Lo Stato - anno II - n. 18 - 30 giugno 1961
bi POLITICA INTERNA EPILOGO DI UNA Dopo 4, mesi di crisi la Sic,iliaha 1Jn governo còntrollato dai comu– -nisti. Un tale fatto assume un ·signifi– cato politico che va ben oltre i con– fini delrisola, per investire il qua– dro politico nazionale. potremmo rifare amare rifiessio– ni sulle responsabilità di uomini e di gruppi che hanno determinato tale situazione, ma non vogliamo ripeterci; anche e sopratutto per– -ché ci preme, in questo momento, sottolinea-re alcuni aspetti politici generali della stessa, che pesano .sulla vita del paese. Alla radice della situaziooe sici– .1iana,infatti, sono, a nostro giudi– zio, due elementi essenziali e pre– dsmnente ~ 1) la degenerazione del gioco politico e del costume che compor– ta, inevitabilmente, raccentuazione formale della discriminante politi– ca per ogni atto possiibile alle as– :semhlee legislative; 2) la impossibilità di concilia– Te oltre ogni limite le ~vergenti tendenze di coloro che appoggiano con la così detta « convergenza ,., fl governo naiionale. Che sia reale il peso esercitato dal primo-..deidue elementi da noi ricordati, nel corso della crisi si– ciliana, lo dimostrano tutti i fatti che si sono verificati nel corso della crisi stessa. E vero, infatti, ohe è stata pro- 6 ecaginobianco FARSA prio la prr~iwdiziale &iscrimiiruin– te politica di una forza anti-comu– nista - quale resta nella sostanza la DC - che ha impedito alla stes– sa di prendere atto della impossi- • bilità di dare vita in Sici(ia ad un governo « convergente »; che ha imposto alla DC il rifiuto di una so– luzione appoggiata, senza condi– zioni e contrattazioni programmati– che, dalle a!tre forze· anticomuniste presenti nell'ARS. Ed è stata ancora tale pregiudi– ziale che ha fatto preferire, sempre alla DC, in certi momenti anche recenti della crisi, il rischio di ap– poggi chiaramente compromessi con i marxisti (USCS) a soluzioTJ,i, politicamente non compromissorie, quale il monocolore amministrativo. • Ma tutto questo ci pori.a ad altre gravi considerazioni. La prima, che le esigenze non sempre aocettabili dei partiti, nel momento stesso ohe bloccano ogni possibile articolazione del gioco politico che prescinda dai loro schemi rigidi; nel momento stesso che limitano il quadro • di interven– to dei partiti sulla realtà del paese entro schemi angusti e formali, fi~ • nisce per dare al PCI un larghissi– mo spazio politico di manovra, en– tro il quale sviluppare indistur"bato il suo attacco demolitore agli isti– tuti dello Stato. Oggi ai comunisti sono tornati· ad unirsi, di fatto, an– che i socialisti, sulla cui non di- sponibilità abbiamo .scritto sin troppo in questi mesi, sollevando ingiuste ed accese polemiche con– tro di noi. Che i fatti ci abbiano dato ragione, forse dispiace più a noi che ai nostri obiettori. La seconda, che l'immobilisrrw politico, che si esprime nella inca– pacità de~la attuale formula di go– verno di rendere efficiente il pro– prio lavoro per le opposte prospet– 'tive dei sostenitori del governo stesso, è una situazione che viene denunciata sia dai liberali che dai Social-democratici e dai repubbli– cani. Un'ultima conside;azione ci pre– me ancora di fare. Quanto è suc– cesso in Sicilia e sta succedendo a Roma, a livello governativo, è la prova più evidente della validità assoluta delle considerazioni svol– te, tra gli altri, dalion. Tambroni all'ultimo consiglio nazionale del– la DC; quando denunciava la pe– ricolosità di una politica attendista e fiduciosa della DC nei confronti dei socialisti, quando era ormai ben chiaro che· nulla fosse più pos– _sibileattendersi ·dal PSI. La prima conferma di ciò venne dal congres– so socialista di Milano, la seconda è venuta dalla prossima presenta– zione della mozione di sfiducia al governo. ;Crediamo di poter concludere nelfompio dibattito dé:lle opimo– ni sulle forze politiche, dibattito sempre costrtittiva quando non sia condotto per fini deteriori, che oc– corre guardare in faccia la nostra realtà che diventa ogni giorno più preoccf,;,pante, sia per ragioni esterne .che per ragioni interne. A nulla serve velare o addirittura na– scondere questa realtà, come a nulla serve esaltarsi.pèr il successo elettorale della Sardegna, singolare per molti motivi, e attenuare il gravissimo insuccesso della Sicilia. L'Italia è una, ed i wccessi come g-U 'in.succes.sii pesano timt(!rramente sul paese corme sul ~ popolo: ·si chiamino essi Alto Adige, Valle a Aosta, Sicilia o Sardegna.
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