Pagine di quotidiani e riviste dedicate a Giacomo Matteotti - 1924

,,. . 68 I GRANDI·AVVENIMENTI GIUDIZIARI « Il " Corriere Italiano ,, )> «Qµante automobili dinanzi alle .porte del Corriere Italiano I Automobili ·dei redattori? Ma! Vedremo. « A giudicare dal modo con cui riceve il visitatore quèsto cerbero miope _abbottonato ed evasivo che sta nel ves,tibolo del · Corriere tra enormi pilastri di c~rta rotati.va ròme· un cicerone tra le colonne del tempio, nessun redattore dovrebbe essere in reda- , zione. Questo cerbero è il gerente responsabile : Pio Borani; per.s~naggio nec~ssario e inflessibile, che, non pago di firmare tutti i· numeri del giornale, vuol · ~edere personalmente chi entra e chi esce, pronto a scambiare .il visitatore per il redattore, e il redattore per il .cittadillo c~e prot~sta; pronto anche -, sia detto il vero - a passare alle vie di ' . . fatto contro- chiunque attenti alla sua consegna, la quale è quella di ignorare se i redattori siano già in ufficio e di eludere con ogni mezzo la vigile attesa dello scocciatore. « - C'è il direttore? « Ahi! Cominci male, visit~tore. Borani ti si para risolutamente dinnanzi, _perpaura che tu gli sfugga: ti gua.rda (senza vederti) dal ~ondo delle _lenti spesse ; s'irrigidisce; porta, come Napoleone,· una mano dietro la schiena e l'altra fra due bottoni del palamidone; poi ti fa intendere a furia di ma e di se e di però che i1 Direttore non c'è, ma"' ci potrebbe essere. « Una -leggenda dice·: « Il Direttore riceve dalle 19 alle 20 ». 111'verità, il Direttore, non riceve mai. Meglio per te, del resto, che egli non riceva. Sappi che ·egli è uomo di poche parole. E' anche in questo mussoliniano irriducibile: fedelissimo al Duce fin dalla dura vigilia ; fedelissimo per spontanea elezione; e lo stesso Presidente sa di poter contare su di lui, « tenace e silenzioso », come su chi,: seguendo un Uomo, intende servire, tanto più strenuamente, quanto più liberamente ùn'Idea. Uomo di poche parole, ·dunque. « Interroga e risponde con una ·sincerità violenta, quasi bru~ale. Nella sua enorme poltrona - egli picèolo, agile, elegantissimo - sta con l'autorità di un re sul trono. La :sua ;oce soverchia' e copre qualunque altra voce. Parlando con te risponde a dieci telefonate in cinque minuti, impartis·ce dieci ordini per il prossimo numero dei giornale, prende nota di quello che gli passa ·per il capo, fuma, ride, s'adira, si calma. Quando ti congeda già capisce à.J tuo debole· come un. mèdico ia radice_ del male. E' impetuoso ed ironico. Senza nominarti, con una sola parola ti fa balzar vivo dinnanzi_ agli occhi di chi ti ha appena veduto, Una volta non ricordando il nome di un suo redattore, disse: « Sigaro », e tutti compresero la singolare aHusione. Ma anch'egli ha il suo lato debole, ed è la bontà. Una bontà mal dis- 'BibliotecaGino I 1anco ,.

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