Lo Stato - anno II - n. 23 - 20 settembre 1961

POLITICA INTERNA ·L' A LT A L EN A DELLA " Crisi si crisi no " era il, titolo della nota di politica interna che avevamo scritto per il l O numero della rivista. L'abbiamo riletta ed abbiamo concluso che avremmo potuto ri– pubblicarla senza ritocc~i . di so– . stanza, tanto gli argomenti in essa svolti calzano all'attuale momento politico. Il che sta ad indicare, a nostro giudizio, che eravamo nel vero quando so!tolineavamo tre elemen– ti a uiustifìcazione dello stato per- i, ·1 munente di crisi in cui versa i pae- se, e precisamente: 1) Che l'origine di tale stato di crisi è da ricercarsi nella dif fìcoltà della DC ad esprimere una linea di impegno unitaria avanti ai pro– blemi politici di fondo; 2) che la formula delle "conver– genze " varata nel luglio del 1960 era un mero espediente tattico messo in. atto dai quattro partiti al fine di eludere, mancando essi di iralide prospettive, le scelte che la situazione interna ed internazio– nale imponet;ano, ed impongono; 3) che l'iniziativa politica nel paese, in conseguenza delle caren– ze dei ,, convergenti ", era in ma– no alle sinistre; e vi sarebbe rima– sta senza un capovolgimento radica– le delle tesi di fondo dei partiti " democratici ". La paralisi progressiva che si è 6 b1011otecagir obianco CRISI manifestata negli organi deliber~ ti della DC dal, gennaio ad oggi .~uona verifica incontestabile. della validità di quanto da noi affermato al p. l 0 ). Paralisi progressiva che si è resa evi dente in tutta la sua gravità quando pochi giorni or so– no ha costretto l'on. ll1oro a non fare discutere da/,la direzione nem– meno i termini di soluzione della crisi siciliana, nel timore che da tale discussione potesse derivarne u dissolvimento, anche fonnale, del– la formula di "direzione unitaria" che egli ha stremarnente difeso dall'ottobre del 1959 ad oggi. Che la formula della "conver– genza " fosse un mero espediente escogitato dai quattro partiti per non annegare nel nullismo politi– co, lo hanno dimostrato infiniti f a.tti dal gennaio ad oggi. A difen– derla con convinzione non sono ri– masti, infatti, sia pure per appo· siti motivi, che ['on. Fanfani e lo on. Malagodi. L'on. Fanfani, in quanto egli è certo che con la f onnula della " contJergetiza " egli ha esaurito quel margine residuo di " avveni– rismo politico " che circondava la sua persona, e che era riuscito a salvare nel 1958 grazie all' antici– pato naufragio del governo da lui presieduto. Cosa questa, umana– mente se non politicamente com• prensibue, che lo spinge a prolun– gare nel tempo un esperimento di governo assurdo nella forma e nel– la sostanza. L'on. Malagocli in quan,to ha la coscienza che gli errori politici commessi dal, PLI, dal, febbraio 1960 ad oggi, hanno precluso, per lungo tempo, ogni possibilità, -per il suo partito di aUargare la sua sfera di influenza in seno all' opi– nione pubblica ed al corpo eletto– rale. Cosa questa che lo porta a tentare di sfruttare, sino oltre i li– miti del possibile, i vantaggi del– la sua appartenenza alla maggio– ranza di governo. Che le sinistre marxiste abbiano l'iniziativa politica in Italia è di e– videnza solare. E', ·infatti, la loro azione concli– zionante sui partiti di '' sinistra lai– ca " e sulle frazioni estremiste del– la DC che ha loro permesso di re– gistrare all' auivo lo scadimento di prestigio del nostro paese avanti a• gli alleati occidentali in politica e– stera e l'acquisizione di sostanziali posizioni di potere in Sicilia ed in numerosissime città e provincie ita– liane. Per non parlare della ~a ripresa in campo sindacale che han– no registrato le organizzazioni di massa da loro controllate nel cor_. so dell'anno. Tale è la realtà della situazione italiana alla vigilia della ripresa politica autunnale . L'aspetto più grave della stessa è dato dal, fatto che mentre incom– bono scadenze politiche di gran• dissimo ruievo, gli uomini ed i partiti responsabili di tale situa• zione sembra non abbiano da of • f rire altro al paese se non la pro– spettiva di una passiva accettazio– ne dei fatti che si determinano sot– to la spinta à.elle iniziative di si– nistra. Ad attenuare la gravità delle pro• spettive politiche future non basta che da qualche settore della DC si preannuncino vaghe iniziative che dovrebbero correggere, con il tempo e èon la buona volontà, il corso delle cose che si muovono su un piano inclinato. Questo -perché . è gi;unto il mo– mento di mettere da parte i sotti– li giochi e le tenui trame, per fare posto a ·decisioni responsabili, a· perte e leal,i, senza le quali in un prossimo futuro potrebbe non re– stare nessun margine entro il qua• le combattere, con possibilità di successo, la ba.taglia decisiva con• tro le forze della sovversione gui– date dal PCI.

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