Bi LA RIVOLUZIONE LIBERALE RITRATTODEGLIITALIANID'OGGI -"clic sdti rnane immediatamente s uccessh e all'as,;nssinio 111 :.latteolti, tulle le redazioni rice:Y<.:lte:rocentinaia cli lettere elci pubblico. Jo IH raccohi, prcci'-'amentc:, cluecenlotta11tasc:i .. \desso mi accorgo che c'i. forsL la spesa di rionliffarc questo malloppo di scriltu1c, cli cavarne un lc:uuc cont1;J)l1lo per il riti-allo degli italiani cli oggi, e per il ragguaglio sulla reazione suscitala dal delitto. Co11,-,idcrando il mio dossier, un particolare mi ha colpilo. La più gran parte di questi scritti sono in- ' iati da po,·era gente. Bisognerebbe ~iprodurli, non nel lesto raggiustalo e composto nell'u11i- ~ormil~ del piombo della «linotype», ma nella mlegntà dei caratteri a sghimbescio e delle firme latte colla lingua penzoloni. Certa111e11tc le ca1lelle su cui incollo i rilàgli <lei dossier, ~ne, più iulercssanti dell'articolo. Ebbene: la povera gente che scriYe, o è allucinata, o scriYe senza secondi fini : più o meno tutte le sue lettere banno qualche \'alore morale. ba " gente per bene,, :.la mi souo capitate addosso, cllre alle lettere dei poYei-i, anche quelle dei «signori"· Moltissime. Tutte rigorosamente anonime, mentre le altre sono quasi tulle firmale. Spesso per ma<Y- . ' o g1ore segretezza, o per abi tuclinc d'ufficio, dattilografale. Dai caratteri, dalle carte, dal contesto, s1 può sicuramente dedurre che gli scriventi sono piccoli borghesi, impiegati, professionisti, uomini d 'affa1;. Ebbene : queste categorie di cor. rispondenti sono assolutamente s'pregeYoli. Kou vna delle loro lettere rivela una commozione genuina, sincera: non una. clà o rieC'heggia il « grido del c1wrc del popolo italia110 », come ,·edremo che dice un mio corrispondente carabiniere. Le deplorazioni per l'assassinio sono tutte colate, :filtrate, attraverso a una forma lettera~ toide, oppure si riattaccano a qualche piccola ambizione o a qualche rancore personale. L'inferiorità morale di queste lettere, e dei loro autori, rispetto ai fogli e fogliazzi e grida e vaneggiamenti della povera gente, si appalesa pro- ~1unciata, aperta, irrecusabile. L'atonia sociale e morale più graYe è uei ceti medii, molto più <li quanto non sospettassi, molto più di qttanto non era lecito dedurre dalle analisi più fredde e pcssimis~iche. Io bo, per esempio, la convinzione, che uella classe commerciale della mia regione - intendo gli uomini degli scagni, di piazza Banchi, di Borsa, spedizionieri, concessionari, ecc: - non dieci persone in tutto hanno sentito l'assassinio :VIatteotti come offesa alla loro coscienza. Erl ho la con\"Ìnzione che nei ceti medii, l'impressione suscitata si è subito innestata su considerazioni così grette e miserabili, da toglierle qualsiasi valore morale: meutl'e in. vece hanno un valore morale innegabile le esplosioni cl'indignazione e d'ira dei miei corrispondenti più umili. I verseggiatorie riclamisti Primissimi, fra i miei corris,pondenti borghesi, i ,·erseggiatori, che dall'assassinio di Matteotti, come dalle sagre di Mussolini, traggono prete;:;to per « collaborore ». L'eterna razza dei pce1.i contemporanei. Dal mazzo scelgo i versi del prof. Aldo Frigeri, insegnante di lettere francesi nelle scuole riformate del miDistro Gentile: « Fende la notte con urlo flebile su la ri1Jiera del Lazio libero un lungo treno carico d'auret: gio--,;ini truppe; vam10 alla