I lo re')ime di st21mpa :mbavagiiata 1: .;ver-o c:rticolista é i! ?eUc,:-e: ~g!i ~~ve leg!;ere tra lr? dghe. CONTO CORRENTE POSTALE RIVISTI\ STORICI\ SETTIMflNf\LE DI POLITICI\ ESCE Diretta da PIEROOOBETTI- Redazione e Amministrazione: TORINO, Via XX Settembre, 60 Abbonamentoper il 1924 L. 20 - Per un semestre L. IO • Estero L. 30 - Sostenitore L. l00 - Un numero L. 0,50 IL MARTEDÌ Ct,i riceve ur, ourr,ero qj saiiio ct 000 ir,ter,(!e abbooar~i rcrspir,ga il ~iornale, altrirr,er,ti gli cor,tir,ucrrerno l'invio e cfopo or, rncrse provve<lererr,o alla riscossior,ct rr,~<liar;te fratta Anno III ,, N. 30 22 Luglio 1924 SOMMARIO: La nostre difesa: G. ANSALDO: Un vile libellista. - G. Donso: Lo Staio partito. - V. Ct'oto: Rifratto. - G. DELLA Conn;: La terra fondamento del problema socii,le. - M. BP.0SJù: [.'equivoco del p8rtito liberale. - A. C.: Donati. A. CAvAr,Lr: Lettere dalla Romagna: Repubblicani e fascisti. - * Matteotti. LANOSTDRIAFESA Il decreto sulla stampa fa sorgere un problema pregiudiziale assai interessante: man. tenere in vita di forza o d'astuzia un organo libero e spregiudicaJo, che non patteggi, che non ceda, che dia garanzia al -pubblico di non essere ispirato a nessuna considerazione di opportunismo o di addo1ilesticamento. lL decreto se1nbra fatto apposta per servire ai giornali rnalizfosamente filofascisti e moderatamente antifascisti, a grande tira,.. tura. Essi non avranno rriù bisogno di far l'antifascismo che soddisfa la malignità del buon pubblico e continueranno ad essere venduti per la diligen::,a del notiziario e vastità dei servi::,i. I giornali di idee, i giornali di partito si sottometteranno o saranno ogni giorno in pericolo. Il solo fatto di essere il ge'iente consiglierà prudenza al direttore: anche perchè egli viene a trovarsi senza difesa in tutte le infinite pericolose contingen::,e della vita del quotidiano. Il gi,ornale di tipo sovversivo o comunque di opposi:ione popolare è senz'altro disarmato e non può più comunicare col suo pubblico se non è libero di ricorrere al titolo su sei colonne, all'insinuazione, alla noti:ia tenden:iosa, alla polemica forte: il pubblico italiano non pecca di trowa finezza e gusta specialmente il sistema rumoToso. .vlantenere un periodico libero in tempi avventuro si deve dunque significare af fidarsi all'intelligen,::,a del JYU,bblico,rinunciare al pubblico facile e superficiale. -:Voiabbiamo la fortuna, che non ha nessun altro giornale, di parlare a un pubblico rnccolo ma scelto. Possiamo contare sulle risonanze, sul commento, su una specie di intesa nelle premesse. In queste condizioni diventa interessante giocare d'arguzia. Possiamo scommelteTe che non ci addomesticheremo. Ci sarebbe assai facile crearci una bella aureola col farci sopprimere. E' probabile che i signori del nuovo regime non ne attendano che l'occasione. Giocando allo scoperto non li faremmo attendere più di quindici giorni. E considerato il bilancio, a qwesti chiari di luna, una soluzione di tal fatta non sarebbe per noi la J)iù incomoda: perchè questa nostra fatica settimanale non è sempre allegra e gioconda, e finirla con un mezzo martirio è addirittura una consola- ~ione da Risorgimento. .4.bbiamo respinto questa soluzione per cedere a ragioni più realistiche e a un dovere preciso. Vivere e parlare è un còmpito più difficilé: dunque ce lo vogliamo proporre, finchè riusciremo, come un impegno d'onore. Impegniamo dunque il lettore alla gara singolare: e il premio sia per chi saprà trovar significati più arguti ai sottintesi, leggere e scrivere più pungentemente tra le righe, ricamare malignità nelle cose più innocenti, interpretare da buoni moderni la storia antica. t· Sarcasmi, ironie, malizie valgano dunque, poichè tali sono i tempi, in luogo di una professione di fede. LA IUVOLUZIONE LIBE~ALE Paul Lonis Courier, parigino cli nascita, proprietario dell'e..x feudo di Meré in Turen11a era l'anno della caduta cli );'apoleone, staJ1c-odi, corre1·e il mondo. .he\'a bivaccato sul Danubio accanto ai cas-- scni dei suoi pezzi di artiglieria, aveva decifrato pergamene greche in ima biblioteca. cli