Lo Stato - anno II - n. 18 - 30 giugno 1961

MENTO Adesso viene il bello. Pur essendo quella che ab– biamo descritta Za base del P.S. d'Azione, i suoi rap~ present,anti, dopo· le elezioni del 6 Novembre, hanno f,atto blooco tn oltre 40 comuni con i Soclal-co- 1nunisti. ; J ,JJ-:-l Come si spiega tutto questo? Semplice. Il P.S. d'Azione proprio per la sua na .. tura ottus,amente clientelare, ancorata ad interessi di famiglie e di gruppi, non va al di la di wna consi– derazione ,del gioco politico in chiave di puro potere. Per tale ragione, è sempre disponibile per ogni tipo di intrallazzo, che salvaguardi gli interessi di gruppo. Così avremo che là ,dove le f OIJ"Ze social-comuniste sommate a quelle sard iste superano le forze d.c., il P.S. d'Azione accet.ta di tutto cuore le poltrone di sinooco e sedi.e assessoriali che le sinistre, ovvia– mente, offrono loro, in cambio di sostanziali contro– partite politiche. Quando, invece, per le alchimve interne, la d.c. of– fre fette di potere ai sardisti, questi si guardano bene <tal respingerle in nome di una coerenza politi•ca. Non parliamo, per non scendere al pettegolezzo, di quella che è st,ata la politica degli assessori sar– disti nella giiunta Corrias: a questo proposito sareb– be interessante sentire l'opmione spassionata dei d.c. isolani. Questo è il partito ohe dai repubblicani e dagli interessati d.c. viene prese.ntato, per la Sardegna, come campione deUa « sinistra democratica». Le giunte di centro~ sinistra « Con le giunte di ,centro-,sinistra abbiamo pi:an– tato degli aculei nei fianco -della D.C.». Così l'a'Sses– sore Dagnìno della Giunta di centro-smistra gèmo– vese, ha motivato il significato politico della Am– ministrazione di cui fa parte. La DC, ha detto D•agnino « è stata costre.tta ad acoettare giuni!e di centro sinistra, nell'atto stesso in cui in ,altre città si formavano giunte socialco·– muni:ste. La contraddizione è stimolante, ma non riguarda il PSI bensì la DC e le sue correnti ». Giu– sto. « Le giunte di centro sinistra sono state dura– men-te conqui!stat-e: a Genova contro la destra eco– nomica e clericale; su una b·ase programmatica che accoglie tutti gli elementi fondamentali del pro– gramma socialista e costituisce una alternativa di i11;dirizzo rispetto al pa:s,sato: con un'acquisizione di potere oo parte socialista, oosì da <tare vita insieme a un'alter1ULtiva di potere .... Il conte-nuto della no– stra col~aborazione con la DC è e deve essere baper– manente PIJ"OOSione verso il nuovo e Za •aggressione diuturna verso il passato,». Con tale motivazione, ci domandi,armo come la Giunta di Genova possa essere definita di centro sinistra. Una giunta che << aggredisce » il passato (ed il passato è riappresent-ato <tal Sindaco e oogli asses– sori d.c. della Giunta di oentro sinistra), una Giun– ta che si fa sull'a base del programma socialista ·e che si motiva polhtioamente come « aculeo » nel s-enodella DC, non è una Giunta di centro-sinistra, ma una Giunta dominata politica1nente dai sociali– sti. E' una Giunta per cui il termine di « apertura a sinistra » è eufemistico. Dubit~amo per Za verità ohe i socialisti genove– si possano apportare qual-cosa di nuovo sul pi!ano amministrativo. L'amministrazione comunale geno– vese è uno stanco organismo, fatto di stasi e di compromessi tra gli amministratori e la burocrazia, sotto la copertura di alcune opere pubbliche di tra– vagliata esecuzione e di dubbio esito. Ma di novità amministrativa i socialtsti di Palazzo Tursi non sono portatori. Sono pori!atori solo di una 1)1J"ecisa volontà di potere politico. La loro politica è in sostanza la storia, come la vedeva il poeta di Mugello: •« levati di lì, -che ci voglio star io ». E con tutto ciò, ai socialisti non basta ancora. Siccome sono un partito dalla coscienza difficile, dopo aver -tutto ottenuto, pongono tutto in discus– sione. Persino l'amministrazione comunale di Mila– no, fatta con i basisti. Non sappiamo se le parole di Lombardi circa la crisi milanese saranno confermate. Resba il tatto però che la critwa del ,oentro sinistra fatta da Nen– ni al Comitato ,centrale pone il problema di una nuova definizione delle Giunte di centro sinistra, dei Zoro compiti e del loro significato. Suggeriremmo una definizione più urbana che quella offerta oo Dagnino della « Giunta - spina nel fianco». Visto che si è ottenuto tanto, un po' di buo– na maniera non guasta e serve al gioco. Soci!alis-ti, non mangiate Zemargherite. I radicali e il fronte laico I rodicali tentano-una poHtica di« fronte laico»? Questo sembrerebbe il s.enso dell'ar.ticolo di Fer– rara su un recente numero del "Morndo". Creare fi– nalmente la sinistra ctemocrnUca, fulcro ·della demo– crazia italiana: creare il governo Mollet. E' ovvio che non esfatono· in Ii!alia Le condizioni di taZe operazione: ma basta il rii erimento francese per t ar notare Za sostanza reazionaria della politica riadioale. E un argomento su cui si dovrà ritornare. La vocazione del radioalis, mo ,è una vocazione anti– popolare: il loro diseg.no è um:eg,em.oniiadi notabili iiLluminati, ohe, in un quadro sostanz~almente imm.u– tato e nei suoi termini icteali e nei suoi termini po– litici, governa xl popolo concedendogli rtl divorzio, tl benessere, e una transazione con i « pooroni del va– pore ». Tutto qui. U11!ll facciata di sinistra per co.prire una politioa reazionaria fatta a spese della tradizione oristtana e civile del paese. Del resto, la ricchezza dei « convegni cte•l Mon– do» maschera a mala pena l'tnesisten~a di ,tesi di polit~ca interna e di poltica estera. Ricordiamo an– cora il « molletimno » del "Moncìo" al temrpo del– l'avventura di Suez: allora N•asser era nazis-ba. Il "Mondo" ,serve certi precisi interessi borghesi, nem– meno nazionali per di più. La continuità della loro politioa è la soggezione a questi ,inter-essi. Il "Mondo", è l'espos.tzione italia– na delle tesi tatt~che della polbtiica inglese e di certi aspetti della politica francese. C'è un profondo istinto nel rifiutarsi del popolo italiano a dare un solo de– pui!ato al meno nazionale dei partiti italiani. Qwal– cosa che mostra l'tdentità del popolo italiano a se stesso e il suo rifiuto ad afjioorsi a chi ha fatto del disprezzo per la tradizione civile del nostro paese la .ragion d'e.sse.redella propria politica. ._._,.___...,....,,. _______________ ì. _..,._._,._._._,._._.._._.._ • ....,._._._._._.._._._._._ ..... _. __________________________________________________________________________________________ _._._ ... bibliotecaginobianco 17

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