Lo Stato - anno II - n. 17 - 20 giugno 1961

chiedersi se sia I,e,g,ittimp •parlare di una storia d'Italia, ,complessivamen– te ,e ,coerentemente intesa, nei mil– Lenni che pr,ecedettero il moto :unii– t.ari-o. I dubbi e le in,cert;ezze de1l ,pre– sente si proi<ettano in tal modo sul passato, <lisgr•e 1 gandolo nella sua or– ganicità e scuotendone le lt'Il!ee mae– stre. Fino al ip,unto in ,cui la ,confu– sione diviene massima, e p:a:ss~to e pre.siente ,si ,sovrappongono e si 1denttfìooaam sotto :ill segno della stessa '.caoticità. • • • La vasta i,nt,roduziollle clle Luigi Salvatorelli ha premesso al suo vo– lume << Sp.irltl ,e figure del Rtsor,gi– mento » fornisce un quadro .abba– stanza •esauri·ente, ianche se sinte•– tico, deUa vastttà delle questiond connesse ,con l'-epo-carisor,gianenta!e, e deltla nec-essità di .a,ar fott1do 1 ad esse 1 con ,un esame generale cihe ;par– ta dalle origini ;prime della storia italiana. .Essa ha l'.innegabil-e merito di :pre– .senta·l'e,• ,con oniilrue e c-0 1 mpiutezza, un bloc,co dli problemi ,essenziali, sì da .costituire un'utile 1 giui<la iper la discussione. Le idee che lo storico pro.spetta, e 1e conclusi-ooi ,a ,cui per– viene, indicano tuttavia, 1 00n gr,an– de evideniza, il ,danno •che 1 può ,essere arrecato ad una serena ed obietti– va valutazione, dalla volontà di di– mostrare attraverso di e.ssa, un,a tesi politica legata a.Me pres·enti contin– gen2ie. Il .princÌ.lpale quesito ohe il Salva– torelli affironta è quello de11a perso– naJlità autonoma della stor.ia d'Ita– lia e d·ell.a sua dtsl-ocaziOillenel ,tem– po: néi ,confronti della ,corrente ,cro– ciana - sulla ,cui i:nte:ripretazione dovremo tornare ne:i prosieguo idel nostro studio - 1che von~ebbe re– strin,g.erla a1la formazione dello Stato unitario, e -cioè ad !UJn iP'er.iodo che si estende al mrussimo mo. al Sette.cento, e di oontro ·al,l'altria cor– rente che ne Umit,a il raggio alla formazione .etnico-cultma1e della « nazione » italiana dalla ifi!ne del medio-evo m !poi, l'·autore fa sua la tesi del Solani .c,he vede la storia d'Italia nella «storia d 1 ei popoli stan– ziati e degli avvenimenti svoltisi dai primi aZ:bori 1dena s-tori!a entro la penisola ». Posizione in sé oorretta e logica, e ,cliie ~embr:a 1pr•escindere n.el 'la sua ,gene'l'lale•visione dia J1mi,ta– zioni e particolarismi dottrinari. Nell'esame ,che il Salvatorelli svol- ge dei fatti ,stori,ci 1avV'enuti nena penisola, emer,ge la preoccupazione - anch'essa in verità logi<ca e giu– stifiJcata - di seguire un filo ,condut– tore continuo ed ,unra costante ade– reniza ad un .intimo ed autonomo sviluppo. Ma è ipreci.s,amente in que·– sto lavoro di individuazione iche si rivela 1a ,forzatura do;vuta ad una V'ÌJSuale preconcetta, nella qual-e non è difficile scorgere 'insieme ·le i;potesi dottrinarie e le ,preo 1 c:cU;pazioniideo- 1ogi<co~politicheohe l'ball!IllOIBpirata. Ed è fin dall'inizio 1ch·e e.sse st mo– strano. Niello studio de.Ila storia del– la .penisola durante il 1periodto ro– mano, H Salvatot"elli segue_ i mo– vimenti, le ,aggregazioni succ•essive, le lotte ed i probl-emi dei ipopoll H1a– lici pl"ima •edopo la loro unificazione, ad opera di Roma. Quella •che egli .tm.:scura comple– tamente, quasi che non si trovasse anch'essa in ·JtaUa, e icl1ei suoi ,ciit– tadin:i itaUi,ci non tfosse:ro, è ipro– :prio Roma. Al quesito 1dlfondo - se la .storia di Roma 1fa;ccia1pa:rte o no della storia d'Italiia - il Saàvatorrell'i risponde in :v,erità in maniera ;posi– tiva, 1n ;polerm:iica ,con 'Ì'l solito Croc•e che, naturalmente, ,1o nega. Ma Roma .gli appare 'importa:nte solo p,er il f.atto che ,e.ssa