110 scagliando coutinuamente &ul capo dei t1ionfatori la slessa retorica naz.ionalistoide che aveva valso loro il lrionfo. * * * Tutto ciò spiega gli m venimeuli di questi giorni : il fallimento del revisionismo fascista ed il lrioufo dei mezzi direlti di azione, l'uccisione dell 'on. :Matteotti ed il rilorno conlroffen· si rn dei fiancheggia lori. Infatli la peculiare Jor111az1one polilica creatasi in conseguen7.a. del la,·orlo dei roditori filofascisti, aveva già richiamata J 'attenzione delle sfere dirigenti del fascismo. ~e era nala la polemica sul revisionismo che carallerizza,·a le due diverse mentalità in lolta nel seno del partito dominante. La corrente revisionista mirava a facililare la manovra dei fi311chcggiatori per raggiungere una formazione tii stabilità, su cui le fortune revisioniste potessero tranquillamente assidei·si; la corrente intransigeute, invece, reagiva energica-menle al tentativo di assorbimento, scorgendo in tali manovr'e un oscuro pericolo per le sue fortune di parte. ::-.rentie la prima, sotto apparenza di false teorie politiche, era un 'aperta sconiessione delle cosl dette origini rivoluzionarie del fascismo, ed un esplicito riconoscimento delle necessità trasformistiche dell'ora, la seconda, sotto il rigore giacobino, nascondeva una stupida e volgare difesa di interessi rivelatisi poi addirittura criminali. Apertosi il Parlamento la discussione revisionista permeò i moti,i sotterranei dell'azione parlamentare, perchè, mentre il Capo del Governo non. trascurò di tentare di sci volare sul terreno possibilista, gli intransigenti non manca.rono di intralciare il corretto funzionamento delle diSC'USsioni parlamentari, dapprima con la pattuglia dislocata sui banchi deli 'estrema sinistra, poi con le minacce pubbliche e private ai capi dell'opposizione. ::-.ra la lotta era incerta, anche perchè i giornali filofascisti, pur riprendendo a quando a quando i motfri cost'ituzionali e cercando d'imporli agli organi responsabili del Governo, non riuscivano completamente nel loro giuoco e pervenivano, in definitiYa, più a proYocare un indiscutibile senso di nervosismo nel Paese che a produrre risultati politici definitivi. Vi era in sostanza una specie di equilibrio instabile, un punto morto che nessuna delle parti in lotta riusciva nettamente a superare: ogni sforzo era immediatamerute susseguito da un colpo d'a.nesto, ogni spallata provocava una reazione. L'equilibrio così, veniva prontamente ristabilito. L'uccisione dell'on. Matteotti e la commozione pubblica, che l'ha sottolineata, hanno permesso il rapido, decisivo superamento dell'equilibrio instabile, con la prima vittoria dei fiancheggiatori. Premuti dall'opinione pubblica, obbligati dal contegno della stampa di opposizione, che ha rapidamente sfruttato la crisi del regime, subordinati dai loro stessi interessi, i circoli fiancheggiatori hanno intuito che era giunta la loro ora per completare la manovra di assorbimento. E si sono cacciati nel giuoco con grande slancio, lieti così di svolgere un'aspra concorrenza demagogica ai giornali di opposi7ione, come di fiaccare nella crisi politica le superstiti velle1tà delle sfere fasciste intransigenti. Questa vasta, impo. nente manovra fiancheggiatrice, culminata nella nomina dell'on. Federzoni a Ministro dell'Interno, ha sanzionato il primo crollo del fascismo come concezione autonoma di governo. * * * Ad accentuare l'importanza della ma.uovra son poi venuti i Yarii discorsi dell'on. Mussolini, Ì1I cui il termine forza è stato abbandonato per il termine consenso, ed in cui il fascismo di Governo, abbandonando il terreno ri rnluzionario delle seconde ondate e dei colpi di manganello, si è aggrappato a quel consenso, st.rappato con le famose elezioni del 6 aprile, che il Tem,ps l,r non è molto definitiva «contestate e contestabili». Mussolini, dunque, ha raccolto la passa:rella che gli hanno gettato le forze costituzionali, incapsulate nella maggioranza, e tenta sfociare nell 'arnpio fiume della lradizione parlamentare. Questo proposito era già chiaro da qualche mese, però nessuno avrebbe potuto sostenere che -il Capo del Fascismo fosse in errore quando rite. ne,·a di avere parecchio tempo innanzi a sè per eseguire la sua manovra. ::-.ra l'assassinio del! 