scorta di 11uo1Jepnbbliche r,;aste riforme, r,;an per l'Jtaliche nove fortune, liete, serene, .inni can i,ando ». Insieme coi \"l~rseggiatori si possono ricordare molti di coloro che annunciavano solennemente d, essersi inscritti a un partito di opposizion':!, « coronando così iina fede non da oggi nutrita", ecc. ::-;-ormalmente, si tratta di individui che sperano, con questo truccc, di pubblicare sul giornale una loro composizione di genere patriotticoumanitai;o. Press' a poco le stesse ragioni per q.ii capitarono al Popolo d'Italia dopo l'assassinio Matteotti tante adesioni al fascismo : vedere "stampato» il prop1;0 nome. Il Popolo accontentò quasi tutti questi mosconi. Gli affàristi e le spie Secondi per affluenza sono coloro che si ri volgono al giornale e, dopo brevi dep1orazioni del caso Matteotti, denunciano vere o supposte mal- \ ersazioui, contratti strozzineschi conclusi da loro concorrenti sotto l 'egicla di Finzi o di Torre, ed altre imprese in cui ad essi - gli scriventi - t: mancato il grado di capacità simoniaca necessaria e sufficiente, e perciò furono sopraffatti. Vengono poi i funzionari dello Stato, ricouo- ;;ci-bili dalla carta su cui scrivono (di solito mezz: fogli pi-otocollo staccati alle «pratiche») e dallo stile. Essi partono dall'assassinio Matteotti per chiedere, invariabilmente, uua riforma generale e sistematica della pubblica Ammin.istr<1zio11e, o quanto meno del ramo in cui souo occupati. (}ravosità cli tasse scolastiche, insufficienza cli alloggi, mancanza di impieghi per i figli « Che pure ha-nuo fatto i loro studii », miserabilità delle pensioni : tutte le litanie consuete questa gente le risciorina in occasione della morte cli .\1atteotti, dimostrando che i funzionari dello 5lalo sono le vere vittime della situazione, che il fascismo nulla ba fatto per loro, che le oppoS1zio11i li di111cnlica110, che i tempo di provvcclc:re, ècc. lnlrnc, i sicofanti. Quando, uc:i primi giorni clopo il delitto, molti fascbti tolsero il distintivo all 'occhic:llo, ('i furono le inlimazicmi l<•i fasci contro i ... diserto1i. Io ebbi non meno di sei elenchi cli fascisti <li Gcno\'a o clclla regione: che erano stati \'Cduti SCU7,a dislinlivr;: i dela lori chiedevano la pubblica1.ionc elci 11omi pcrchè, i11 questo modo, sarCcbbt·n, slali e:,sp1ilsi. I delatori non potevano essere che fascisti. Più grave, è una serqua di letterine incitanti ad alti contro le persone. « li tal dei tali, giovincello fascista, e anche degenerato sessuc1/e passivo, ha pubblicamente fatto l'apologia del delitto: una buona dose di legnate sarebbe cosa santa». « Il tale abila così e così: esc<' di casa alle tali ore, quasi sempre solo, la strada è solitaria e nessuno -.;errebbe in suo aiuto pcrchè è notoriamente odialo». « il tale ha fatto questo: se qualche animoso r,;orrà prendere l'iniziativa di una punizio,ie fatene un cenno sul vostro giornale; pur restando a11011imi faremo pervenire un prentio i;1 denaro». Qualcuna di queste lettere è un capolavoro di unzione e di circe,spezione. Ogni regime ha un genere lettera1;0 cui dà particolare incremento : la delaziwe è il genere del regime fascista .. L'Italia è sempre il paese dove h ri\·oluzione del1a libertà è concepita sotto specie cli un occhiello nella pancia dell'av,·ersario, e doYe la restaurazione dell'c,rdine è imposta coi sicarii che sopp1;mono i sudditi incomodi. Attorno a Mussolini