, .. " I • . . • • ., 4 ,PENSIERO E ViOLONTA chè tacevan0 t'roppo. Il fascismo oggi ce l"hà . con l'opposizione -apert~.; ma domani · non vorrà neppure quella muta .. Pe,rchè quel che .desidera esso,, di c:ui ha un ·desiderio violento, benchè mostrì di qisprezzar lo, è il consenso. Ohi non consen~, per lui è un nemico. E domani sarà furioso contro il silenzio, éome oggi lo è contro l'opposizione par ~ata e scritta. Credere di calmarne gli animi facendo ta.- cere i suoi nemicì sarebbe una illusione. E non .è troppo arbitrario• il prevedere che, sempre per .calmare gli animi, se i· due decretJ. attuali avran tutta la. loro efficacia, ne venga fuori un· terzo· cp.e imponga. ~i giornali di pubblicare ì comunicati ufficiali· del governo su tùttì i fatti di caTattere politico e somale. Nè sono lecite illusioni di sorta a proposito· dell'iUegalismo che si pretende impedire,. fa. cendo tacere la stampa che, si dic.e, 1o provoca. O il govérn_o ha volontà e. forza di fare · cessare ie .violenze illegali dei suoi ~guaci, o non l'ha. Se vuole e se può, lo può a;~che con la stampa d' qpposizione in efficienza; se non vuole o non può, è ovvio che le viotenze 1llega1i continuèranno, e solt> cesseranno di essere conosciute per ;mezzo dei giornali.· Sarebbe come accecart, un uomo, per persuaderlo che\ non .esiste la luce. Ma nascondere all'op1n1one pubqlica i fatti, per poterne negare ta tealtà non servirebbe che a peggiorare le cose. Da un Iato gli illègalismi a?µienteranrio perchè man~ -cherà loro qu'est'ultima remora della. poss1b11e pubblicità; dall'altro il pubblico creder:it a tutti gli episodi di violenza ché si. racconteran~o, anche se per caso esagerati o inive~tatL lnòltre il credere che le viol~nze illegali an- ~he oggi siano generate dalla sta1npa è una I .sciocchezza. Ciò potrà essere in casi speciali,' ,in qualc.he grande centro. Ma novantanove• volte su cento l'illegalismo •non ha alcun rapporto con l' esistei:iza o meno d'un giornale,· c~n .la pubblicazione- o meno 9'un a_rticolo o di ana_ notizia. In linea generale i violenti del fasci- ·smo non leggono chè di rado altri giorn~li,, fuori di quelli che cori ling'1,aggio. al~r~ttanto -illegale tengono acceso il loro furo-re. I motivi <lel}e violenze ·fasciste sono quasi sempre di indole local~, in rapporto con la politfoa ·e· gli · interessi del -luogo, ·e si posso'no è_ongl~bare Ìil' ' un motivo solo: ottenere a fatti, per forza, quel- consenso che· volont_arianierite. 'sarebbe da- "tQ ·da tropp(l) pocb,i. Questi ·moti.vi sussisteranno dovunque anche :se la stampa d' opf)osizione fosse .t~tt31 ridotta ':al silenzio, e la !oro spinta non più· frena.ta I ( \ ' ' dal controllo dell' opinjone pubblica, avrà certo più forza e produrrà mali maggiori . In ogni modo ed in ogni caso i decreti sulla, stamp_a, avranno raggiunto lo ~copo diametralmente _opposto a_quello per il quale si dissero proposti !3d approvati .. !Abbiamo deliberatamente vol~to parl~re questa volta il pur:o e semplice _linguaggio della -ragione, che coincide ·con le ragioni ~ella umanità e del viver civile, prescindendo, non solo dal sentimento d'ira e d'avversione che, uomini di nerv.i : e dì sangue come tutti gh altri, non possiamo· non sentire di front.e a, così evidente violazione dei diritti acquisiti in un secolo di movimenti e rivoluzioni popolari, mà anche prescindendo da· ogn{ considerazione particolare suggéritacì dalle nostre eorÌvinzioni rivoluzionarie ed anarchiche. .Queste convinzioni. non contral3'tano con tut- .to ciò che abbiamo detto sopra. Però, ponendoci dal loro speciale punto dì vista, dovremmo aggiungere. ai pre~édenti molti altri argomenti, che 1~ completerebbero e 'avvalorerebbero bensì ancora di più, e nel tempo stesso costituirebbero una maggior prova de~la bontà delle nostre idee, ma ci tr.ascinerebbero troppo lontano e sopra un campo del tutto diverso. Ma si tratta d'argomenti meno urgenti, che possiamo senza d·anno rimandare ad. 'UJ?- momento migliore. 1 , • L'OSSERVATORE. lt caratt~e detta ;ocietà risulta non tanta dallo sf6rzo deliberato dei singoli inàivi<im;i; . per inf tiienzarsi a vicenda., quanto dall' vnc~'fl-- scia q,iione e reazione delle loro personaZità. LVon è f acit'e valutarè vn qual<; misura ·a_bb~(µmo contribwiio al beneJ o al male che ~i ç1,rcondano, e· come abbiamo' influ,it0 sulle, e,sistènze altrui con -te, nostre· a,zioni più. fortuite. , forse _s_oto · con uno, sguardo. Ma: _possia_mo:re'fl-- derc'ene parzialmente conto se, consider~mo · q·uanto fummo noi, stessi in/ luenza~i da per- , sone. per cui non avevamo grande stima. N_ O'J1. possiamo serbare per noi soli la segreta nooiltà o la v~ltà del no~tr<) cuore i ta.citame~te e e. nostra vnsaputa, la virtù o il · vizio escono . fia. noi per indebolire o rafforzare·, i nostri fratelli, e da lÒro pure si sprigionano' virtù e .vizi 'che vengono a rafforzarci o ad . indebolirci- .i on sÙlmo soli ,q, comba.ttere la nostra guer.ra :· ma t11,tto il peso ·ael male. che è nella/ società ci trascina in . bas.~o e tutta la forza àel bene c1ie p1u·e ~ in essa ci aiuta ad elevarci. Sirnil- . mente, con te nostre vitt0r'Ìe o sconfit~e private ~ s?innalza o .~i 'abbassa iJl _ livello detlo spiritll delta società, e gli altri ne sono aiutati od 0stacolati,,nelìe lot'te deZla 'lror0 vita nu!Jrale. ·· . . EDOARDO CA.JR}),
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