'on. Matteotti e la ferocia con. cui i fiancheggiatori banno assalito il Ministero per ragioni demagogiche hanno ridotto il termine per eseguire la manovra ad appena due settimane, e così l'on. Mussolini ha dovuèo presentarsi, assai prima di quanto si &11pponeva, alla rappresentanza del Paese in veste di doma1:ore di rivoluzionari ed eccitatore di giustizia. Del resto a determinare questa radicale inver. -.sione di termini ha anche contribuito lo stesso contegno della maggioranza, che, sorta come una specie di Consiglio di amministrazione del Fascismo, è stata spinta dalla stessa gravità degli avvenimenti ad acquistare qualche funzione politica. Per quanto la sua origine sia contesta~ per quanto la maggior parte dei suoi uomini con .elezioni politiche liberamente svolte non torne- ., 1otecaGino ·----- LA RIVOLUZIONE LIBERALE rebbe piit in Parlamento, per quanto la situa. zione politica generale<: così obbligante <la schiacciare sollo le stesS<! responsabilità i buoni cd 1 cattivi, i Jurbi e gh iugenui, la maggioranz3 parlamentare, come ogni accolta di uomuu aventi pretesa cli fare della politica, non potn·a nou sentire la pressione: della pubblica opinton<:, cd, atlraverso ad un alteggiamento di tentata autonomia, si sforza di porsi all'unisono con il nuovo stato d'animo del Paese. D'altronde le origmi della maggioram,a parlamentare sono in grandissim, parte tutt'altro che ri voi 11zionatie, anzi sono addirittura lrasformistichc, e ben si spiega la s,lcssa tendenza di molti deputati a prospettarsi come solutori di una situazione, che d'altro verso è per loro senza uscila. In tali condizioni di c<J;c la crisi ;;i ,po b. sul terreno del le:. op-posizioni. , E' 111 que:;to campo c·hc deve id~tificarsi il futuro epicentro d(•l terremoto politico 1taliano, u que.t<, tnreno che si appuntano le S.fK:· ramA degli it:iliani coscic.-nti. Se le oppooizioni, attraverso il travaglio J.Yd...>· sato, present(; e futuro, riusciranno a Cl.JmJ,ic.--rc intere le inLdatc revisioni p:rognunmatirhc e: ,,a ranno rc.tte, ne:ll'ùra del trionfo, <la u<Jmini a%<r lutamentc intrn.nsigenti, ci ',aranno evitati altri fa.sci-;mi : ma t:.c le opposizioni non anelano ad altro che a cacciare :Mus.solini per piazzare i loro uomini, la cl'i ;i non potrà n(Jn riprodun,i piu gra,·e rii prima, c·osl come è- avvenuto per il fascismo. Quindi il còmpito più grave che· in questo delicato momento slorico spc.-tta a noi di Rivol11:::io11Leiberale è: il controllo teorico e pratiro alle opposizioni. cnno DORSO NOTA A Ile considerazioni del n.ostro Dorso per la parte in cui egli ci semb-ra troppo ottimista risponde L'articolo precedente. Le due .;alutaiioni tutta-.:ta non sono contrastanti pcn.chè alla base dell'una e dell'altra sta una concezione di intransigenza preo, cupata di sal'Vare la serietà della lotta politica Jut11,,raI.n particolare a noi non sem. b-ra che la 'Vittoria dei fiancheggiatori possa rir tenersi altrimenti che come un gioco di Jfussolini. Certo egli la sapra sfruttare e L'antitesi che Dorso prospetta. ci attende soltanto per un futuro non prossimo. Si tratta di la-.;orare appunto perchè qua1iao daremo battaglia il trasformismo sia schiacciato per sempre . .ila la battaglia sara lunga, .;iolenta, di/ ficile e ha bisogno di combattenti che oggi dobbiamo preparare. Essi sperano di salvarsi personalmente e temono che un irrigidirsi della situazione possa travolgerli in uu crollo senza ritorno. Perciò hanno premuto e premono sul Go, erno per obbligarlo ad aderire alla realtà del momento, nelL-t sperauza di avere il tempo di risolvere ciascuno la propria posizione personale secondo l'anda. mento della situazione generale del Paese, e più ancora, secondo la situazione dei rispetti\ i collegi. E' soltanto così che la maggioranza parlamentare, partorita come organo del Fascismo, si è: per un istante illusa di poter divenire organo della Xazione; naita morta e ,i,·ente di vita riflessa, ha presunto di poter acquistare ùt;a autonoma. Gruppi della Rivoluzione Liberale * * * Veramente ù sono alcuni che non credono :1 queste fredde disamine ed attribuiscono al I 'ono. r~,:ole_ Mussolini_ disegni machiavellici e propositi d1 vendetta, contenuti