si aggira Dumini, attorno all'opposizione si aggira Scorouconcolo. Bisogna amare moderatamente l'Italia, per poterle perdonare questo marchio pretino cb 'essa ba nel sangue. Riassumendo : le lettere di persone cli ci dle condizione che mi pervennero in occasione del delitto Matteotti, sono tutte - dico tutte riconoscibili a una di queste sottospecie : 1° Esibizionismo; 2° Affarismo; 3° Lamentele; 4° Delazioni. Stringiamoci reciprocamente le mani, noi membri ouorarii di questa bella classe dirigente. ba pietàper gli orlani Il delitto Matteotti impr·essionò vivamente gli italiani per tre particolari di natura rocambolesca e sentimentale : il drammatico del rapimento, l'occultamento della saJma, la sopravviveuza dei tre piccoli orfani. Quest'ultimo fatto ha avuto un'importanza enorme : io lo vedo, rileggendo il mio fascicolo cli lettere. Qui Yeramente, dinanzi a questi lamenti per i tre bambini orfani, scritti da mani r07...zee tremanti, si ha un barlume di intuizione sul popolo italiano: questa. enorme sensibilità per il fatto dei figli piccoli che rimangono senza padre è cosa tutta nostra, è l'unico fondo di riserva della nosha vita nazionale, altrimenti cosi povera cli sentimenti sociali, di solidarietà politiche, di nozioni di responsabilità collettiva. Avviso a chi tocca : se si decide di sopprimere un altro deputato di opposizione, che sia scapolo! Per gli italiani, il fatto che si sia tolto il padre a tre bambini, primeggia per orrore su qualunque altra considel'azione. Se si ammazza un deputato scapolo, si attenta soltanto al regolamento della Camera (o tutt'al più al Codice Penale) ; se si ammazza un deputato con figli piccoli, si offende l'unico vincolo sociale Yeramente sentito, il solo esistente, quello tra padre e CTea.ttu-a. Il so,·versi vismo fazioso che gli italiani hanno nel sangue, e per ctù ignorano e clisp1·ezzano qttalunque disciplina, qualunque costume, qualunque legge, si arresta ed esita dinanzi ali 'immagine del padre, che nutre la prole: qualunque altra lesione di rapporti sociali è veniale, questa appare orrenda, più che presso qualunque altro popolo occideutale. L'invocazione alla pietà più comune nelle uosti-e risse campagnole: << Non ammazzatemi, sono un padre di famiglia! » si torce in quest'altro: « Hanno ammazzato un padre di famiglia! », che è la condanna del crimine sociale per eccellenza. Perciò, nei miei corrispondenti, è rara la deplorazione dell'assassinio in considerazione della carica politica dell'assassinato. (In linea generale, non credo gli italiani bastevolmente sensibili all'assassinio dei deputati, sia cli maggioranza che di minoranza). F1equentc non è neppure la deprecazione, an1to speciale riguardo al suo passato politico •c1i socialista: e quando è fatta, è sempre in istile comiziaiolo, mitingaio, col consueto fraseggiare delle « rosse bandiere >> e dello « sfruttato proletariato » : il che fa dubitare della sua spontaneità e ingenuità. Gli amatoridellavendettafamigliare Unauime è invece, ripeto, la de})'recazione del crimine in quanto Matteotti era padre di famiglia. E' una donna che scrive: « Ella che ha modo di scrivere faccia che parlino, scriva alla "ùedova del 11.artire che prend,1. i suoi tre bimbi ..: ogni giorno si metta sid passaggio dei giu,dici, dei ministri e pianga e gridi Ji11chè 11011'Venga esaudita i11 questo sac1·osa11to su o des idaio. 1oteca inoBianco ~ ,H jo.