unific-a gli itaUci, dà loro una ,connes:sione ,po– litic,a e segna l'inizio di una storia comune. Si aippoggia per questo al:la autorità del 'Mommsen: che a,ll'iniziio della sua storia di ,Roma sierive: << ciò ohe .si è abituati a chiaimare lo assoggettamento d'Italia, •da parte dei Romani, risulta piuttosto come la wnifi.cazione di tutta la stirp·e degli Italici in uno stJato solo » (1). Mommsen ncm intendeva dire pe– rò - e tutto il .c,onte.sto della Siua opera lo dimostra - ·che questa unifì 1 cazion1e :avesse come as,petto ,prindpale quello della formazione di una personalità unitaria degli i-ta– liici, in con trasto oon 'la spinta ,al domini-o uni-v,ersale che caratterizza 1a secolare a:zione ipoUtic,a di Rom~. P,er Salvatorelll, ililiV'ece, « na,tto di nascita » della 1 cosci-enza nazionale i:tali:an,a va posto -a Corrfu:ùum, -là do.ve si riunì ·La1'ega !Cl.iegli dtaliici rt– oelli ,a Roma: in, funzione idunquie apertamente e speci:flic:aimente anrti– romana. La con 1cessione della -citta– dinanza romana aigli italici, alla fine de'lla ,guerra socia1e, ,costituisc,e un << •abbozzo politico-amministrativo di stato nazionale», a,niche se esso sv ,entu:rat.amente non è che « un breve intermezzo tra la polis romana e nmpero universale ». La ,conces– sione della cittadinanrza, e di tutte ie relativ·e faooltà, •aJt-tuat:asuc,cies– sivamente dai vari Iffijper,atori fino a Oaracalla, fi.ni1s,ceper annu1lare nell'unità unwersale la personalità italiana. Al fine dun1que della forma– zione •di una icoscienza nazional·e, la seconda fase •contr,add:iice 'la ;prima e ne ,cane-ella in un iprrilmo, t,emipo gli eif.etti. Si v,e,dechiaramente in questa im– posta2iione, lia oonrt:ll'addizion,e già posta « in nuce » fra l'aspirazione universale ,e la volontà di ,oonsistere in Uh 1 a 1 personalità inazio:niale.Pel" 'ché essa fosse esatta, bisognerebbe - :poÌlché•della prima non è lecito d;ubi– tare - che .,della se,conda esistessero tra,oc•e ooncrete ,e non solt:anto tpo– tietici indizi. Nulla •inlfatti, nella 5to– ria di Roma, sta a provare che l'uni– ficazione d'Iita:tta sia stata una f.aJse distinta e separata nel ,cammino se– oolrure dell'espansione. La conquista romana del mondo 1l'Jlpipaxe corrueuna opera graduale clle si distende nel tempo in truppe suocessiv,e, 1a J)'I"ima delle quali, necessa:ri:a ,per ragioni ge.o,grafi,che, :politkhe e stra,teg'.1che, fu a,ppunto l'unifi!cazione d'Italia. Ma quando gli italici posero. 1a que– stione della cittadina~a, RJoma do– minava già l'A1frica, la S:pagn,a ,e la Mac,edonia, esercitava J.'egem.onli.a sulla Gre.cila, avev.a posto il pi:ede in Gialli.a ed in Asia. Il :pTevalere. in Roma della tendenza a:1la tirasfor– mazi<one del comune urbano in stato territoriale, ·ebbe come primo effet– to la oon,cessione della ,dttac:Lin.a:nrza a:gli italiici, ma esso f\u iJ. primo solo in ordine di tempo, non il più im– portante. L'inseri-mento ,politico nello stat.o dan,periale ,d,elle popolazioni 1 oonqui– state, marciava di .pari ipasso ,con 1a assimilazione icivile e sociale. Esso non •cono.sceva soste né .s 1 oluziioni di continuità, oome nQIIl ne aveva co– nosciute la conquista. • • • .tJlna sinte.si mi:riaibile di questa possente volontà politiica, ,caipa·ce di dul'la.Teinalterata per i secoli e di esprimersi attrruv,e.rso regimi •egrup– pi diri,genti di:V'ersl, può rlitrov:arsi nel disoorso· ,che l'Impeiratotre Clau– dio t,enn,e al Senato, nel .c,ors,o della discussione sulla ammt.ssione dei Galli << Comati » ialle oariiche pub– bli 1 che: « I miei maggiori, al più an- Lo STATO 23 bi ginobianco

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