832 L' I L L U S T R A Z I O N E I T A L I A N A Amerigo Dumini. Albino Volpi. Aldo Putato. Filippo Filippelli. Cesare Rossi. Giovanni Marinelli. ALCUNI DEI PROTAGONISTI NELLA TRAGEDIA DI ROMA. Ri_apro un gran libro e rileggo: « E stato un gran flagello questa peste; ma è anche stata una scopa; ha spazzato via certi soggetti, che, figliuoli miei, non ce ne liberavamo più: verdi, freschi, prosperosi; bisognava dire che chi era destinato a far loro l'esequie, era ancora in seminario, a fare i latinucci. E in un batter d'occhio, sono spariti, a cento per volta .... ». La scure di Del Croix, la scopa di Don Abbondio .... La salvezza c'è. Tartaglia. Da una settimana tutta la Nazione segue con ansia indicibile e con vivissima angoscia le drammatiche vicende che hanno portato al rapimento e alla misteriosa scomparsa dell'on. Giacomo Matteotti: le ultime speranze, che per qualche giorno sono rimaste vive nel cuore di quanti non volevano e non potevano credere a un atto di ferocia senza nome, sono svanite e la tragica fine dell' infelice deputato socialista è ormai certa. compiute dagli amici del deputato e dalla Questura, si venne finalmente a sapere che l'on. Motteotti era stato aggredito e rapito in automobile. Gli _aggressori, in numero di cinque, avevano assalito di sorpresa il deputato nei pressi del villino Almagià, quasi all'angolo del Lungotevere Arnaldo da Brescia con via Antonio Scialoja e, dopo averlo stordito, lo avevano caricato su un'automobile ch'era subito partita velocissima per ignota destinazione. Cono- . sciuta questa circostanza gravissima, la Questura dispose subito per seguire le tracce dei malfattori e per identificare l'automobile rapitrice. Si venne così a sapere che la misteriosa macchina era una « Lancia » di proprietà di un garage di Roma e ch'essa era stata richiesta in affitto da un tale Amerigo Dumini, persona molto nota negli ambienti fascisti, a nome dell'avv. Filippo Filippelli, direttore del « Corriere Italiano». Arrestato il Dumini mentre da Roma si preparava a partire per Milano, apparve subito poco chiara la posizione dell'avv. Filippelli che, pur tentando di giustificare la sua condotta, cadde subito in parecchie contradizioni, tanto che l'autorità giudiziaria credette opportuno di spiccare contro di lui mandato di cattura. Ma il Filippelli intanto, che aveva già dato le dimissioni da diretpresunti complici del Dumini, fra i quali l'ardito fascista Albino Volpi che in un primo tempo era riuscito a sfuggire alla polizia. Il Presidente del Consiglio intanto annunciava che il questore di Roma, comm. Bertini, era stato esonerato e che il generale De Bono era stato sostituito nell'ufficio di capo della polizia. Un altro comunicato annunziava quindi che il Re aveva nominato ministro degl'lnterni l'on. Luigi Federzoni e che l'interim delle Colonie veniva assunto dall'on. Mussolini. Le ricerche della salma dell'on. Matteotti - chè oramai non c'è più nessun dubbio sulla sorte del- !' infelice deputato - procedono senza tregua ma senza esito: sembra che il cadavere sia stato nascosto nei pressi del lago Vico, forse nel folto della boscaglia che è detta Macchia Grossa: si stanno facendo anche sondaggi nel lago e tutta la strada da Roma a Ronciglione è battuta da squadre di carabinieri a cavallo che perlustrano ed esplorano la campagna lungo la via Cassia. Si spera che, in base a nuove tracce apparse specie dopo l'arresto del Filippelli e del Volpi, si riesca a far luce nel tenebroso delitto e a scoprire quella che fino ad oggi sembra irraggiungibile sepoltura. Le indagini sulla strada di Ronciglione. Presso la prima automobile gli on. Baldesi, Riboldi e Morea. (Fol; Porry Pastore!.) L'arrivo a Roma in istato d'arresto dell'avv. Filippelli, già direttore del « Corriere Italiano». (Fot. A. Bruni.) Riassumiamo brevemente le notizie dei tristissimi avvenimenti. Le prime voci della scomparsa dell'on. Matteotti cominciarono a circolare a Roma nel pomeriggio di mercoledì; i colleghi erano rimasti molto meravigliati nel non vedere alla seduta della Camera il battagliero deputato ch'era uno dei più assidui ai lavori parlamentari, ma sulle prime il fatto parve soltanto strano. Cominciò a sorgere qualche sospetto quando la signora Matteotti, recatasi a Montecitorio, chiese notizie del marito ad alcuni deputati del grnppo unitario. Si seppe allora ch'egli era uscito di casa il giorno prima, martedì, alle 16,30 e che da quell'ora non era stato più riveduto. Le ricerche per rintracciare lo scomparso cominciarono attivissime e tra la più viva ansia; a taluni pareva di averlo visto la sera del martedì, ma nessuno sapeva dare notizie precise. Dopo una notte d'indagini febbrili ma infruttuose tore del « Corriere Italiano», si era allontanato da Roma e soltanto la sera del 16, dopo un drammatico inseguimento, veniva catturato in mare presso Nervi. Subito dopo venne arrestato anche l'avv. Filippo Naldi, accusato di aver favorito la fuga del Filippelli. Il giorno 14 l'on. Aldo Finzi, sottosegretario del ministero degl' Interni, e il comm. Cesare Rossi, capo dell'ufficio stampa della Presidenza del Consiglio e membro del quadrumvirato del partito fascista, presentarono le loro dimissioni all'on. Mussolini. Successivamente venne spiccato mandato di cattura anche contro il comm. Rossi, sembra in seguito a rivela.zioni dell'arrestato Amerigo Dumini, che con l'ex èapo dell'ufficio stampa della Presidenza del Consiglio era in intimi rapporti di amicizia; ma il comm. Rossi si era già allontanato da Roma: egli è accusato di correità in sequestro di persona. Nel tempo ·stesso venivano arrestati altri L' on. Giacomo Matteotti era nato a Fratta Polesine, in provincia di Rovigo, nel 1885, da farµiglia di ricchi borghesi che gli aveva fatto avere una ,fi_ nissima educazione ed un'istruzione superiore. -Si era laureato in legge ed era libero docente di diritto penale all'Università di Bologna. Giovane ancora, si era dato con fede e fervore alla propaganda socialista. Eletto deputato nel 1919 nel collegio di _ Padova-Rovigo, divenne in breve l'animatore e l'elemento più attivo del Partito Socialista Unitario. Fu rieletto nel 1921 e nell'aprile di quest'anno nella circoscrizione del Veneto. Era segretario generale del partito e aveva sferrato un primo attacco contro il Governo e il partito fascista durante il dibattito circa la risposta al discorso della Corona. Era anche iscritto tra gli oratori nella discussione sul- !' esercizio provvisorio. Lascia la vecchia madre, la moglie e tre figli in tenera età. IL TEMPODELLEROSE ROMANZODI G. FANCIULLI' NOVE LIRE. BibliotecaGino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==