çsi io ll(;n 111 z /1'.;erei mai di lì notte r· giorno, r, tarez jinchè non fosse appagato questo mio giusto e sacrosanto desiderio•· Moltissimi elci c:orrispondvnti vc:dono le: <:oS<: così : una azione dfretla, personale, della vedova, circondala dai tre orfani, dirc:tta ad ottenere pic:la o giusti zia. Un 'altra donna, una mr~ridi0ual<:, ha della famiglia e d<:l vi1w.olo famigliare una concezione integrale:: essa chiede che « 5i faccia cr.;anti anche 1l polente tenore 1 ilta J<.ufof • come c<>gnato dc:ll'as assinaV>. Opinion(: corrente fra le donne scrittrici sembra <~sc:rc:que:sta: che: la vedova, <:hicsto e ottc:nuLo il colloquirJ con "altissime: personalità~ avrebbe dovuto trarre: il rc:volve:-r e sparare:. Questa soluzione passionale, e:hc riduce la tragedia a una spie-eia ve:ndc:tta famigliare, l'hanno vagheggiata Ulli.l quantita di persone. Piace, agli italiani: 1isponde molto bene alle loro idee: rudimentali sullo Stato, sulla giustiòa, sulle responsabilità go,.e:rnative: e-i si ritrovano, ci si godono. E' importante soffermarsi su questo. Circa metà dei miei corrispondenti - cosi, a occhio e croce - trovcrebb<:;ro questo colpo cli scena altamente ammirabile. Ci sono dunque, in Italia, milioni di cittadini per · cui la sorte delle nostre istituzioni, le nostre rivoluzioni e le nostre lotte politiche potrebbero riso! versi bellamente sul modello della Tosca: /.a, ta, due revolverate o due coltellate contro li nuovo Cavaradossi, e viva la libertà! Ciò è.; spaventevole e dà a riflettere. h'ossessione del cadavere La drammaticità dell'assassinio e l'occultamento fw·ono gli altri due elementi emoti vi più Set!· titi. Molti dei miei corrispondenti ne sono ossessi : ma di questo più tarcli. Restiamo fra le persone ragionevoli, e che, dal contesto dei loro scritti, appaiono ancora capaci di autocontrollo. La vedo,·a e gli orlani che « hanno bisogno » della tomba per rendervi gli estremi omaggi ; questa è immagine sempre ricorrente. :\1a. dov'è jl cadavere? Scrive un operaio metallurgico: « lo credo fermamente che l'abbiano messo sotterra a testa all'ingiù, e forse chi sa da quanto tempo che avranno preparato "il buco forse per buttarcelo vivo. E capirà bene che sotterran. dolo in quelln maniera cosa ci 'Vuole di tapare un bu~o difficilmente sì può trorùa-re ». Dopo altre considerazioni sui figli, egli ritorna alla ipotesi per lui tormentosa dello interro in una fossa stretta e hwga: e aggitwg-e com-e: poscritto: « Mandateci se possibile degli esploratori. lo credo a q1iello che disse che dove·Jano sotterrarlo col capo all'ingiù prof01ido 5 metri. Cosa ci ,n,ole a t(lppare 11n buco d.'u,na citconferenza mecìiocre che ci p_ossa passare le spalle se il buco era già preparato? ». Lettere come questa - in cui si arrit·a a-i confini estremi del pietoso interessamento, e g1a :;i intravede la ossessione monomaniaca - ne bo molte. Ma prima di lasciare il terreno dei corrispon- / denti co-mpos sui, bisogna ricordare la composizio11i poetlcbe spontanee, genuine. L'andatura generale è press'a poco quella del Lamento di una sposcr padovana per il 1na-rito andato ero. ciato, del secolo XIII : non c'è sensibile differenza circa affetti, o ritmo. Uno è intitolato precisamente così: « Lamento della rùedova signora 11 eglia Matteotti sulla salma dello sposo adorato»; un altro: « Lamento della rùedo•,;ae degli orfa·11i e de/, cadavere di Matteotti»; un