Fircn~e, ave,·a dato la caccia ai briganti in Calabria, a,·eva tradotto Erodoto e Longo Sofista, a,·ern insolentito il maresciallo Berthier. Ora basta. Dalla su.a casa di Yéretz eo-li ,·o- , "' leYa badare ai suoi pingui dgneti. « .Von ditemi che sono 1111ellenista. Se capisco be11e il significato della parola, ellenista è colui che mette 111 nwstra il greco, e ne trae il suo sostenta111c11to:qualche cosa come draghista, fannacista, eba11ista, dentista». Egli \'Ole,·a trarre il suo sostentamento da altro: dalle su.e vigne, situate così bene :i mezzogiorno, sulla Loira : e sapeva come si fa per lavorare bene un arpento di Yigna, • e quanti carichi di zolle di bntghiera bisogna portare a spalla al fila:·e, e quanto tempo biso. gna lasciarle là a maturare e Yirarle di tanto in tanto: e quanti carichi di letame vi anela. Yano aggiunti : e tutto il resto. Anche nel letame è la Greci.a Yi,·ente, più che nei manoscritti aridi custoditi da bibliotecari inYidiosi. .\11che nelle molJi linee cli paesaggio, nei profili della « p/a-nl1ire11ze To-ziraine » è l'Attica. Paul louis L'.)urier, che aYeva ca,-alcato per tutta Furopa senza sella e senza speroni, nonostante innumere,·oli arresti, si compiace,·a di ripò.5are sulla sua tena; possidente. Per timore di essere considerato nobile, aveva lasciato cadere dal cognome borghese il suffisso ili De ì\Ieré, che gli Yenia clal suo fondo: per disprezzo delle cimici Rccademiche si chiama\'a « Yigneron de la Cha- ,·onnière », c basta; per disdegno di passare per un ufficiale napoleonico a mezzo soldo, si era tolto dalla bottoniera il nastrino roseo della legion d'onore. Si presentaYa così, in un suo scritto: « Io sono della To1iraine, io abito Luynes. La mia principale sede è la casa di mio padre, a L'wynes: là è il cam,po che io coltivo, e di cui vivo coUa mia Jami5;lia: là il mio tetto paterno, la cenere dei miei padri, l'eredità che mi hawno trasmessa e che io 11011 ho robbando-nato mai, altro che quando ocro1'se dife11derla alla fr<mtiera ». * * * Orbene, un proYinciale di gusti così sani, nposati e raffinati cli\'entò, proprio dopo il 1814, proprio sotto il goveruo di un re saggio e filosofo come Luigi XVIII di Borbone, uno dei più temuti ed efficaci scrittori dell'opposizione. Ecco come Hndò. Paul Louis non ama\'a i preti. E' una cosa che succede, in Francia, pare da molto tempo: Patù Louis, cento anni fa, faceva nel Comune cli Véretz la stessa guerra al curato, M. le Ciiré, che ade!;ìso, nello stesso identico Comune di Véretz senza dubbio gli fanno gli elettori del blocco delle sinistre. In provincia - e nella provincia francese! - i tipi sociali mutano ben lentamente. Paul Louis, quando vedeva una cerimonia religiosa, la croce delle missioni piantata ad Arnboise, per esempio, scriveva nel suo taccuino: « Sarem,o cappuccini? l'.:Cmsaremo cap. p_ucci<ni? Ecco la domanda di oggi. I eri, la do. ma11da era mi' altra : Saremo i padroni del mondo?». :.\fa pure, anche con questi rompicapo anti. cappuccineschi, io dubito che Paul Louis avrebbe mai combattuta sul serio la Restaurazione, senza il dolce inYito della censura sulla stampa e dei processi per diffusione di libelli sovversivi. Le discussioni aperte, libere, sbracate sulla Rivoliizione e sulla repubblica, non potevano tenta.re un traduttore di Longo Sofista, vigneron. de la Chavonnière. La Rivoluzione e la repubblica sono infinitamente meno interessanti degli amori di Dafne e Cloe: ecco l'insegnamento greco. E poi, tutte queste. teorie, tutti questi astrattismi, guastano la P'rosa. Ma eludere il censore e il procuratore del re coi racconti più dozzinali, con la pi-osa più lucida, con gli scherni più inaf. ferrabili e più sfumati: attaccarsi all'epis:iodio, alla hislorictte, come i greci: che tentazione, per Paul Lemie,! l.·na tentazione c-ome quella cli pizzicottar una. donna polputa e chiapputa, ma. pizzirnttarla al la catlh·a, con i 'unghia e la striZzutina finale. E Paul Louis vi cedette: egli fu il boiihonvmr cli Tureni1a, parlò delle cose c:he tutti \·edernno, l!