Lo Stato - anno II - n. 20 - 20 luglio 1961
SCIENZA E BENESSERE LEESIGENZE .SPIRIT.U CON. IL CARTELLO DE[PREZZ Mai come nel nostro tempo sl è avuta una controversia tanto aspra ·nel campo dell'economia, per quanto riguarda la metodo– logia e la posizione dei giudizi di valore. Da una parte la fo:rza d'urto marxista dello statali– smo, dall'altra la forza d'urto liberale del p:rofitto egoistico fi– ne a se stesso. Ad arrecar con– fusione concorre la. circostanza che spesso le finalità dell'una e dell'altra ideologia sono camuf– fate sotto l'orpello di :ridondan– ti aggettivazioni ("sociale" è la preferita) e sotto l'austerità della scienza e dei metodi (me– todo prediletto è la statistica). Sia quel che sia, bisogna con– statare dai risultati concreti co– me, contrapponendo dogmatica– mente una concezione politica all'altra, gli effetti, ovunque, siano stati e siano avvilenti per l'individuo. Se si tura una falla con l'una ideologia, se ne apro– no dieci più grosse con l'altra, e questo all'infinito. Quando pare d'essere giunti, c'è tutto da rifare. Sembra che la natu– ra assuma a volte il. compito di gabbare non più i costruttori Lo STATO bibliotecaginobianco della grande muraglia o delle piramidi, ma i nostrani tecnici, politici, economisti, e quanti al– tri - di vessillo mar~ta e di vessillo capitalista - intrapren– dono o~:re, da loro medesimi definite ,,.colossali » e 11 per la prima volta nella storia dell'u– manità». Anche le pulci hanno la tosse. Un tema la cui trattazlione costituisce l'aspirazione più ghiotta di ogni politico, di ogni economista, è: ,, le azioni ido– nee a promuovere benessere a vantaggio dell'intero aggregato sociale ». • Come dire: il sesso degli angeli. n tema questa volta è affron– tato, col necessario distacco, dal prof~sore Frederik Zeuthen, un danese scomparso recentemente « Scienza e benessere nella po– litica economica ,, ediz. Borin– ghieri, 1961). L'Autore vede nel benessere il concetto unificato– re dei fini che la PQlitica econo– mica statale può proporsi. · Sia– mo in termini di economia, al punto che l'individuo è chia– mato, dall'Autore, ,e soggetto ,,. Una volta posto l'idillico assun- to, sorge comunque la avverten– za che l'espressione benessere è oggi ambigua, alJlleno per il fat– to che esiste il benessere marxi– sta e quello libetalè. Ci ritro– viamo pertanto a piedi. Cosa sia, in effetti, benessere, è aulicamente ignorato, in que– sta sede, dai portavoce dell'uno e dell'altro campo. Non impor– ta cosa sia, lasciano intendere, importante è • :raggiungerlo nel– l'una piuttosto che nell'altra ·maniera. Torniamo dunque al– la controversia sui metodi. E' un circolo vizioso. Poniamo, per assurdo, d'aver finalmente scelto un metodo: il marxista o il liberale, la fo:rza della massa o quella dell'indu– stria. Anche così :riusciamo a procedere di poco. Sorge ora u– na ulteriore difficoltà che risie– de n~n più in una accademica questione di metodo,. ma nello uomo stesso: la parzialità l'im– perfezione di ciascuno, l'i.Ill:pul– so individuale a preferire e so– stenere ideali e interessi circo- •scritti a noi, alla n_ostracatego– ria, al nostro gruppo sociale. Risalta pertanto la necessità di 27
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=