Lo Stato - anno II - n. 19 - 10 luglio 1961

b POLITICA INTERNA UN GIOCO PERICOLOSO Corre sempre più insistente la voce che la DC - nell'intento di assicurare ·vita tranquilla al governo - abbia ceduto alla pressione dei « conver– genti » in materia di politica scola– stica. Da tale cedimento deriverebbe che il « piano della scuola » verrebbe por– tato in discussione alle camere muti– lato di • quegli articoli che riguardano direttamente il problema della scuola privata. Se tale voce dovesse prendere consi– stenza attraverso atti concreti, i catto– lici italiani verrebbero a trovarsi avanti ad una situazione veramente sena. Perché in tale caso essi si trovereb– bero avanti rwn già ad una delle SO· Lite ed equivoche marwvre relative alla « politica delle cose », sulle quali da anni si esercita il partito di maggio– ranza relativa, ma bensì avanti ad un DC vorrebbe presentare lo stralcio de– gli articoli controversi del « piarw della scuola » come un momentaneo sacrificio da compiersi sull'altare della « solidar,ietà convergente »; Repubbli– cani, Social-democratici e Liberal,i av– versarw gli stessi per principio. Dal che deriva che niente autorizza. a pensare che in un futuro, prossimo o remoto che sia, i tre partiti potra-nno accettare di rimettere in discussione gli articoli del piarw di cui sopra. Ora, tenuto conto del fatto che gli attuali dirigenti DC rwn prospettano •ai cattolici italiani altra maggioranza parlamentare che rwn sia .quella fon– data sui partiti della « convergenza» - per rwn parlare di altra fondata sull'apporto del PSI - si deve conclu– dere che quello «. stralcio » di articoli che si vorrebbe momentaneo e contin– gente, nella logica delle cose, diviene un fatto definitivo. E' ciò si deve de- autentico cedimento sui principii. Ce- nunciare come inaccettabile in base dimento che,, inutilmente, i responsa– bili DC tenterebbero di presentare co– me temporaneo perché legato alle at– tuali contingenze politiche. Le ragioni di tale fatto sono di una evidenza· palmare. Mentre, infatti, la 6 ecaginobianco alla fedeltà che i cattolici debborw, in materia di educazione e di scuola, agli insegnamenti ed al . magistero della Chiesa. Tanto più grave ci sembra ,il peri– colo di cedimento da noi segnalato, quando ancora risuona chi,aro e netto l'eco delle parole con le quali il S. Padre chiudeva l'aliocuzione pronun– ziata in occasione della visita ufficiale • del presidente del consiglio Fanfani in Vaticarw il giorrw 11 aprile scor- so: «....... Qui sta in vero la sostanza dei Patti lateranensi: esercizio della religione . libero e rispettato; ispira– zione cristiana •della scuola; nozze sacre, espansione dell'apostolato per la verità, per la giustizia, per la pace». Ed è avanti a tale dichiarazione, per non parlare di altre autorevoli prese di posizione di parte cattolica in materia, che ci sembra cosa ben misera il tentativo messo in atto da qualche settore della DC di fare credere che in « autorevoli ambienti cattolici>>, pur di vedere salva l'attuale maggioranza di governo, si sarebbe disposti a tran– sigere in materia di scuola privata. Cosa ben misera nel momento in cui ci· sembra più che mai necessario - per dirla testualmente con un con– cetto espresso nell'editoriale di questo numero della rivista -· « che la d.c. affronti il problema di quello che vuole di per se come forza politica, ispirandosi ai principii dehla tradizio– ne Cattolica, che si è impegnata a so– stenere con il proprio programma elet– torale, con la propria qualificazione politica avanti al popolo». In questo momento non ci resta altro da fare che attendere gli svi– luppi della situazione con vigilante attenzione. Ci rserviamo di dire la rwstra sul problema scolastico, e sugli altri ad esso connessi, in forma chiara e netta come è sempre stato nel rwstro costu– m·e, sia nel caso che i rwstri timori dovessero avverarsi come nel caso che ciò non dovesse succedere. •

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