I GRANDI AVVENIMENTI GIUDIZIARI per le ricerche erea sempre la macchia di Vico: 150 agenti la perlustravano da più giorni passo a pas.::o inutilmente, mentre negli ambienti giudiziari l'ipotesi che l'on. Matteotti fosse stato gettato nel Lago prendeva sempre più consistenza negli ambienti· gindiziari, perchè si pensava che la sepoltura avrebbe richiesto troppo tempo. per gli assassini ansiosi di liberarsi del cadavere. Presso il Lago di Vico. e ~i lago di Ronciglione le ricerche erano dirette dal commissario Enrico. Alcuni deputati socialisti si recavano spesso in quei luog:hi per avere notizie dirette in arnese, che lo fissò e lo chiamò. Si riconobbero: era il Chirsztel, con il quale aveva lavorato insieme nelle miniere di ,lignite in Valdarno. Il vecchio compagno gli confessò di trovarsi in difficilissima situazione, non solo economica, e Io scongiurò di dargli ricovero; gli avrebbe detto delle cose strabiliantì ! L'operaio non potè accontentarlo. Gli disse dove abitava, e lo consigliò di indirizzarsi altrove; invece il giorno dopo, alle I 2, se lo vide a capitare in casa, a Busto. Venne rifocillato, ed allora si abbandonò alle prime confidenze. i\ veva vissuto questi ultimi Le ricerche nella macchia di Vico: interrogatorio di un giovane conta Jino. delle indagini, per facilitare le quali - secondo una notizia della polizia - erano stati requisiti duecento maiali. Ancora del personaggio· mist~rioso. Domenica, 15 giugno, un operaio toscano, dimotante a Busto Arsizio ove la~ora, incontzava nei pressi qella nostra. Stazione Centrale un individuo male BibliotecaGino Bia·nco tempi -_ a sentir lui - con un gruppo di avventurieri poli tic i' e non era stato estraneo alla prima fase dei preparativi per il ratto dell' on. Matteotti. Profugo comunista, ~ncaricato di segrete missioni da Mosca, era stato in Francia e in Italia, dove daJl' ottobre scorso, era ton~ato, mettendosi per fame, a giuocare una partita doppia: frequentava i comunisti per riferire_ delle loro mene ai rfascisti, e viceversa. Fu così che conobbe Duinini, Volpi, Putato e gli altri e che, spintosi anche a Roma, ebbe affidamenti «in alto loco » che, se avesse servito con fedeltà la caùsa
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