Pagine di quotidiani e riviste dedicate a Giacomo Matteotti - 1924

• • ]24 LA JUVOLUZIONE LIBERALE , I..-et-te.re_ cl.a1la. Romagna. REPUBBLICANI E FASCISTI Il iasrismo in Romagna (' un gu1e1c d'importazion:::. );°cm e"• nato eia un bitcogno cli reazione çontio la mitica • dcgcne:razinnc b,dscc\'ica • C'h1 non c'è mai sL'1la pc:r la lolla <lei partiti \'ice11clc,ol me11lc cquilibmntisi colla crilio e col libuismo sindacalist:i ; e non è so1 lo quale espn::ssionc d'una milizia cli classe, poi('h~ nd 1919 l',\graria era già organizz..1h e la piccola prnprictà pure, nei partiti repubblicano e popolare (clericale), ambidue schierali contro la massa del braccianlalo, il quale, pel fatte f-Olodella grande quantità de' suoi componenti costretti a trovar la\'010 nello sfrutL1.mento <lella le1-ra, costituiva un serio pe1·icolo per la piccola proprietà agricola. La lotta per la conquista delle trebbiatrici è appena uno dcg-li aspetti della lotta a coltello che dall' '8o le organizzazioni operaie sono costrette cli combattere contro la piccola borghesia repnbblicana, che in Romagna rappresenta il fior fiore dell 'equi, oco e elci con,-cn-atorismo, la più po. tente diga contro l'a\'anzare del socialismo e del. l 'in lustrialismo, e di consegue117.,a il pi ti potente ostacolo contro i I progressi \'O aninzare delle masse dallo stato di sudditaina; poichè i repubblicani nel loi-o odio cli piccoli borghesi toccati nell'interesse non hanno mai Yoluto capire che la fotta di classe eni ed è !-Cuoh di dignità ci ,·ile e di libertà: per lo meno quanto l'iusurrezionismo dei riYoluzionari vecchio stile la cui priYath-a han sempre ri ,·eudicato, traYe;·so la disceudenza del )Iazziui. Capovolta la posizione del repubblicanismo da ri\'oluzionaria a. consen·atrice, ci rie;;ce meno difficile di capire la lotta politica romagnola. uno sguardo I etrospeltiYo ce la chiarirà ancor meglio. E' noto che i sig11ori di Romagna (i proprietari) specialmente agricoli, come in altre regioni, poco o nulla hanno contribuito alla formazione unitaria dell'Italia, per di,·erse ragioni, ma spe. cialmente per neghittosità e per misoneismo. I borghesi che v'han contribuito non eran proprietari, ma prnfessionisti: an,ocati, professori, dot. tori, intellettuali insomma, che nulla avevan da perdere ma tutto da guadagnare coll'avventura patriottica. Furon costoro che ad unità conseguita ed a Yauità non soddisfatta, fonuarono i quadri direttiYi del partito repubblicano. E' nato in quel tempo il mito postumo del garibaldiuismo, il quale, come oggi il combattentismo, fu l'arma cli difesa ed il ricatto dei catti,i italiani contro la patria; e da allora son cominciale le litanie sul! 'inesistente eroismo, e sugli eccelsi meriti dei rnlontari gaiibaldiui che la :.Ionarchia anebbe traditi nelle loro aspirazioni più care: la rep11bblica, e l'instaurazione del più perfetto ateismo colla soppressione della Chiesa Cattolica q madre d'ogni schiavitù». Da ciò il mai smentito rivoluzionarismo pescanel-torbido dei repubblicani e il loro anticlericalismo, ma da ciò anche e dall'abbandono dell'ideale mazziniano il fatale e progressivo cadere ne1l 'ampie braccia della Massoneria. Questa non piccola quantità di gente, per correre dietro ai fantasmi d'una vuota ideologia, sembra ,·a Yolesse per ciò ignorare la realtà che frattanto urgeva e che si faceva sentire colla mi. seria e colla disoccupazione. Subito dopo l'unità, la neghittosità dei Signori si tramutò in aperta sfiducia verso ii nuovo goYerno non sorto da una riYoluzione oppure dal loro sforzo; e questa sfiducia ebbe la sua espressione nel chiudersi che i proprietari :fecero in loro stessi, e nel negare ai braccianti il laYoro: il che determinò, colla disoccupazione-, la