Lo Stato - anno II - n. 20 - 20 luglio 1961

POLITICA INTERNA TEMPO D-1 MANOVRE Se le parole hanno un senso e le argomentazioni chiari obbiettivi ci sembra si possa e· si debba conclu– dere - dopo la lettura dell' arti– colo che il prof. Giovanni Galloni ha scritto per l'ultimo numero di " Politica " - che·" la Base " ha decre:tato la fine del governo Fan– i ani a breve 'scadenza. ll prof. Galloni, infatti, dopo a– ver. affermato . esplicitamente che l'ultimo voto alle camere sulla mo– zipne socialista ha definitivamente trasformato la maggioranza " con– vergente " in maggioranza " cen• trista ", e dopo aver individuato nei " cedimenti " dei " fanf ania– ni >'- risucchiati dalle attrattive di potere - e nelle limitate prospet– tive di parte dei Social-democrati– ci le cause del franamento centri– sta, ·,alla domanda " che fare " pf!r • ovviare a tale stato di cose così ha risposto: " ... solo una minoranza forte, compatta, decisa e sopratut– to libera da preoccupaz'ioni di po– tere potrà aiutare l' on. Moro a realizzare quella parte della sua pqlitica che è anche la nostra (mantenere aperto il dialogo con il PSI in vista della formazione di future maggioranze organiche con quel partito - n.d.r.)". Ed ancora: " .. .vi sono le concrete possibilità di arrestare e di superare /,a invo• luzione centrista in atto .... Ma per fare questo è necessaria· una sini– stra, democristiana più forte. Ecco allora la ragione - oggi che il con– gresso si avvicina - di un appel– lo a tutta la minoranza di Firenze perché abbia il coraggio di ritro– varsi su pos·izioni di minoranza e di sinistra, fuori di ogni ambizione di potere, e di difendere Z1unica linea possibile di conservazione de– gli istituti democratici... " Dal Lo STATQ bibliotecaginobianco che si deve concludere che l' estre– ma sinistra DC ritiene di non es– sere più in grado di portare avanti Le sue prospettive politiche nel quadro di una sua partecipazione al, governo; e nel quadro della sua. adesione alle tesi dell' on. Moro circa la necessità di una " direzio– ne unitaria " del partito. Qnesta ultima conclusione scatu– risce spontanea dalla prosa del prof. Galloni che scrive testual– mente: " ... può sembrare parados– sale, ma la situazione della DC è tal,e che per realizzare il discorso fatto dal,['on. Moro è necessario non stare al fianco, ma al,l'opposi– zione di Moro ,, . A questo punto ci si potrebbe obbiettare · che la eventuale uscita dei rappresentanti della sinistra DC dal governo e dalla direzione del partito, non dovrebbe compor– tare l'automatica caduta del go· verno stesso ma, al massimo, ad un semplice rimpasto ministeriale. Una tale obbiezione, formalmen– te logica., non tiene conto di due elementi e precisamente: 1) che Repubblicani, Social-de– mocratici e Liberal,i hanno accet– tato il " monocolore convergente " DC in quanto si sentivano garanti– ti e tutelati in esso dagli esponen– ti delle varie frazioni DC che lo compongono, esponenti che hanno assunto nel governo la veste semi– ufficiale di delegati delle forze e– .sterne della " convergenza "; 2) che i tre partiti, ognuno per suo conto, erano garantiti per l'in– dirizzo e per l'equilibrio del go– verno dalla direttiva politica che promanava dalla direzione unita• ria della DC. Ma sé tutto questo è vero, come è vero, apparirà chiaro che la e· eventuale uscita. dei rappresentanti della sinistra DC dal governo e dalla direzione farebbe automati– camente cadere, per il governo, qnelle garanzie di equilibrio rite– nute essenziali per lo meno dai Re– pubblicani, e forse anche dai S. democratici; e determinerebbe, come reazione logica da parte de– gli uni e forse degli altri, la de– nuncia del patto " convergente " del luglio '60. Denuncia che met– terebbe automaticamente in moto quella macchina della crisi, per avviare la quale i repubblicani, in .~ede di dichiarazione di voto alle camere; avevano previsto " fatti nuovi '' non preventivabili al mo– mento del voto. Il solo punto in ombra della ven– tilata manovra (nè sa niente l'on. La Malfa?) è, a nostro giudizio, c1uello relativo alla possibilità che le altre sinistre DC seguano i " ba– sisti " sul terreno della crisi, e sa– pere se i Social-democratici si sen– tano rappresentati al governo, ol– lre che dai " fanf aniani " e dai " sindacalisti ", anche dall' on.le Sullo. Perché se così non fosse po– trebb~ anche darsi che i Social– democratici, sentendosi "tutelati" anche dopo l'uscita dei " basisti " dal governo, e nonostante la certa denuncia dei patti da parte dei Re– pubblicani, decidano di mantene- 1·e le posizioni " convergenti ", ,'Jarantite ·ormai sul piano parla• mentare dall'apporto degli ex mo– narchici. Sarà interessante seguire gli svi– luppi della situazione politica in– terna, così come essa si prospetta dopo la mossa, in verità non del rutto imprevista, degli amici DC dell'on. La Malfa. 7

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