oggi per l'enorme pressione dell'opinione pubblica. Ma questi scettici eddentemente non considerano che lo stesso fatto di ammettere l'idea della coazione rappresenta il riconoscimento delle enormi limitazioni che l'attuale situazione poiitica impone al giuoco mussoliniano : limitazioni che sono destinate ad aumentare, piuttosto che a diminuire, a mano a mano che il capo dP.i Fascismo avrà sempre più bisogno di identificarsi col regime sopravvissuto integralmenite alla marcia su Roma. Se non ci fossero altri sintomi bastei·ebbe questo, ..,che mentre fin'oggi gli uomini degli altri partiti erano costretti ad uscire dal Ministero dinanzi all'intransigenza fascista, oggi è l'ono. revole Mussolini che deYe prncedere al rimpasto per tentare di assorbire forze nuove. * * * Di fronte a quesita complessa situazione l'atteo-. . ~ giamento delle opposizioni si mantiene ia una linea di fiera intransigenza, che costituisce i 11dubbiamente una proYa di notevole matu1ità politica. Perchè in questo pei·iodo, gravido di dubbi e di pericoli, rimanga o non rimanga l 'on. Mussolini, si costituz.ionalizzi o pu.r no il fascismo, sia necessario un 'Gabinelto d'affari oppw·e la maggioranza riesca ad esprimere un Gabinetto vivo e vitale, una sola cosa do,·rebbe stare ·1 cuore di ,tutti gli italiani, che, al di sopra delle divisioni politiche, amano il loro Paese: l'imposs-i'bilità di ritorni trasformistici di cui i1 fascismo è stato, insieme a tanti aÌtri o-uai il <> , più imponente ed istruttivo esperimento. Ora questa intransigenza, in cui perdurano lodevolmente le opposizioni, mentre assicura che nessuna intederenza verrà a modificare il processo di svolgimenito della crisi fascista, promette che un'eventuale successione del pru1:ito dominante sia per essere assunta da partiti, fatti esperti dall'esperienza altrui e consci dei propri limiti e delle proprie finalità: in altri termini pr-omette che ogni partito ed ogni gruppo politico abbia una fisionomia cosi distinta, che non siano più possibili confusioni a carattere demagogico o concorrenze a scopo parlamentare. * * * Solo così la crisi politica italiana potrà avere il suo sbocco giuridico in una nuova situazione istituzionale, rispondente alle unanimi aspirazioni della maggioranza del Paese. Tutto ciò naturalmente chiarisce che il trionfo dei fiancheggiatori è puramente temporaneo, e che quei giolittiani, che sognano di riportare al Viminale il vecchio di Dronero, non hanno alcuna sensazione della gravità del! 'ora. Col fascismo è crollato appunto il regime, così come Giolitti, in massima parte, l'a.veva fabb1icato: il regime cioè della violenza e del trasformismo, della dittatura personale e del 1ica1Jto legale. Se il fascismo non fosse stato l'arma rivoluzionaria di difesa del giolittismo non sarebbe entrato in Roma ed i fiancheggiatoli non lo avrebbero assistito. Ma il ten~peramento dell'on. Mussolini ha tradito il giolittismo ed il fascismo insieme, ed i ritorni dei fiancheggiatori appaiono già inutili. La crisi, nascosta dal terrore bianco, si riapre profondissima ed il regime s'inganna radicalmente se pretende sah-arsi attraverso le manovre dei fiancheggiatori. La stessa corona è in pericolo se non intende le necessità dei tempi nuovi; e, comunque, si accingerà ad ostacolarle. 1anco 'Kon abbiamo raccolto sino ad oggi i numei·osi inviti e incitamenti di amici e lettori a farci banditori di un'organizzazione politica che corrispondesse al lavoro svolto dalla nostra Rivista in quasi tre anni perchè non volevamo peccare di impazienza e di improvvisazione. Ma oggi non si può negare che i fatti stessi ci prevengano. Il gruppo di Rivolu• zione Liberale s'è trovato costretto ad agire e ad esistere prima che ufficialmente costituito. Non ci rimane che prendere atto delle cose e rafforzare la prima creazione spontanea. Per ciò noi crediamo che in un primo tempo sia utile costituire in ogni centro ove sarà possibile un gruppo di amici, ai quali il pensiero da noi raccolto in un programma semplice e sintetico sembri accettabile. Que.. ste organizzazioni devono formarsi nel modo più rapi-do possibile: in settimana noi vorremmo che tutti gli amici che sono in grado di costituire un gruppo nella loro città ci