, ma sarebbe andata per le lunghe, senza :i;-iuscire fo_rse a ricuperare il 1nio denaro. Fu I ,. in questo mo1nénto angoscioso -che 1ni rivols-i al generale De. Bono? « -.- Lei lo -conosceva? - osservò il giornalista. e< - J\;o. ·Un· mio' amico, che occupava un alto . \ grado ·al Ministero, mi offerse di presentarmi al ge- ' nerale, -il _.qual.e·mi accolse molto ·-cortes.emente e mi consolò, assicurandomi'_che avrebbe agito in guisa I da farmi riavere il denaro. Onesto avvenne un anno ,.._, e n1ezzo fa; ·e infatti, -con1e mi era stato pro1nesso, pot~i ria.cquistare quasi tutto·, nel .-corso di un anno il -capitale, -che orn1ai ·-consideravo perduto. In questo primo periodo di tem·po, non più di ·quattro o cinque volte sono stata a Palazzo Vim·inale, e soltanto sempre per essere ricevuta dal generale De Bono, che si interessava di me. Non vi ho conosciuto nessun altro. Non ho 1nai visto nè il comm. Rossi, nè il comm. Moroni, appartenente al gabinetto -dell'on. Pinzi, e se ritornai dal generale De Bono, oltre che per il ric13:pero dei miei denari, fu anche per colpa de1 n1io chauff?ur, Raffaele Conti, (?he dovette fuggire a.Il'estero per essere•_ implicat9 nello scandalo degli cheques falsi. In quell'occasione mi trovai in forte contrasto col delegato Neri, a proposito del quale ho già parlato. M.a ripeto -che le mie visite al Vimìnale sono state rarissime. . ' I I I BibliotecaGino Bi.anca « Hanno detto ' ha poi npreso l'intervistata ,che io n1i abbandono ad orgie in certi luoghi di convegno -notturni. Orbene, in quei luoghi non sono mai stata una sola volta. La mia vita è corretta. Forse subisco la disgrazia della omonimia con due gio~ani is~lane, che ?ono, ·pare, allegre e note. Riconosco però con sincerità che la leggenda dei miei rapporti amichevoli -col generale. De Bono era già di:ffus·a, tanto che. effettivame.p.te ·alcuni conosciuti biscazzieri veniiero da 1ne perchè raccomandassi _le loro richieste. Inutile aggiunge.re che furono messi alla _porta. Nè io ero donna da accettare combina- ·',zioni e neppur~ t~attative di quel gené'.re. Del resto, c'-è quakhe signor3: titolata -che veramente,, a quanto potei constatare, .-capitava spesso al Viniina.Je. Forse sono stata confusa con lei ». <e Vi sarebbe da: concludere che la « Contessa d.el Vin1inale » non è ben convinta di essere la sola ad ayere il diritto al titolo. ~Ila, stessa, congedando il giornalista, ha insinuato : « - Ce ne_sarà un'altra.; la -cerchin_o. >> Seguiremo il ,suo consiglio e promettendbci di parlare ancora di lei as~ieme con I le altre donnine del ·vi111iné_1.plea,ssiamo oltre. _· Il conto di Latour. Non si può proprio dire -che questa signora non aves~~ un ·bel· carattere. Si ricorderà, poi, come ·in quei giorni' sia venuto· in luce un conto dei lauti pranzi -coD:sumati dalla nu·merosa -comitiva a~la famosa trattoria del Brècche il -fr~scatano, e s'i ricor-: d~rà pure come i ·conti· venissero di abitudine ma.ridati ,per il saldo a fine mese al V.im·inale, ove erano puntuahnente pagati, e -come gli ultimi. ,conti, dopo il tra-collo della banda Rossi, Marinelli, Filippel1i e ·compagni, siano -rimasti insoluti con legittin10 dolore del <::av. Ciro, proprietario del locale, che ha perduto in uno ·la prodiga clientela _e il sa'ldo finaìe del suo av-ere. J\1a ·il •cav. Ciro, non era il solo in~ · quella sventura. C'era anche 1,1.naltro noto fornitore in pasticcerie e rinfreschi, che in quei· giorni era al- ,,, quanto preoccupato - parlava di alcune diecine di migliaia. di Ere, tutte in pasti<::ceria e rinfreschi. Si trattava dei rinfreschi che venivano lautamente consumati nelle sedute del Gran Consiglio Fascista. Il fornitore, -che '.Potrebbe essere il Latour di piazza Vene'zia, riceveva il s1 aldo all'ufficio della· Presidenza del Consiglio dei ministri. ,

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