Lo Stato - anno II - n. 16 - 10 giugno 1961

bibl formare un Parlamento in cui non esista più una maggioranza anticomunista, è quasi rag– giunta. La « convergenza » è nata sul presup– posto del carattere fascista di ogni azione del– lo Stato contro il comunismo. Ogni misura di lotta al comunismo, quelle pochissime e del tutto simboliche che esistevano, vengono ra– pidamente cancellate. Il vero pericolo contro cui si combatte è quello fascista: è contro que– sto che si creano le emergenze e le conver– genze, gli stati di necessità. E la ba.se ormai su questo punto supera il vertice: il comitato provinciale della dc di Modena, un tempo noto per il suo anticomunismo, oggi firma ma– nifesti con i comunisti. Ma non aveva il cleri– calotto di Torino, il Peyron, mandato il gon– falone di Torino alla manifestazione insurre– zionale genovese del celebre luglio? Dunque la DC ha adempiuto da sola alla prima condizione richiesta dalla via parlamen– tare al comunismo. Ha definito fascista l'anti– comunismo di Stato. Ora non si tratta che di andare innanzi. Bisogna che si crei un gover– no aperto al PSI, e quindi più corrivo alle esigenze di rilassamento nei confronti del comunismo, un governo che liquidi definitì– vamente l'anticomunismo di Stato. Si capisce, i comunisti sono ormai così forti che non fanno più nemmeno il salto della quaglia: e~si voteranno contro magari il governo dell'aper– tura a sinistra per mantenere accesa l'ipote• ca rivoluzionaria e per ricattare Nenni con più facilità .... Continuare a lasciare il paese nelle mani dell'on. Moro, che allarga ogni giorno la ma• glia dell'apertura a sinistra è spingere il pae– ~e sulla via del disastro. Ma saremmo ingiusti Lo STATO obianco verso l' on. Moro, che in fondo è un uomo che ha delle convizioni ed è deciso, abile e costan– te nel realizzarle, se non ripetessimo ancora una volta che tutta la DC non è più in grado, così come sono le cose, di fornire dal suo in– terno un soprassalto di volontà morale e poli– tica che ci vuole per affrontare il comunismo. Non dimentichiamo che l'on. Moro dispone in fondo solo di una minoranza: e che la destra dc e i « dorotei » hanno accettato di fatto e praticato con « audacia » la politica delle coo– perazioni con i socialisti, senza garanzia anti• comunista. La DC non si muove più da molto tempo per ragioni di coscienza, ma solo per ragioni di forza. E' perché il blocco delle sinistre pre– me con forza che la DC si muove verso sini– stra. Occorre per lo meno riequilibrare. Quel– lo che ci vuole è che la coscienza cristiana del . paese venga chiamata, al di sopra della divi– sione di parte, ad una nuova lotta per la li– bertà, per la dignità nazionale, per evitare al paese la catastrofe storica di diventare per consenso un paese paracomunista. Non po– tremmo svolgere meglio questo concetto, che si rivolge agli Italiani onesti e non ambiziosi, che con le parole recentemente usate dall'on. Tambroni: « lo affermo che contro il comunismo bi– sogna essere implacabili ..... Le recenti consul– tazioni elettorali non permettono di lasciarsi prendere dal torpore e dall'assopimento co– me sta accadendo. Per sconfiggere il comuni– smo è necessario coraggio morale e fisico al fine di batterlo sulla piazza quando la fazio– ne diventa disonesta e demagogica ». G. BAGET-•BOZZO 5

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