Lo Stato - anno II - n. 23 - 20 settembre 1961
LA JJ M4 TER ET MAGISTRA JJ L'ECJO~OMIA e l PROBLEMI della SOUIETA'. tJO~TEIIPORll~EA Profondamente aderente alle esigenze del nostro tempo il do– cumento di Giovanni XXIII si inserisce nella storia di una nuova " coscienza n dei ra'JYIX)r– ti tra gli individui ed i popoli. Rievocando alcuni mesi or so– no il 70° anniversario della «Re– rum Novarumn -- e cioè della enciclica di Leone XIII :_ rile- vavamo che era certamente pos– sibile ammettere come, dopo un così lungo tempo e tante fon– da.mentali trasfor:rnazioni nei popoli e tra i popoli, fossero da considerarsi superate alcune impostazioni pratiche trattate dalla succitata enciclica: ma - dicevamo -- è certo che il valo– re morale della dottrina sociale della Chiesa resta vivo e può sostanzialmente permeare la programmazione della attività dei cattolici chiamati a dirige– re la cosa pubblica. Infatti, se nel 1891 Leone XIII rilevava che u l'ardente brama di novità che da gran tempo ha incominciato ad agi– tare i popoli, doveva natural– mente dall'ordine politico pas– sare nell'ordine congenere della economia sociale 11, non meno oggi può dirsi che esiste - in questo nostro tempo dell'esplo– razione spaziale - una minore ,, ardente brama di novità )) tra tutte le genti e che essa più che mai si ripercuote nella vita eco– nomica. date le molteplici au– mehtate esigenze individuali e sociali. Problemi interni, riguardanti ogni singola Nazione, e proble– mi esterni, riguardanti sia la cooperazione tra i popoli in ge– nt'.re ehe quella con i Paesi sot– tosviluppati o in fase di svilup– po economico in particolare, so- l4 bi 110 ecaginobianco no continuamente in discussio– ne e si è alla ricerca di un mi– nimo co.mun denominatore sul . quale basare l'azione più idonea ad ottenere risultati prOficui. Un fatto è certo e cioè che i problemi di ieri sono ancora quelli di oggi, anche se di di– mensioni più vaste: sono i pro– blemi dei rapporti tra Stato ed iniziativa privata, della difesa della proprietà e contempora– neamente del diritto di tutti al– la proprietà medesima, del ri– spetto delle esigenze del mondo del lavoro e di quelle dei datori· di lavoro, della « scelta 1, tra Stato totalitario e Stato demo– cratico, tra libertà individuale e collettivismo. Dinanzi al fallimento delle teorie estremiste tutti pratica– mente, nel nostro mondo occi– dentale, ed anche nel nuovo mondo dei popoli giunti all'in– dipendenza, mirano alla realiz– zazione di una «terza formula)), capace di contenere conflìtti classisti, di perequare l'accu– mulata ricchezza, di vincere la povertà. Lasciando ad altri il compito di vagliare il documento attua– le dal punto di vista sociale, sindacale ed anche politico in senso universale, nonché spiri– tuale e morale, vogliamo qui ac– cennare al valore strettamente «economico-finanzia,rion del do– cumento medesimo, documento che intende· << enucleare ulte– riormente il pensiero della Chie– sa in ordine ai nuovi e più im– portanti problemi del momen- to». • E' comunque logico che certe considerazioni investono di per se stesse anche l'aspetto sociale, per la naturale e conseguente interdipendenza .tra econo.mia, finanza e sociologia; per i rifles– si che ha questo o quell'indiriz– zo economico sulla vita indivi– duale e collettiva. Ciò appare tanto più vero nell'enciclica allorché essa sot– tolinea come « il termine giu– stizia e la dizione esigenze del– la giustizia continuano a ,risuo– nare sulle labbra di tutti. Però quel termine o quella dizione assumono negli uni e negli al– tri contenuti diversi o contrap– posti )) : richiamo, questo, ai tanti demagoghi di professione, anche di casa nostra, che riten– gono di poter usare il termine e la dizione indicati per galva– nizzare facilmente le .masse ed ottenere da esse ccnsensi, an– che quando è palese - soprat– tutto per una esperienza di pro– grammi inattuati e quindi di promesse non mantenute - che incapacità morale o psico– logica o tecnica di classi diri– genti non ha soddisfatto le so– stanziali ,, esigenze di giusti– zia >ì. La « Mater et Magistra n par– te da un punto basilare, che i– dentifica due opposti sistemi, due concezioni dell'uomo com– pletamente avverse, due impo– stazioni dei rapporti tra le clas– si l'una essenzialmente contra– ria all'altra: « il mondo econo– mico - ci dice Giovanni XXIII - è creazione dell'iniziativa personale dei singoli cittadini, operanti individualmente o va– riamente associati per il perse– guimento di interessi comuni ». Quindi: - l'iniziativa 'f)'T'ivata è ele– mento inalienabile di una co– munità sana, capace di valoriz– zare le capacità di ciascuno, di tutelare i diritti dell'individuo.
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