Pagine di quotidiani e riviste dedicate a Giacomo Matteotti - 1924

I GRANDI AVVENIMENTI GIUDIZIARI 139 stato uno di quelli recatisi da Milano a Ron1a col Volpi per mettersi agli ordini del Dumini per la barbara impresa si_era· taciuto fino a quel gionfo il nome per non intralciare l'opera della polizia. Ma ormai, giacchè il Poveromo risuitava fuggito, s-e ne poteva parlare. Si affermava che il Poveromo, nativo di Lecco, portasse sul petto, abusivamente, due nastrini al valore militare, e <)1e facesse parte di una squadra di arditi capitanata da Albino Volpi che in un'assemblea di combattenti tenuta al Teatro def ·Popolo provocò incidenti gravi e percosse alcuni combattenti. L'autorità di P. S. di Milano, appena avuto ordine di farlo, lo fece ricercare. Egli conviveva con una donna la quale non seppe o non volle dire altro che questo : il suo amante era ricomparso dopo una assenza di diversi giorni· la mattina del p_recedente giovedì; si era trattenuto brevemente e poi se ne era andato senza dire dove si- recava. Da allora non si avevano più notizie òi}ui. Gli agenti che lo ricercavano attivamente· e che piantonavano la sua casa controllando la versione data dall'amante assodavano éhe il Poveromo era riuscito a proçurarsi un passaporto intestato a certo ]\.lariani e ad allontanarsi da Milano. Sul terren9 politico. Gl1 ·arresti; final,mente avvenuti, di taluno di coloro' che i.n un primo· tempo avevano potuto sottrarsi alla giustizia, potevano significare l'inizi_o di un più rapido e deciso corso di azione da parte delle autorità, anche se a. queste rimaneva ancora moltissimo da fare per averé in mano i protagonisti e le fila del delitto nefando. Occorreva, del resto, negli apprezzamenti d:i .quei giorni .su organi. esecutivi ed anche su agenti subalterni - per esempio ;su quelli, che in un 1 pri-mp tenip-?: si· ~pino lasciati _sfùggire Albino Volpi .~ tener conto delle qi,fficoltà e ·magari dei pericoli . di un genere asso-:-· lutamente nuovo fino .a qualche anno fa,_ e che risalivano a tutta una situazione di carattere generàl~ che si trattava appunto di mutare. Era· in ciò - non meno che nella indagine di quanto s~ riferiva al crimine specifico -· che· dcrveva spiegarsi la collabor~zione di tutti i buoni cittadini di- ogni partito, e in prima linea della stampa libera ed onesta. Non c'era dubbio ormai che quel. tanto, ·o quel poco, che· fino. allora si era ottenuto a BibliotecaGino Bianco favore della giustizia, era dovuto in buona _parte a quella collaborazione. Ove essa non vi foss:e stata, vi sarebbe stato da domandarsi, per ~sempio-, se la fuga di Filippelli non sarebbe· riuscita definitiva:.Le rivelaz·ioni della stampa e le formidabili press-ioni dell' opin:ione pubblica erano state. forze efifì.cacissi... me per rendere possibile e coadiuvare l'opera della giustizia. Il Barone Giacomo Acerbo ex sotto segretario di Stato alla Presidena del Consiglio. ,J' Di ciò ~ parve rendersi conto la maggioranza parlamentare, ·quando· attraverso· i suoi rappresentanti, conipì' in qùei giorni tutta un'opera di incitamento e di controllo à.1-governo, che la metteva ~~tTdi- . . . rittura a :fianco della minoran~a oppositrice, il· :~~i. ordine del giorno m·isuratissimo - vero doctiri.ì~nlo di• alto senso di· responsabilità civica: ed· tima1'i"à.-· avrebbe potuto essere sottosérit_to anche dafl'on·Ò'~ revole Delcroix. Poichè non èra il nudo fa,tto della soppressioni L, dell'on. Matteotti quello che sconvolgeva· la coscie_n~a italiana, ma era il rivelarsi, questo delitto, \

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