Lo Stato - anno II - n. 17 - 20 giugno 1961

bib mocristiani di sinistra che governano Trieste si erano finora opposti al bilinguismo; perché faceva perdere i voti. Oggi il loro capo, il Belci, annunzia però la sua adesione al bilin– guismo: un nuovo motivo di opportunismo ha sostituito il vecchio. Ci si dice, anche autorevolmente, che at– taccare Piazza del Gesù è fare il gioco delle Botteghe Oscure. Non è vero: non è vero per– ché bene genera bene e male genera male. Nel mondo di Dio, ci'ò che è seconda coscienza e verità e giustizia è anche ordine e pace: ciò che è contro coscienza, verità e giustizia genera disordine e confusione. Quando non si guarda più al bene, al po-. polo, alla verità ma solo all'utile di un gruppo e, come ora abitualmente accade nel mo~do che ci governa, all'utile di una persona, allora si prepara la via allo scatenarsi del disordine: la violenza privata bilancia l'ingiustizia pub– blica. E' il modo più dr~mmatico in cui fun– ziona, in ultima istanza, il necessario equili– brio della giustizia. Senza un po' di verità, un po' di giustizia, uu po' di vera e libera partecipazione .di po– polo, non si combatte il comunismo: gli si aprono soltanto le porte. Oggi tutti vogliono essere furbi; e per es– sere furbi si intende saper bruciare il proprio granello d'incenso al dio del giorno. Lo STATO inobianco Tutti vogliono illudersi sulla prima toppa che un vociferatore accorto dichiara di voler mettere alla crisi politica, illudendosi che sen– za sacrificio, fermezza e coraggio si possa sa– nare la situazione. Non è tempo di toppe: e chi si illude che la buona volontà dell' on. Moro e dell'on. Fanfani possa, d'improvviso, ritrarci dal pelago alla riva .... E si pensa: poiché essi hanno fatto il male, se .si convertono, il male cesserà .... Ma le forze che il cedimento ha scate– nato (e, siamo giusti, l'on. Fanfani e Moro non sono altro che il fattore accidentale della crisi, per quanto determinante, come l'ultima goccia del vaso) sono ormai più forti e potenti dei due esponenti del centro-sinistra. Basta poco a fare il male; ma abitualmente ci vuol molto a fare il bene. A fare il male basta l'uomo da solo: a fare il bene., ci vuole Dio e la sua verità. Per ciò anche in que.sta questione della demo– crazia cristiana, la sapienza dei sapienti sarà dispersa e la prudenza dei prudenti riprov?,ta. Ci sono dei momenti in cui bisogna guardare alla verità e non al piccolo gioco dei moventi umani. Ogni creatività politica passa per que– sta magnanimità, che non guarda alla difficoltà umana: possiamo dire che questo dovrebbe es– sere ancora più facile a delle magnanimità cri– stiane. Occorre aver fede in Dio e fiducia nel • popolo; questa è la via della vita. G. BAGET-B·OZZO 5.

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