altro: ~ Santa Giustizia», e l'autore ha cura di aggiU11gere che deve venir cantato sul motivo di « dcdici mamme, dodici bimbi ... dodici culle, dodici fanti». Il .ritornello di un altro è questo : « Bimbi cari della mamnia Il r,;ostro babbo fa eterna nanna». L'unica di queste composizio11i poetiche che rnda un po' più in là del compianto per la vedova e gli orfani, me l'ha. portata un carabiniere. Si intitola braYamente così : ll grido del cuo-re del popolo italiano , Genova, li 24 giugno 1924 Questo carabiniere veuue 'di persona, in uniforme, e mi disse il suo :nome. La composizione è firmata semplicemente « Giovanni» : tra ,·irgolette. L'autore dichiarò d.l non, averla portata per la pubblicazione, ma « pel' sfogo». Qualche giorno dopo, lo rividi a11a porta del giornale, comandato di guardia con la consueta comitiYa dei suoi came1'ati. ~ece fiuta di non riconoscermi : come tutti i veri poeti, egli è vergognoso delle sue poesie. Gli allucinati I. - I pollzloffldilettanti Il giornalista ha uu seguo sicuro per misurare l'intensità con cui il pubblico segue un an·euimento: ed è l'interessamento dei pazzi. Quando un avvenimento è pervenuto fino ::ii pa21,i, \·uol dire che si tratta veramente di una commoràone viscerale, non cli uu semplice accaponamento della pelle. I pazzi, numerosissimi e dissimulati, si scoprono al giornalista, nelle epistole, prima ancora. che al psichiatra. In questi ultimi tempi - dico, ultimi anni - i pazz.i si sono infervorati sopralulto per la scope1ia di VoronofI e per il clelillo ::\Iatteotti. Di questo, ancora più che di quella, che pur era cosa che prendeva moltissima gente per il più intimo e riposto filo delle loro speranze: quello del ringio\animento sessuale. La prima, e più rnlgare, categoria di pazzi, tra i miei corrispondenti, è quella dei poliziotti 167 rlilettauti. La fuga del Filippelli e del Rossi mise costoro in orgasmo. 11olti esordiscono c:osi : • Sono un modesto poliziotto dilettante•. Le t<:stimonianze che essi danno sono circostanziate, c-saurir:nti. Come questa scritta a grossi caratteri infantili su un biglietto postale: , 18 - 6 - 24 Cara Direzione, Ieri mattina 17, sul tram 39 diretto a Ser.i c'era il comm. Cesare Rossi, ha chiesto se an- <Ur.;a bene per andare a Quarto? in risposta a1f crmati-va disse che cerca-,,a -;;illa Croce. Ti ,aluto. 1 ua assidua Letrice • Quebt'altra tipica denuncia mi fu rimessa J,1 un operaio, allora a lavoro presSo la ditta Carena, negli sterri pc.-r le g&llerie Portello-Lecce E<:co la scena del supposto incenerimento del r.ac.la\ crc:: " Il cada'"vere di .Hateotti è stato fato a pezzi e poi bruciato colla benzina, la rencrr fu traspyrtata al cimitero a note scura, a que.,ta traggedio si tro--~a1.·ano 1'' (nome iller,ç~il,ile,; '2" fiin.zi; .3'' De Bono; 4° Cesare Rossi; eco i nomi piu prec..isi che ~~'i possa dare. J·Iussolini a o/erto L. 2</./J al becchino in cui fu di sen izio è pregato di sepelirlo questa cassetta di cenere che un do--.;ere che lui d,or,;er,;aeseguire -verso di noi mediante som.a, fu pure a~.;ertito di non far saper nwla dt questo fatto mediante promes5e che ~ui sarà messo in, riposo con uno stipendio di rf./.J mensile. o: Il bechino tr<r.;asi ora ad un pico lo paese fuori di Roma tanto per non essere cercato da nessuno perciò prego che questo mio scrito sia messo a r"erbale da-;;anti a tutti i grandi popoli del mondo•· E' la