Lo Stato - anno II - n. 20 - 20 luglio 1961
' TEORIA E REALTA PROBLEMI MERIDIONALI Dopo oltre un d~cennio di at– tività- della Cassa per il Mezzo– giorno, tuttora il problema del– le aree depresse del Sud è di piena attualità: un recente di- . ~attito parlamentare ed un •an– cor più recente dibattito televi– sivo hanno dimostrato che mol– to non è stato fatto, parecchio è stato fatto male, non poco si richiede con urgenza sopratut– to per risolvere alcuni aspetti del problema medesimo. Alquanto lontana è da noi la ide·a e tanto meno il proposito di voler sostenere - come ad es. ha sostenuto alla T.V. il mo– narchico on. ·casalinuovo - che la « Cassa » ha fallito pie– namente ai suoi compiti e che oocorre pertanto pensare alla sua soppressione: noi siamo tra coloro che obiettivamente soste– niamo la politica merid:ional~– sta impostata dieci anni or so– no da un Governo, democratico, pur 'se molte riserve abbiamo da fare tra l'impostazione e la conseguente realizzazione. Ottima, infatti, è stata l'idea di creare un org:ano coordinato– re per •promuovere lo sviluppo economico e sociale del Mezzo- • giorno, tanto più dopo che l'e– sperienza ha dimostrato - e lo ha dimostrato ampiamente an- •che dopo l'istituzione della Cas– sa - che, 1 sul piano nazionale, 18 bibliotecaginobianco la questione di un coordina– mento degli sforzi dello Stato, capace di tener conto delle esi– genze dell'iniziativa privata, è realmente rimasto nel cosiddet– to « limbo delle belle intenzio– ni». Purtroppo, però, l'attività dell'organismo preposto all'at– tuazione dei programmi straor– àinari per il Sud si è spesso scontrata con le prerogative di alcuni dicasteri, si è incontrato con le esigenze elettoralistiche di gruppi ed uomini, si è trova– ta di fronte ad una mancanza di elementi di valutazione ca– paci di assicurare un esatto piano di priorità degli inter– venti. • • • Questi ed altri sono stati i motivi per cui, dopo tante cen– tinaia di miliardi spesi, si è tut– tora. dinanzi ad un lento pro– gresso delle regioni meridiona– li, tanto lento da lasciare inal– terato, se non addirittura ·ag- ' gravare, il divario tra il Nord ed il Sud. D'altra parte tale constata– zione emerge anche dalla rela– zione presentata recentemente al Parlamento del Presidente del Comitato dei Ministri per il Mezzogiorno, on. Pastore. Per un'analisi statistica ci aiuta un'indagine compiuta ·dal prof. Tagliacarne, indagine che consente di misurare il pro– gresso economico del Mezzo– giorno in confronto col Centro– Nord. Iniziamo dagli indici del red– dito prodotto complessivamente (a prezzi costanti) nel Sud-Iso– le, partendo da cento per l'an– no 1951: nel 1959 l'indice era salito a 125, e nel 1960 è salito a 129. Nel Nord-Centro, l'indi– ce, partito da 100 nel 1951, era salito a 149 nel 1959 ed è pas– sato a 159 nel 1960. La quota di reddito prodotta nel Mezzogiorno in confronto al totale dell'Italia segna per il 1951 il 24,2 %, per il '59 il 23,4 per cento, per il '60 il 22,7%, mentre è conseguentemente . aumentata la quota percentua– le di reddito prodotta dal Nord– Centro. Vi è indubbiamente una spie– gazione di tale fenomeno e cioè che l'agricoltura - che resta tuttora il settore base dell'eco– nomia meridionale - ha subi– to le conseguenze di varie an– nate sfavorevoli e di altre con– dizioni negative, mentre l'indu– stria e il commercio - predo– minanti nel Nord· - hanno se– gnato un graduale incremento produttivistico.
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=