Lo Stato - anno II - n. 19 - 10 luglio 1961

Scritti AUTOBIOGRAFICI CONTRO IL DI H. HESSE COLLET1~IVISMO L'ANTAGONISTA DI THOMASMANN Da una scelta di s·critti auto– biografici - meglio ancora ·se corredata di un iricco epistola– rio - si può gustwe forse di meno, ma si può conoscere di uno scrittore molto di più che leggendone le opere principali. Così, scol'l'endo il bel volume degli « scritti autobiografici » di Heir,mann H:esse, uscito per i ti– pi. di Mondadori, vengono alla luce molti dei motivi profondi che hanno sempre informato la vita e le ope'.l'edell'ormai ottan– taquattrenne premio Nobel. Troppo note sono la fi.gura e le vicende di Hermann Hesse - uno dei ipochi15Simi« gran– di» della letteratura eUJropeaan– cora viventi - per starle qui a ricoroare. Con Thomas Mann, i due Zweig e tanti altri, egli fe– ce ;parte di quel movimento di opposizione intellettuale che, dalla vicina Srvizzera, seguì la tragedia della Germania hitle– riana. Pure, Hesse '&idistingue dagli altri socittori « esiliati », per il suo costante rifiuto ad in- 26 ecaginobianco quadrarsi nei ranghi della cul– tura antifaslC'ista «impegnata» ideolog.icamente; e proprio per questo suo rifiuto egli ha con– quistato e conservato la stima del grande piubblico tedesco, che invece ancora og,gi considera con una certa indiff.eTenza H fe– nomeno Thomas Mann. Bisogna dire che questa posii– zione è accettata da Hesse qua– si icon rimorso. « ... Mi turba constatare - scrive ad un let– tore - che Lei, come centinaia di miei lettori e corrispondenti, non può apprezzare Hesse senza per questo denigrare Mann ...». In tale «turbamento» c'è tutto l'uomo Hermann Hesse, contrap– posto al poeta ed al &éliggio. Co– me antinazista egli piuò mostra– re ,qualche indulgenza verso il comunismo (« quello comunista è un tentativo che l'umani,tà do– veva fare, e che nonostante il suo infelice . impantanarsi nel disumano dovrà essere ripetuto molte volte ancora ... »), ma la sua battaglia è ben più vasta, ii. suoi orizzonti più ampi di quelli arrossati dalla croce uncinata, e la sua via lo porta inevitabil– mente a cozzare con tutto ciò che sovrasta e minaccia l,a li– bertà dell'individuo; anche se ciò può condurlo a posizioni di con– trasto con tutti gli allettamenti della « cultura ufficiale» e dei suoi stessi amici. « Ho intenzione di morire da noioso e ridicolo indi'Vidualista » - scriV'e al ra.1ppresentante di una società ,cultUTaletedesca nel 1950 - e constata quasi con rammariico che è rimasto lo stesso uomo che, nel 1931, si è dimesso dalil' Accad!emia di Ber– lino, presieduta da Thomas Ma.nn, 'proprio nell'unico mo– mento farvorevole alla libertà della cultura in Germania, de– finendo con rara ipreveg,genza politica la Repubblica di Weimar « uno stato che non ha consi– stenza né cultura, s,orto dal vuo– to, e dalla stanchezza del dopo– guerra». In altri termini, Hermann

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