èl Comune, nel Cantone, nel Dipartimento: degli an·enimenti così futili, c:he, a Parigi, la g-rande stampa cli opposizione di allora non se ne sarebbe occupata mai. L'arresto abusfro deJ po\'cro Pierre Clavier, detto Blondeau, terrazza.no di \"éretz, colpe\'ole non d'altro che d'a,·er detto in pri\'alo al ~ignor Sindaco allez-r~•ous proaicner o, tutt'al più, ma. è dubbio, alle=-r..:ous [aire fouttrc. Oppure : !'arri ,·o a Saum'tr del deputate cli sinistra Benjamin Constant, e l 'i mm.celiata in- \'~sione della locanda da parte di dodici ufficiali della guarnigione che Yolernno ad ogni costo schiaffeggiarlo. Oppure : le ragioni finanziarie e morali per c-ui il Comune cli Véretz, dipartimento di lndre et Loire, Comune povero, non può con. tribuire alla sottoscrizione nazionale destinata. all'acquisto del càstello di Chambord, come dono a Sua Altezza Reale il duca di Bordeau..'\:. Oppure : le ragion.i per cui i terrazzani di Azai hanno diritti di continuare a ballare sulla piazza. grande del loro Comune, nono.stante che il cur?~'> nuo\'O, zelatore come tutti i preti gim·ani e riscaldab, intrighi peT far Yietare questo innocente trattenimento campestre. E queste piccole peripezie della Yita di provincia raccontare in piccoli scritti, dagli umili titoli : ({ Lettera particolare», « Semplice discorso di Paul..Louis » « Ga::zetli110 del r..:il!aggio », « Petizione per dei -;,•ilUci cui si nwle impedire di ba.Ilare»: e con tutto il rispetto do\·u.to alle autorità ciYili religiose e mi li tari, e alla buona lingua; e s~- parli, quei piccoli scritti, in piccoli fogli, che costino pochi quattrini ... E poi aspettare. Credete che la gente non se ne accorga? In regime di censura la gente se ne accorge, e come! Scrnta e soppesa ogni giro di frase. Basta, che Paul Lou.is ripeta: « L'eredità che i miei padri mi hanno trasmessa, io non l'ho abbandonata 111ai altro che quando mi occorse dife11derla alla fro11tiera »: ebbene, la gente Yecb-à qui una insinuazione contro la famio-lia reo-nante ;::, "' , transfuga ctaJla Francia. Basterà che Paul Louis faccia mostra di ripetere in un simple discoiws ai terraz:t--ini di \·éretz questa frase: « Sappiate che non r,;'è in Francia u:na sola famiglia nobile, ma dico 11obile di razza e di antica Origine, che n011, debba la sua fortw11a alle donne : 'V0i m' in. tendete » ; ebbene, la gente ,·i Yedrà un attacco alla famiglia borbonica e alle famiglie dei Pari di Francia, nate e prosperate colla prostituzione. Le strizzatine d'occhio dell'autore sono afferrate golosamente dal pubblico. La lotta fra il censore, il procuratore del re e l'autore di,·euta estenuante - per i primi due. Finalmente deve venire il processo: « Ah, ti ci ho preso, vil pa 111,phletaire! Sputa ]'osso, vile libellista! Tu hai insultato la monarchia!». Paul Louis si diverte: « \"i domando: perchè mi volete condannare per delitto di stampa? Per quello che ho detto sul castello cli Chambord? Perchè ho detto: non c'è per i nobili che un mezzo di far fortuna, a Corte: la prostituzione? :i\[a siamo intesi! La Corte chiama galanteria la prostituzione: io ho usato la parola propria, dovevo pur fare un simPle discour, un discorso semplice, a dei contadini di \iéretz ... \"i domando: Perchè mi chiamate vii pamphletaire, vile libellista? Ma io non so cosa siano i pamphlet: di grazia, signore, sapre$te dirmi cos' è un painph/et? « E' uno scritto cli poche pagine come il Yostro, di un foglio o due soltanto». Di tr'e fogli, è ancora un pamphlet'/ « Forse, nel linguaggio volgare: ma, propriamente, il pamphlet ha due fogli». Ma allora ... « Andiamo, andiamo, signor Pau1 Louis: è il veleno, vedete, che la giustizia perseguita in questa storia ili scritti. Del resto, la stampa è libera, stampate, pubblicate quanto n aceomoda, ma non del veleno ». Sta bene, signore, c grazie : ma. perchè la gente ama tanto il Yeleno? :,1::i ba:;ta con quc<:.to Chamhcrd: "-i i: andati in trib:m~le per Chambord : non c'ì: la sr>t:Sa. .Paul Lotti-; attacca da un'altra parte. Paul Lonis è f.10:>se,;,-;ordei un.a. bella ~oresta, la !ore:sta di Larv. i. Ecco un fatto ili natura ben personale e r,ri ,-,,L,, 11011 • \-ero-, !'