scrivessero perchè ci sia possibile metterli in comunicazione con gli altri amici nostri del luogo. Quale può essere l'azione di questi gruppi ? Alcuni dei nostri amici li pensano come un pa,rtito potenziale. N.ioi non vogliamo anticipare e improvvisare gli sviluppi futuri. In un primo tempo essi potrebbero a nostro avviso accogliere, entro certi limiti, anche uomini iscritti ad altri partiti essendo duplice il nostro fine: i) creare una nuova classe dirigente sulla base delle nostre pregiudiziali e delle nostre soluzioni; 2) promuovere un rinnovamento di democrazia moderna nell'ambito dei vari partiti. Perciò costituiti i gruppi locali con limiti precisi di serietà e di disciplina, si tratta da una parte di prendère contatto ed esercila,re una specie di controllo sui vari gruppi di opposizione, dall'altra di allargare le nostre manifestazioni di cultura e di propaganda. Tali azioni verranno a suo tempo proposte e segnalate i_nappositi regolamenti. Intanto trascriviamo il programma che si propone alla discussione del gruppo di Torino convocato per domenica 6 luglio. Esso sarà il primo gruppo costituito. A Milano, a Napoli, a Palermo, a Genova, altri gruppi sono in formazione. Gli aderenti ai gruppi della Rivoluzione Liberale riconoscono di avere in comune le seguenti premesse: 1. Pietra di paragone della serietà politica e 'morale degli italiani deve essere la irreducibile re'JYUignanzaal fascimw e al mussolinismo. Il fascismo portando alle sue ultimei conseguenze un fenomeno di dittatura burocratica qià, prevalso con le corrotte sedicenti democrazie dell' ante-guerra, ha peteso di risolvere la recente crisi dei disoc. cupati, degli spostati e dei plutocrati, organi:.:.ando un esercito di parassiti dello Stato. L'opposi:.ione contro il fasciS1no perciò deve poter contare, specialmente nelC Italia settentrionale, sulla formazione di un'economia moderna forte di un' industria libera da ogni potezionismo e da ogni paternalismo di Stato e di una classe poletaria politicamente intransigente che nell' educazione della fabbrica impara il senso della libera vita sociale. I rapporti tra queste forze devono essere regolate dalla legge inf allibite e ineluttabile della lotta di classe. 2. La formazione di questa economia moderna nel Nord non deve avvenire a detri111e11troiel Sud stryricam.ente agricQW che nrm attf>11.dlea soluzione dei sur:,ir.rroblem.i doi prl'Jgetti dei teQrici m dolle elerMsine dei gl'Joerni paterni alla vigilia delle elezioni, Ma da un'azione a1.1torwm,affYndata sv una politica di pace. di la.1;r:rro e di nsparmio. I Gruppi della RirQluzione Liberale nel Sud devono cortdurre la battaglia contro le oligarchie industriali che proteggono le cricche locali e aiutare il risveglio e la. partecipa:.ione alla fotta politica del proletariato agri,colo. 3. Prima condi:.ione pr>rr:hesi possa iniz'iare quest'opera di risanarri,entoder;e essere l'eliminuzwne- dei go1:erni personali e la loro sostituc:.ione con un regime di rlWderna democra:.ia diretta laica fondato sull.arappesentan::,a propor::,ionale ed espesso dalla libera lotta dei partiti. 4. Sei rapporti interna.::,ionaliuna politica di dignità nn:.ionale deve essere condotta da queste democra::,ie le quali, pur essendo per defìni:.ione e per interesse pacifiche sono le sole capaci di interessare tutti i ceti sociali alla difesa na::,ionale. ~ru~~~ ~~Ila Riv~Iu1i~n~ li~erale di MILANO Giovedì 10 luglio, alle ore 21, in via Pace 10, sono com·ocati gli abbonati e amici della Rivoluzione Li- - berale in riunione strettamente priYata per la costituzione del Gruppo Milan2s2 à2lla Rivoluzion2 Lib2ral2 Gli amici sono ùYarnente pregati di non mancare. Inten-errà anche Gobetti e sarà sott-0posto ad approvazione il programma. PIER□ B□BETTI - Editare TORINO - Uia XX Settembre, 60 Opere di TOMMASO FIORE EROSEVEGLIATSOCEPTEARFETTO Lire 4. UCCIDI· Lire 10,50. Opere di lirica e di tormentoso pensiero nate dalla guerra. RiYelano un temperamento di scrittore eccezionale. Giovanni Pap-ini ne scriveva all'autore così: « La sua opera nella desolata « glacialità dei dolori rattenuti - asciutta ma « piena di sottintesi e di arti - merita di essere «conosciuta•·
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