crisi economica e, in parte, la carestia : occasioni tutte delle sollernzioni popolari contro il caro-Yiveri (1872) e contro il GoYerno, capitanate dagli elementi socialisti (internazionalisti) che da allora cominciarono a farsi valere in seno alJa massa. Furono questi elementi il primo nucleo del partito socialista romagnolo, ed ebbero per loro capi Andrea Costa, Gaetano Zirardini e Xullo Baldini. •Lo sfruttamento delle periodiche agitazioni popolari fu presto lasciato agli internazionalisti seguaci di Bakounin ed ai repubblicani, i quali furono perciò tagliati fuori dal lavoro di organizzazione proletaria, che cominciò attorno al 1880 ed ebbe subito l'ostilità dei borghesi e dei repubblicani. Un altro fatto cui sinora sì è fatto poco cenno è quello relativo all'introduzione delle ferrovie. P1ima del 1859 la Romagna era un assieme · di popolose borgate aventi ognuna la fisionomia di centri commerciali, nei quali convenivano i ~adotti delle città vicihe, ed a cui la lentezza dei primordiali mezzi di comunicazione favoriva il fluire di considerevoli cespiti di ricchezza. Gli alberghi pullulavano e prosperavano nel continuo movimento da paese a paese, per l'arrestarsi forzato dei viaggiatori; le scuderie, le rimesse, i magazzini di deposito erau sempre pieni, causa il lento ma non interrotto passaggio delle merci e delle derrate; i negozi anche nelle J?iù piccole borgate facevano buoni affari. Vi era insomma tutta una popolazione di vetturali, di alberga• tori, di piccoli negozianti, i quali vivevano agiatamente del loro lf).voro, e accanto a questa maS6a fluttuante tutto il personale complementare ne. cessario aJia traduzione delle derrate dal produttore al compratore. Bisogna !-lllbito 11, tare eh<· q11cst.;1popol /..1',JJC cli _H:tlurali, albc:-gatmi, t1cgozi:111tì <:<:e:, 1 pH'. coli borghc'>i urbani insomma, era nella s11.1 più gran pa1 le: repuhblicanJ, come repuhblican,> era il pc•r;;onalc da <.:ssad1pc11de11tc, gli operai della città, che ("(J)l'intro<luzionc dc:llc• ferrovie· vcn. nero a t1 ovarsi sul la. tric o. I ce11tri commerciali dalle borgate popolose ,·ennero srx,st.ati nelle. città facc:nti capo alle li n<:c ferro, iarie: i traffici furono concentrati ad ,\ncona c<l a Bologna; e la Romagna per un periodo cliscrcl.ament.c lungo sino a quando cioè per l'acquistata fiducia dei signori, i capitali cristallizzati nella propi ietà fondiaria non ricomi nciarono a fluire e ad essere impiegati nell'industria (r) - 1imasc in balla della disoccupazione e della ri\"Olla, in basso, e della demagogia e della retorica, in allo, cioè negli strati professionali i quali naturalmente e per ragioni non sempre pure tenevano \'ivo il malcontento popolare, per 1i~n-arc da esso una fon.-a dì cooptazione contro il Governo ed. un piedestaJlo elettorale. Abbiamo con ciò schizzata la fisionomia della Romagna repubblicana di 40 alllli fa: della sua arbitrarietà e negatività; e ci basterà aggiungere che nessun partito s'è mai con più tenacia abbarbicato alle Provincie ed ai Comuni per distri. bui.re ai suoi adepti posti e favori, per capire il. protrarsi di esso sino ai nostri giorni. E' un fenomeno cli succhiomismo ri voluzionario quello che abbiamo osservato e non è mollo dissimile da quello fascista di cui è padre. In Romagna il Fascismo s'è prima manifestato come combattentismo. « Se il Governo ha voluto che noi facessimo la guerra, 11011può oggi ab. banclonarci: posti vogliamo, onori, soldi e medaglie». Quindi la conquista tentata dei Co· muni, quincli le agitazioni pro,mutilati e combattenti, quindi l'assalto alle organizzazioni per trovare in esse le ultime prebende. Tutto questo fatto con un istintivo sistema, te11dente ad allontana1·e dalla vita amministrati,-a ogni criterio seletti\'o, nonostante il demagogico vociare d'instaurazione delle ger.