..,bbene, Paul Loui-:. dntta <'u.e tagli di questa 5ua foresta a un certo BonrK<: 11 • Bourgeatt intacca, contro il contratto, il taglie, "-:::g-uente: Paul Louis lo cita. Ec:co, ancon, tutti dei ~atti di natura ben per.=-0naie e p:-i~·at1, la Re:-;ta,1razione non e-' entra per niente, e t1cri1meno l,a casa regnante. :\fa Paul Louis è m 1li1..i""o: ne,-u ricorre a nessun avw>eato, e lui "k~so patrocina. la sua causa dinanzi al tribunale eh-ile cli Tour,;. Stende una concllli>ionale e la ·>ubblisa sa un foglietto ,·olante: liscia come 1 olio, non una dfragazione politica. }1a non conta. La gente ha l'occhio addosso a Paul Louis, r.;il pc111plctaire: cerca ln malizia do,.·'egli non ha \'Oluto metterne, l'opposizione ai Borboni in un processo per taglio abu,-i\·o. Basta che Pau Loui'> si qualifichi come --..ig11cron de la Cha .. onnière, perhè tutti pensino ai nobili emigrati, che adesso riYogliono foreste e dgneti ( « Si ricomporranno e grandi proprietà. La terra allora si riposerà. Ogni gentiluomo e cancmiCo or.;rà per sua p_art.e, mille arpenti, con l'obbligo di dormire: e se russa, il doppio»). B~ta che Pani Louis si qualifichi « ancien clza·nzonier a c/zc.,·al », perchè le armate imperi.a.li siano eYocate a tutto danno del cappuccinesco e-:ercito della Restaurazione. Il pubblico, collabora con : 'at:to:·t: 1 'elcx.p1.::-11za, l 'arguz.ia, lJJil .•uno t.,.1;t0 nel pamphleta.fre che parla, quanto nel pubblico che -,scolta. Come- per_gli oratori e pei tragici dei bei tempi ,.di Grecia, Paul Louis ritroYa la Grecia, la mi. gliore, quella cli Senofonte, veramente in mez~ al letame, in mezzo alla umile Yita di una pro. , incia francese, nel comune di \"éretz o in quello di Lnynes, clipartimento di Indre et Loire, Francia. Il miglior commento ai pamplets di Patù Louis si deYe intitolare così: « Sui vantaggi letterari delle limitazioni della libertà di stampa ». Solo la censura fa il pubblico arguto e sottile, gli dà finissimo udito, per distinguere l'amaro riso dello scrittore, e tatto per sentire la punta nascosta di nn discorso apparentemente bonario. Paul Louis scrisse conti-o la reazione borbonica dei libelli così puri di linee, e dall'arguzia così contenuta che il pubblico di un grande giornale moderno non se ne accorgerebbe nemmeno. La libertà di stampa, questa rotatiYa del pensiero, l'ha. disaYTezzo dalla malizia, l'ha intontito. Sì. signori, il nostro pubblico è tonto. Il $U.O p2-lato è insens1bile agli attici sali. E noi, noi che scridamo, sperduti nelle alte considerazioni sulla immanenza della lotta cli classe o sulla bellezza della collaborazione sociale, abbiamo perduto di vista la collaborazione del pubbico, la malizia del lettore. \"ogliamo, ad ogni costo, impressionarlo con la chiarezza spregiudicata del nostro inguaggio, e gli togliamo la. più lusinghiera delle soddisfazioni: quella di poter crederci, lui, unico interprete malizioso del no-- stro pensiero, o magari completatore o perlezionatore. Quando noi scriYiamo la frase abituale : « senza commenti •, oppure: « i commenti li farà il lettore», indulgiamo semplicemente alla nostra pigrizia; in realtà, il lettore non fa nessunnissimo commento mai : noi lo abbiamo disabituato dal commento, soffocandolo ogni giorno con tutti i commenti possibili, su tutti i fatti immaginabili: dall'eclissi di sole al vespasiano fetente. Bisogna che le limitazioni di stampa ci riconducano all'articolo limato, curato, bene avYitato: al pamphlet meglio se clandestino : al piccolo foglio, doYe noi saremo obbli. gati a dire l'essenziale e dove il pubblico sarà portato ad aggiungere, veramente, il su.o com. mento. Le limitazioni della stampa, legale o illegale: ma lasciate che qui, in sede accademica, io mi professi ora caldissimo fautore, per il bene che Yoglio all'arte del pamphletaire ! ... Le limitazioni d-i questa banalissima e volgare libeltà cli stampa, creeranno attorno a noi un uditorio buon ragionatore come il pubblico prodnciale che si passava: i « paphlets » di Paul Louis, ma i lettori ci aiuteranno. Coloro che si BibliotecaGino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==