Lo Stato - anno II - n. 18 - 30 giugno 1961
16 L'autocritica incompiuta Posmmo considerare diversamente la relazione del segretario del PSI al Comitato Centrale? « La prospettiva di centro-sinistra si va progressi– vamente deteriorando e logorando prima ancora che una maggioranza di centro-sinistra si sia costituita ed abbia preso coscienza dt se e delle sue possibilità che sono molte >. E' un giudizio duro, questo contenuto nella rela– zione del segretario del PSI. Ma da questo che si de– duce? Nulla, soitanto un nuovo invito al PSDI e al PRI e alla sinistra d.c. a convergere con il PSI in– vece che con il PLI. Ma è proprio la volontd di « quieta non movere > di queste forze che motivava il. giudizio critico sulla prospettiva di centro-sinistra sopra riferita. Il punto debole della politica nenniana è prorprio nella scelta degli alleati: ora la scelta delle allean;,.e è il cuore stesso di una concreta scelta politica. E l'on. Nenni ha scelto alleati storicamente e po– ltttcamente non rappresentattvt. Che cosa rappresenta in Italia la tradizione so– cialdemocratica? Essa non ha mai avuto la capacità dt creare e di sostenere una organizzazione propria, dotata di effettiva autonomia polittca. L'organizzaztone del P.S. fu raramente in mano a Turati, ma a Ferri, a Mussolini, a Serrati a tutti coloro che giocavano la carta che dopo tl '17 st disse massimalista. Nessuno meglio dell'on. Nennt sa queste C03~. Che cosa è poi in Italta la tradizione repubblica– na .tra t cattolici e t sociali sti? U n -residuo stortco dell'egemonta mazzini;a,na di u.na parte del Risorgi– mento. Una forza polttica che n on ha mai, ovvia-• mente, potuto mediare tra i contrasti della vita na– zionale, ma è stata spaccafJa da essi. Che cosa è infine la sinistra d.c.? Poniamo pure phè sia l'erede del murrismo. Non certo, mi pare ovvio, l'erede di Sturzo, nonosfJante talvolta le riviste della sinistra d.c. dimenticando le polemiche di Sturzo vivo, cerohfino di coprirsi del blasone di Sturzo morto. I giudizi dell'on. Nenni poi su Don Sturzo non ci fanno dubbi che anche su questo pun– to (cioè sull'ascendenza murriana della DC) tutto dovrebbe essergli di chiara evidenza. Che cosa è la sinistra democristiana se non umi proiezione del laicismo moderno nello schieramento cattolico? Sfido che l'on. Nenni non ha alcuna dif– ficoltà a mettere insieme i radicali e Granelli: 1tMl vi è sostanziale differenza iideologica. Quel che di più popolare, di meno astratto e pater– nalistico è nella sinistra democristiana viene ad essa da quel tanto che la lega ancora al pensiero e alla tradizione cattolica. E tuttavta proprio questo legame popolare, staccato dai principi e dal senso della vita che l'hanno generato, fintsce per avvictnare ancora di più la sinistra democristiana ai socialtsti, sì che essi finiscono per essere degli autonomisti in partibus tnfidelium, dei ne.nniam-i -iati in prestito all'on. Moro. Se l'on. Nenni esamina dunque le sue alleanze, sf vede che esse non gli possono dare nulla: sono forze -prive di autonomia politica e di validità popolare. L'on. Nenni ha creduto, accettando il raworto con Saragat, Sullo, Fanfani, La Malfa, di inserirsi nel cuore di una grande manovra politica: di uscire bib u ~caginobianco IL COM 'Cl'<Vlla stasi ,e dall'-tsoZamento. Si è messo invece 'fin una condizione dell'immobilismo più totale e del– l'isolamento più reale. Giocata sui radicali, sui rè– pubblicati, su Saragat, su Fanfani, sulla sinistra d.c. la carta socialista, la carta dell'autonomta socialista è una carta sprecata. Non che l'on. Nenni non riesca a raggiunge.re ma– gari la sua politica di Milano a dare i suoi voti a un centro sinistra DC PSDI PRI-cani sciolti. L'on. Nenni puo benissimo arrivare a questo. Ma poi? In che cosa questa politica sarebbe diversa dal centrismo e dalla convergenza? In che cosa innoverebbe? Poniamo pure che aumenterebbe ancora la << pressione delle masse», perché aumenterebbe la debolezza dello Stato. Il PSI non potrebbe fare alcuna politica di mediazione appunto perché né dentro né fuori: ~e quindi aumenterebbe la disintegrazione dello Stato. E allora? Dov'è l'elemento novatore? Consideriamo esatt a la frase della relazione di Nenni per cui « è più ve.ro che mai che nel nostro Paese la creazione di una ec onomva, di una democra– zia, di uno Stato mo,derno è condizionata dallo svi– luppo tra esigenze cristiane e ideali democratici». Ma che cosa intende l'on. Nenni per «-e•sigenze cristiane»? Quello stesso che il liberale Croce intendeva «con il non potersi non dire crtst'Ìiani »? E allora dov'è la novità? Perché il cristianesimo di Croce era so.ztanto il liberalismo: se il cristianesimo dell'o:n. Nenni è u socialismo, allora si sp,iega perché la politica autono– miJsta finisca in un mornologo. Se la battaglia autono– mista è una battaglia ideale, allora essa ha il dover~ di tentare sul Cattolicesimo un giudizio diverso aa quello borghese e laicista. Se è una battaglta di po·– tere, è una battaglia perduta e non spezza il dilemma tra conservazione e avventura che grava sulla ae– mocrazia italiana. I compagni di strada << La Voce Repubblicana» scrive che il PRI si bat– terà a fondo in Sardegna per la ricostituzione di una giunta di «Centro-sinistra,,, DC PS. d'Azione; par– tito quest'ultimo che i Repubblicani considerano una loro ·tmazione diretta. Quella del « sinistrismo demo– cratico» del'P.S. d'Azione è una carta che i Repub– blicani, e non solo essi, giocano con disinvoltura, fi– oondo nelZa ignoranza, pressoché totale, dei « con– tinentali ,, nei confronti delle cose politiche Sardi! Il PRI, da una parte, e Za sinistra d.c., dall'altra, si sono sempre però ben guardati dal presentare nel suo vero volto il P.S. d'Azione. Noi ci siamo sforzati di farlo alla vigtlva delle elezioni Regiornali, sia pure in modo sintetico, e pertanto, co:rvsiderato il fatto che l'•(J)rgomento è di attwalttà, vogliamo tornar•ci su; i11 un modo del tutto obiettivo. Il P.S. d'Azione, sopratutto in provincia di Nuoro ove raccoglie la più parte ,dei suoi suffragi elettorali, è conosciuto come « su partiu desa jatta », defini– zione che, grosso modo, si può tradurre « il partito del formaggio ». Tale definizione gli deriva dal fatto di r,appresentare il grosso degli armentari e degli agrari, il grosso, cioè, deUa class,e dirigente più retriva o conservatrice dell'isoia, spesso legata agli interess1 dei gruppi continentali del settore l·atteo-casearto. E' questo un fatto incontrovertibile, che in nessun modo « La Voce Repubblicana» può impugnare. v.•.••••••••••-•••••--•••-..-••--••..-..-..-..-_. •••._.._._ •••_._.._..._._.._
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