Lo Stato - anno II - n. 20 - 20 luglio 1961

DA SCHÒNBERGA NONO MUSICA E IDEOLOGIA « Da Maimonide a Charlie Chaplin, la traccia è facile a se– guire, anche se la costante del– lo spirito ebraico è stata, per così dire, imponderabile, e non ci si è accorti che, dopo il pas– saggio dalla potenza alla di– sgregazione, F:reud, Einstein, Proust, Chaplin, hanno ape:rto in noi, in tutti i sensi, delle pro– digiose strade che mutano le prospettive dell'edificio classico Greco-Latino e Cattolico, nel seno del quale il dubbio arden– te dell'animo ebreo vigilava, da cinque o sei secoli, le occasioni per scuoterlo ... la legge del de– naro, la concezione mat-erialista della Storia, sono nella tradi– zione inesorabile di Israele ... ». Queste poche righe, per quan– to sintetiche, di un grande co– noscitore dell'« Anima Ebrea» (titolo della sua ope:ra, citato nel « Pour qu'il Règne » ed «La Cité Catholique ») Elia Faure, ebreo lui stesso, sono indispen– sabili per capire la genesi della musica seriale, e l'opera del suo inventore e promotore, Arnold Schonberg. Curiosa e difficile l'epoca che ha preceduto immediatamente la prima guerra mondiale. Nel momento in cui, in Italia, l'o– pera scintilla con i suoi ultimi fuochi, dei musicisti come De– bussy o Strawinsky, preoccupati Lo STATO bibliotecaginobianco soprattutto dell'estetica quasi pittorica, - • impressionismo, fauvisme, ecc. -- disimpegnano definitivamente la musica della scia post-wagneriana, (melodia e cromatismi continuii) e arric– chiscono la partitura musicalf' di un'abbondanza di. invenzioni colorite, (armonie parallele, po– litonalità, nuovi sistemi, inven– zioni ritmjche e melodiche di tutti i generi, ricerca dei timbri, nuove forme anche), invenzioni di cui ha vissuto inte:ramente la musica fra le due guer:re. Schonberg, partito dal post-ws,– gnerismo di Mahler e di Strauss si dirige presto verso una posi– zione più negativa •e distruttri– ce: l'atonalità. L'estetica è, sin dalle prime opere di Schonberg, quella del movimento puro, ma vago, in– definito, impreciso. Non si trat– ta di dare arricchimenti nuovi alla musica già esistente, di far– gli dei nuovi o:rnamenti, ma di trasformarla in « Movimento », nel senso filosofico del termine. con disprezzo del suo « Essere ». Fine logico, sia del melodismo e del cromatismo continuii di Tristano e dei post-wagneriani, che delle filosofie ebreo-tedesche dominanti in quell'epoca. Il << Pierrot Lunare », l'open. più rappresentattva di questo primo periodo di Schonberg, do– po i primi brancolamenti, for- nì numerose prove. Ciò che col– pisce, in p:rinc1p10, è quel « Sprechgesang » a metà strada dal canto e dalla pa:rola, che Schonberg inventò in occasione di questa opera (invenzione tut– ta relativa, per la quale fu ne– cessario trovare una nota spe– ciale, molto approssimativa, il cantato-gridato di espressione violenta, il quasi-parlato, o « mormorato », di carattere più intimo della musica tradiziona– le sono, senza dubbio identici tecnicamente, ma d'un tutt'al– tro spirito). ·La strumentazione, anche es– sa, scor:re sui canoni di questa stessa estetica del movimento puro; si presenta, infatti, diffe– rente in ognuno dei piccoli pez– zi che compongono il « Pierrot Lunare ». Ma ciò che rimane la grande novità di questa ope– ra (di questo capolavoro, po– tremmo dire, come lo stupido parla d'un bell'incendio, o il me– dico d'un bel canc:ro; pe:rchè il « Pierrot Lunare » è un'opera ben riuscita, in quanto rag-– giunge perfettamente il fine ri– cercato dal suo autore) è l'ato– nalità. Non è questione per Schonberg, di « annegare la to– nalità » come diceva - e face– va -- Debussy quasi per civette– ria, spinto dalla stessa inquie– tudine che gli imp:ressionisti avevano di «annegare il dise– gno», ma piuttosto di sopprimé– re ogni riferimento musicale e logico, di libe:rare (disalienare?) le note di ogni polo tonale e mo– dale, di ·ricercare l'anti-tonalità; cioè si t:ratta di una musica nel– la quale non regna la tirannia di nessuna funzione, dove i do– dici suoni della gamma croma– tica combinano liberamente, in margine ad ogni riferimento to– nale, ed hanno tutti e ciascuno la stessa importanza. (L'uomo intercambiabile, perfettamente « libero » e polivalente della so- 31

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