Lo Stato - anno II - n. 18 - 30 giugno 1961

b tore di una riforma del sistema fiscale che rappresentasse il punto di partenza per un incon– tro tra Amministrazione finan– ziaria e contribuenti sul piano della reciproca fiducia. Decennio della riforma tributaria Siamo stati tra 1 iprimi a ri– cordare che, in quest'anno, ri– corre appunto il primo decennio di tale riforma, in quanto essa ebbe inizio con l'entrata 1n vi– gore della leg,ge sulla perequa– zione tributaria. Purtroppo, non essendo stati rispettati in questi anni i pre– supposti basilari del rinnova– .qiento proposto dal compianto ministro ('accertamenti analiti– ci, fiducia nelle dichiarazioni dei contribuenti, riduzione di alcune aliquote, semplificazione del sistema, abolizione delle im– poste di poco rendimento, rifor– ma del contenzioso, perequazio– ne del campo della finanza loca– _le,ecc.), si è giunti ad una si– tuazione più grave del passato, non ,fosse altro per motivi psi– cologici, avend9 i cittadini cre– duto alle promesse formulate ed avendo quindi successivamente subìto una nuova delusione. L'Amministrazione finan:ziia– ria :ritiene da anni di poter par– lare di successo della riforma per il motivo che le entrate so– no andate ·gradualmente au– mentando: ma tale asserzione cade se si pensa ohe -gradual– mente è andato incrementan– dosi il reddito nazionale e che, al tempo stesso, sono state an– che aumentate alcune aliquote delle imposte, per cui logico era attendersi un conseguente in– cremento del ,gettito tributario. La lotta all'evasione non ha portato a quei ri,sultati sperati Lo STATO inobianco al momento della riforma, in quanto da parte degli uffici si è creato nuovamente il circolo vizioso dello Stato che tassa in misura superiore perchè non crede all'onestà del cittadino e di quest'ultimo che spesso è co– stretto a denunciare d1· meno nella convinzione che di primo aumenterà senza accertamenti analitici e quindi superficial– mente quanto da lui dichiarato. D'altra parte la stessa lotta all'evasione ha riguardato aree molto ri<Strette, mirando più a dare l'impressione all'opinione pubblica ohe vi fosse una tale lotta che ad operarla davvero: ciò sopratutto per la mancanza di quadri idonei, di personale qualificato, essendo evidente ohe qualsiasi provvedimento do– veva essere preceduto o, alme– no, accompagnato dalla riorga– nizzazione degli uffici fiscali che non vi è stata. Nei ,giorni scorsi un nostro collega portava un esempio che vale la pena di riferì-re, in quanto particolarmente signifi– cativo: ,un grande Ufficio, a se– guito dei nuovi ponderosi com– piti demandatigli dalla nuova legge sulla perequazione tribu– taria, non aveva avuto il tem– po di istruire i ricorsi a suo tempo presentati dai contri– buenti avverso l'a·ccertam.ento di imposte. Nel 1960, a seguito della soUecitazione delle Com– missioni tributarie, che non ave– vano più ricorsi su cui decidere, l'ufficio ha inviato tutti i riiCorsi che giacevano negli archivi fin dal 1945. Così per passare dal– l'Ufficio alla Commissione di primo grado un ricorso ha im– piegato ben 15 anni! Inutile forse voler profetizzare un pe– riodo circa il tempo necessario per i successivi passaggi sino a definizioni conclusive! Ora, ci si domanda con quale logica lo Stato vada aumentan– do le aliquote delle imposte o addirittura studiando ulteriori tr1buti quando - con una di– versa organizzazione - potreb– be ,realizzare cifre considerevoli dai contesti in attesa di esame, favorendo così - al tempo stes– so - i cittadini ed il pubblico Erario. "Spirito del fiscalismo ,, Intanto il « Governo conver– gente», ritenendo evidentemen– te di potersi creare una popola– rità con la borsa del contribuen– te, continua nello « spirito del fiscalismo», per nulla scorag– giato in ciò dalla valutazione da parte del Parlamento: quest'ul– timo, anzi, continuando a pa– trocinare iniziative di discutibi– le valore sociale volute da que– sto o quell'altro uomo politico per ragioni elettoralistiche, con– ferma nella pubblica opinione una carente concezione dello Stato. Nel breve periodo .che ci se– para da un articolo ad un altro troviamo che il Governo: - ha deciso una sovratassa di 10 lire su ogni 5 grammi per il trasporto aereo della corri– spondenza diretta all'interno e ai Paesi europei; - ha aumentato - e ciò pro– prio alla vi!gilia delle partenze per le ferie - le tariffe ferro– viarie, le tariffe cioè di quelle ferrovie ·che, già ·in base a pre– cedenti aumenti, dovevano es– sere modernizzate e che vice– versa vanno in modo sempre peggiore (ritardi, mancata ma– nutenzione, incidenti anche gravi, carrozze anteguerra di legno con l'ironia della II clas– se, ecc.). Contemporaneamente la Com- 13

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