~rchie. Xel combattentismo la media cultura uscita dagli istituti tecnici e dalle scuole medie troYava il passaporto ed i titoli gentilizi per la via dell'impiego; allo stesso modo che nel garibaldi. nismo i repubblicani d'una volta. avevano trovato i titoli per carpire cattedre ed impieghi, anche se appena aJfabeti. Collo stesso fatto si ripeteva lo stesso fenomeuo: nella retoricà fìniYa anche oggi il radioso. maggismo inten·entista, nel trionfo dell' ignoranza e della mediocrità sboccava anche oggi l 'esalta7ione combattentista; come nell 'anticleticalismo stile Umberto 1° era ieri sbocciato il garibaldinismo. Così, grazie al uuoYo bel tenebroso del romagnolismo, siamo ritornati indietro di 50 anni, con questo di peggio che anche le organizzazioni op~raie sono inquinate dalla demagogia e devastate dal farabuttismo. Non sono più gli organismi rivoluzionari di classe dei primi tempi, o gli organismi industriali di prima "élella 1\1arcia su 'Roma; ma. una. povera cosa striminzita e logora, ed una buia fabbrica di voti e di odii; o, peggio ancora, un postribolo nel quale i caratteri vengono distrutti e resi inutili. I risultati delle elezioni son là per dimostrai·e la nostra asserzione : la più parte dei voti socialisti e comunisti sono stati dati dagli organiz.. zati dei sindacati nazionali; cosa che fa discre. tamente pena e paura, perchè non solo dimostra che il fascismo è stato un esperimento inutile, ma che gli operai sono inrnsati da una specie dì muto furore contro gli oppTessori della loro libertà ed i concussori della loro ricchezza : furore che non è certamente la violenza sorelliana del proletariato organizzato, ma lo spirito di ven. detta del plebeo. Xenni perciò, e con lui gli altn socialisti urna. nit.ari ed anarchici, non è improbabile che siano ancora gli uomini del domani; come lo potrebbero essere quei repubblicani che si sono ora riaccostati ai fascisti per insufflar loro di nuovo il famoso tendenzialismo. Contro queste due possibilità noi dobbiamo però senz'altro schierarci, se non vogliamo fra pochi anni aver di nuovo a che fare con un fa. scismo dì nuovo genere, e perchè la minaccia repubblicano-fascista scompaia è necessario che la realtà dei fatti sia riconosciuta e praticata dalla nuova classe dirigente, la quale, ferocemente a11ti-reto1ica non dovrebbe più aver pa.u.ra nè della lotta cli classe nè del decenti·iamento amministi-ativo, nè dell'industiialismo, nè del liberismo, e dovrebbe sin da ora esser formata da quegli elementi seleziona.ti e nuovi che in questi quattro anni di martellamento fascista si sono preparati e rivelati. Questa è la riYoluzione liberale che auspichiamo e prerariamo. ARMANDO CAVALLI (r) Parallelo a questo fluire dei capitali verso l'industria è nato il liberalismo; il quale, contro la demago~ia repubblicana, ba subito avuto la missione d1 ra_pJ?resentare l'ordine e l'unità, come l'ordine e l'umtà ha pure rappresentato il cooperativismo nato anch'esso in quei tempi. A noi pare pertanto che l'odio dei repubblicani contro socialisti e moderati venlf<l perciò definitivamente dichiarato quale incapae1tà sociale. Biblioteca ~GinoBianco GIACOJO MJITTEOTTI r;,i amico di r;_ J/atleotti ci m.anda questi cenni bi<Jgraftri 1,recisi e complrti che ci sembra rdi/1! flltbblzcare a comple1,1nito di quanto s'è dctto aLtre volte. ·au1ue a Fn1tla J•,,lcsine il 22 Maggio rll85 ùa 1amiglia di rie-< lii t>'.