vera testimonianza del!' allucinato, ~u: modello di quelle, indimenticabili, rese nei prc,- ce5.5i per stregoneria. o contro gli untori. IP fondo, questi furono gli unici dibattiti di pubblico interesse che abbiano mai conosciute, e cui si siano appassionate le nostre plebi. Si sente. Ancor oggi, e non dico nel solo }lez,wgiornc, sarebbe agernlissimo imbastire un processo pe sortilegio eper unzioni pestilenziali. Ho parecchie lettere, che non posso riportare, infinitamente più ingegnose, più ben congegnate, più apparentemente attendibili delle testimonianze estorte colla tortura, o sotto l'incubo del contagio e della morìa. Gli allucinati II. · I torturatori }la prn interessanti, perchè meno frequenti, sono i corrispondenti che si preoccupa.no dei supplizi da infliggersi ai colpernli. Il Giardi1w de: supplizi del }Iirbeau è il gran repertorio in cui tutti finiscono per pescare: non a,-rei mai creduto che fosse così letto. Esempio: • 18 - 6 . 92 i Caro redattore, Per indiirre il D·umini a confessare do·a·e lza nascosto il cada·,;ere del po-·,:ero Jlatteotti bi.Sognerebbe fargli s1ibire il siipp_li:;io del topo. a: W il Socialismo e i martiri di tutti i partiti di opposizione ». Altri, iu\"ece, propendono per altro: a: -Vengano internati nelle Isole se11:;a disti11zione alcuna tHtli i componenti del Go--,:ernoattuale il quale mer-iterebbc pena ben maggiore, rJengano confiscati i be11i di tutti questi signori». Chi scrive così è una donna appassionata, e chiede e si raccomanda che la sua. proposta sia pubblicata, con nome cognome e indirizzo « sotto sua piena responsabilità». Un'altra donna scri\·e: a: Benchè i canie/jici del martire siano in prigione ho poca spera-n:::aclze ·::enga,io puniti con.•,· si meritano sono troppo protetti da chi sta ancora in alto. I « Se fosse in mio potere li legherei tutti i11sic- - me assassini e mandatari, li porterei sul posi<• dor,;e l'ha11.110agredito che e\ do--.;e è cominciato il suo 11iartirio e li finirei lì a colpi di randello se-n:;a 11-ess11na miscrico-rdùi co111e ha11110 fatto i oro. Al posto del cnore questi assassini devo-no a~,;ere un piccolo rettile u-n mostro». I mtzzi migliori per agguantare e fare confessare gli imputati sono discussi a lungo: chi vuole la taglia sul Rossi di cinquantamila lire, chi chiede che sia inYiato a Regiua Coeli un ipnotista il quale « imp_onendo la sua volontà a quella degli imputati, riesca a sapere o-i:e sia il cada,:cre del marti1e, ed altri utili cose». Le battiture· con le Yerghe o coi bastoni occupano anche un posto rilc\·ante uella concezione proceclnrale dei miei corrispondenti. :\la il si. sterna preferito è quello di portare gli imputati a legati» oppure « ammanettati » sul Lungo TeYere Arnaldo da Brescia, al posto preciso doYe fo. rapito il deputato unitario: « per vedere se a/111eHolì si co111n1110•,;ono ». :\folti reputano chL la commozione, in queste circostanze, non poss1 mancare. Uno propone che là sul Lungo TeYere donebbc essere posto ai rei un dilemma : o dire intiera la verità, o essere immediatamente getta.: a fiume « con anche l'automobile del delitto·-.. Questo italiano, sommario e coreografico procedurista passa però subito alle espansioni patetiche : egli non è uomo eia appagarsi nel nudo è crudo adempimeDto dei principii di giustizia. F, comincia un lungo componimento così:
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