Lo Stato - anno II - n. 20 - 20 luglio 1961

LETTERATURA BAR_ U F F E IN FAMIGLIA Per il II Premio Strega » c'è stato il primo scontro tra in– tellettuali comunisti e quelli della sinistra democratica. La parola << scontro » è impropria, porta all'C$agerazione e contri– buisce a formare un'idea errata dei fatti. Si è trattato di una po– leilllica con armi for,nalmente cortesi. Battaglie tra comunisti e demersinistri non ve ne saran– no mai. Perché combattersi da– to che si propongono gli stessi scopi? Lo ha detto ultimamente anche Guido Piovene, uno di quelli che fa da trait-d'union tra i vari gruppi. Anzi Piovene è andato più avanti e ha di– chiarato di considerare i comu– nisti parte integrante della si– nistra democratica. Senza l'aiuto dei comunisti - ha proclamato l'autore di « Lettere di una novizia » - la battaglia laicista non potrà efS– sere vinta. Quindi, tra i comu– nisti e i loro alleati della sini– stra democratica non vi potrà essere tutto al più che tempo- Lo STATO l1otecaginobianco raneo contrasto di opinioni. Co– me, appunto, quello che si è :ve– rificato in occasione del confe– rimento del « Premio strega >t. Motivo? I comunisti volevano che fosse scelto un narratore ri– gidarnen te legato ai canoni ve– risti; quelli della sinistra demo– cratica (radicali e socialisti di tutte le derivazioni: dagli au– stro-m,arxisti ai neorevisionisti ed ai democristiani) puntavano su un candidato più « modera– to », di sicura fede laica e anti– fascista, naturalmente, ma « e– vasivo » quel tanto che basta a buttar la polverata negli occhi dei borghesi conservatori. Dobbiamo fare in modo - disse un notabile del salotto Bellonci - che del Premio Stre– ga di quest'anno ne parlino be– ne con lo stesso entusiasmo tanto l'Unitd di Togliatti che La Tribuna di Malagodi. Alla fine l'accordo è stato rag– giunto; tutti sono rimasti con– tenti, soprattutto i comunisti che hanno dimostrato di avere una vista più lunga di quella dei loro amici radicali e socia– listi. E' il caso di dire, infatti, che il romanzo prescelto, « Fe– rito a morte » di Raffaele La Capria, è lo specchietto per le allodole-liberali di Malagodi che si fermano in superficie e si fer– mano ai « fatti raccontati ». Del resto, in politica non è lo stesso? Non credono i liberali di Malagodi di sconfiggere i social– comunisti con i « governi di e– mergenza»? :per ritornare al romanzo di La Capria, è doveroso notare che esso fa contenti i comuni– sti più che se fosse ambientato in una fabbrica e non parlasse d'altro che di scioperi, di com– missioni interne e di lavoro a cottimo. La Capria - è :vero - usa ed abusa di tutti gli ingre– dienti tipici del romanzo tutto sentimento e languore. Cosi in « Ferito a morte » si parla di giovani cuori infranti, di amori andati a male, di passioni struggenti, di cocenti delusioni, 29

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