>rgh<>s<in-i1111da tl<:l Tn:n1 i 11<). St11dir', : 1 gi1111.15i,,-Jiceù• Celio :t rli I{<;\ ig<~ poi ali I - rn;ità di Ik.Jivi!lla laure:.alHfo;i 1lJ rriu- . ., ,., nsp1 udt JJ7,'1 C<Jntinub gli studi di dirittr, &'>ito la guida ,)( 11 'onorevol,: A J,.:si;andro Stoppato d.cl qtrnlc prnti<·ò l<J studio kg:,k. J>uhblirò un g-rùSSO ,olume {• La recidiva• - Saggio di revi,;ione critic·a cr;r1 1l,1ti statistici) e w·ri.,,-e altri stu,Jj J)(!nali e clj procedura 6ll • La Rivista dj diritto e pnx·(:(] urn » diretta da Il 'on. Eug'enio Florian, <:cl altro,·e. Era su:1 intenzione <-Ons<:g'uire la libera docenza in <ljritto penalr: e stava pr<.-parandosi <la lungo tempo, come: le sue molteplici occupa:doni <Jli con!>(.-ntirnno, f.>0" S06k-nere la te.-;i per la docel17..a. Yon esercitò mai l'avvocatura, però sostenne brillantemente le ragioni dell'on. Galileo .&:ghi presso la Giunta delle de-l-ioni in contraddittorio con illustri anocati del foro rnma.n.o ottc.-nen.-- done la convalidazione a deputato p<.--r il col. legio di RoYigo (Legislatura XV) inn:c-e del comm. :\lanc.-o già proclamato eletto. Fin da giovanetto si senti attratto alla politica e si inserisse nel partito socialista. Era già so. cialista il fratel su.o maggiore dott. Matteo - uno studioso di problemi sociali, autore di opere sulla disoccupazione, e.cc. - il quale, insieme a Tullio :'.\-faniezzo e ad Emilio Zanella lo iniziò aJla Yita politica ed ebbe su di lm qualche in:luen7.-a. Giaéomo Matteotti fondò Sindacati operai, Cooperati ve, Circoli socialisti, riorganizzò in cli- \'erse riprese la Camera del LaYoro del Polesine. La sua assistenza alle organizzazioni operaie fu assiduissima per oltre vent'anni. Gìo,·anissi,mo, esordì come amministratore eomwialc a Villamarzana nelle funzioni di Sindaco e fu poi, prima e dol)? la guerra, Consigliere comunale e Assessore a Fratta Polesine ed in un'altra decina di comuni della provincia: Ro- ,·igo, Lendinara, Baclia, San Bellino, ecc. Partecipò assiduamente ai laYori del Consiglio Pro- ,·inciale di RoYigo come Consigliere per il mandamento di Occhiobello : leader della :minoranza socialista. Ricoprì la carica di presidente della Deputazione provinciale nel breve periodo cli ammi nistrazione socialista nel 1914. Al Consiglio JXOYinciale pronunciò un cliscorso contro la guena il 5 giugno 1916 che gli valse la denun. zia e la condanna per disfattismo. Fu poi assolto in Cassazione doYe col patrocinio di G. Guarnie1i-Ventimiglia sostenne la tesi della immunità dell'oratore in sede di Consiglio Prodnciale. Escluso dal Consiglio proYinciaJe per soprag• giunte sue incompatibilità, ,i ritornò con le elezioni dell'autunno 1920 che diedero ai socialisti 38 seggi su 40. / I problemi scolastici furono oggetto di suo assiduo studio. Opera diligente ed assidua diede in favore della scuola nel Consiglio provinciale scolastico di RoYigo. Il Congresso dei Comuni SociaJisti - tenut05i in Bologna. il 16-17 Gennaio 1916 - gli diede occasione con due cliscorsi di farsi conoscere ai compagni di tutta Italia per la profonda competenza ed esperienza dei problemi amministrativi delle A mmìnìstraiioni locali. Fu quindi nominato segretario del Comitato diretti \"O della Lega dei Comuni Socialisti. Pubblicò p,ai-ecchi saggi sulla finanza. comunale, e un piano completo di riforma. La « Critica Sociale », «l'Avanti!», « La GiustiziaJ>, « La lot.- ta », cli Rovigo, lo ebbero a collaboratore assiduo. Durante la guerr,a fu per tre anni soldato sem... plice, perseguitato ed internato a Campo Inglese per i suoi precedenti politici. Xel 1920 egli istituì l'ufficio di consulenza legale e di ispezione amministratiYa per i 63 Comuni del Polesine allora tutti conquistati dai socialisti, facendone affidare la clirezione al deputato pro\inciale Enea Ferraresi, già sindaco di Stienta, competentissimo in materia. Fu appassionato dei problemi della pubblica istruzione. La fondazione dì biblioteche popolari e scolastiche e il riordinamento delle scuole primarie dei comuni rurali del Polesine è precipua opera sua. Fu eletto deputato al Parlamento per la prima ,·olta re! 1919 per il collegio di Ferrara-Roùgo e rieletto nel 1921 per il collegio cli Padova.Ro. ,·i.go. Kelle elezioni di quest'anno era stato eletto in· due cfrcoscrizioni (Veneto e Lazio). Alla Camera frequentò i lavori legislativi pro. mrnciando apprezzati discorsi in ruate1ia finanziaria. Come membro della Giunta del Bilancio e della Commissione di Finanza stese parecchie relazioni. Rigido difensore deLl' Erario in ma.te. ria di spese e della libertà in materia doganale. Fu Segretario della Commissione per la riforma burocratica e relatore della minoranza contro la concessione dei pieni poteri al GoYeruo dì ì\Iussoliui. Fu tra i deputati più combattuti dal fascismo, oggetto di dimostrazioni ostili e di violenze a Ferrara nel gennaio 1921, quando in momenti difficili. Yi soggiornò per assistere quelle organizzazioni operaie e le Amministrazioni locali; a Castelguglielmo, a Siena, a \"arazze, a Palermo, ecc. Gra<luaiic;ta, militò sempre ne:l'ala lestra del partito..,,sociaìi-,t'.1. Era Sc;('retario del P rtito Sodali-;ta r·n:tano fin dalla sua fondazione 10ttobre :1 2 r:omc tale partecipò anche a Congressi inte... à..11 ali a P,c_-rl:no,a Bruxelles ecc. in rap. pre ·• b· /..a dei ocialisti it:i.lian:. L'on. lfottwtti a\·eva i:,y,c...a.to la signora Velia Titta, cr,rc•ila al n:lt:.bre baritono Ttttu Rufio, e.cl era padre eh tre baml1i11i. ' PIERO □□BETTI - Editore TORINO - Via XX Settembre, 60 Opere di TOMMASO FIORE EROSEVEGLIATSOCEPTEARFETTO Lire 4. UCCIDI Lire iO,flJ. Opere di lirica e di torme1;t,/20 r,ensiero !!.ate dalla gUtrra. Ri, elano un temperamento di scrit,. tore eccezionale. Giovanni Papini ne scriveva aJl'autore r-051: ~ La sua opera nella desolata e glacialità dei dolori rattenuti - asciutta ma ' piena di sottintesi e di arti - merita cE essere ~conosciuta». "lb rnonoo C!Bt SC!RIUE,, RASSEGDABrBbIOGRAFIC!A Direttore: 1fE.SSIXA Piazza Terranova, 3 LCIGI CRFCILLA' . "G_nadelle più diffuse Ras~ bib~afiche 1~l~e. - V1 ~llaborano i migliori scrittori e cntie1. - Pubbltca un vasto notiziario sul mm-imento editoriale e intellettuale internazionale e recensioni sulle migliori novità librarie. G. :B. FARAVIA & C. Editori - Librai • Tipografi TORINO - MILANO - FIRENZE - ROMA - NAPOLI - PALEHIO .. .. Biblioteca di Classici Italiani YI.\"CEXZO GIOBERTI PAQINESCELTE Edite ed inedite u .. con prefazione e note cli Pnm . .\...'\"GELO :\u:.:--210 Lire 20 « Precise e sicure le notizie <late nella ciensa e serrata introduzione, alla quale accre::-cono pregio molte note, ricche cli indicazioni bibliogTa. fiche e di notizie spesso non comuni, talora nuoYe. Diligenti e fedeli i riassunti delle opere giobertiane. }folto bene scelti i pensieri :iume-- rati... Questo ,oiu:ne non è soltanto u.n libro che possa essere letto con profitto dag:i 1:ien delle scuole medie cli secondo grado e ci:!~'.i studenti di "GniYersità. ma può anche es.$~e una facile guida a coloro che per ragioni 1 istu.dio deYono compiere ricerche gioberti.a.ne ... Il )lenzio è giunto a questo ,olume dopo uno ,tu.dio rigoroso e disciplinato cli molti anni, e anche per questo senso di responsabilità di fronte alle esigenze della critica e della storia questo libro potrà in più casi essere utile ai gio,~ ... ». C:lRLO CALC.ATERRA in Giornale Storico della Letta. ha:ianc •,"ol. LX..~'-ì:II, pp. 2o.S-.'.!◊9. "b'Eao DEbbfl STACDPA" il ben noto ufficio di ritagli da giornali e rinste fondato nel 1901, ha sede ESCLDSIY.HIE:-.TE in Milano (12) Corso Porta XuoYa, 24. O.G.E.B. · Corso Principe Oddone, 3J - Torino. Pmrn GOBETTI • Direttore-resp011sabile ' • •

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