Lo Stato - anno II - n. 16 - 10 giugno 1961
S·e all'interno del mondo cat– tolico si agita oggi un'insidiosa :tendenza all'errore questa è in– dubb~amente nel pensiero che si compiace di ipotizzare l'autono– mia, se non propr,io .il contra– sto, delle più alte forme cristia– ne dalla realtà dell'ordine civile. La tendenza è animata da un illusorio rigorismo psicologico, secondo cui solamente al cri– :stiano in Grazia ['.azione viiituo– sa sarebbe di -rera utilità, ogni altra rettitudine essendo presso– ché in,utile. Da qui una indiffe– r:enza •eipoi la distaccaoo. svalu– tazione all'azione politica, come insieme di provvedimenti anodi– namente «mondani»: svaluta– zione cui è virtualmente impli– cita la rinuncia ia.11',idea della Regalità dlivina su tutte le crea– ture. Benché non violi un dogma, tale ,rinuncia, che è volontà di porre il Cristianesimo sul piano di un equivoco disprezzo del mondo, non è conciliabile con lo impegno cristiano ad agire per l'edificazione di autellltiJChecivil– tà. Impegno che non esclude Il/essuno, tanto che perfino gli Lo STATO ginobianco I << l\lUOIli>> TEOLO contro I.O STATOO1\lEST ordini religiosi ( anzi sopra tutto gli ordini religiosi) hanno lascia– to la loro impronta in forme di altissima civiltà. Del resto è al– tamente significativo che queste tendenze ·modifichino, nel senso oollltemplazionistlico della fuga dal mondo (alla maniera del Buddhismo e dello Yoga) il Cri– stianesimo stesso, esprimendo con ciò l'impotenza dinanzi al m,ale e l'effettiva rinuncia a dif– fondere H bene. Esem pio mas siccio di tale im– potenza, qua.si espl'lelSSione della volontà che altr i faccia (secondo la <<fatalità» storica) è dato da un saggio di Tl.lllloGoffi, « Laici– tà politica e ,Chiesa », che è tut– to percorso da.'l tormentoso desi– derio di « conciliare il simulta– neo rispetto dell'autonomia po– litica e dei valori cristiani ». Modo disinvolto per esporre un problema che in sostanza è que– sto: trovare una !formula ,per esercitare un simulacro di Cri– stianesimo entro un ordine ci– vile disposto in modo acr,ilStiano o adrurittura anticristiano: si– tuazione ,precaria in cui tutto congiurerebbe contro la vita so- prannaturale dei fedeli, che si cted·e di tutelare col compro– messo. La professione di una fede as– soluta nel soprannaturale non attenua la gr,avità della rinuncia ad un impegno civile, come de– dizione assoluta e tormenitosa per il bene comune. Il contrap– punto alibrstico, tra fine ultimo e fini prossimi non ,giustifica nulla, caso mai svela la causa del successo che isimrilitesi han– no nei circoli aperti a tutte le inflUJen:z;e discutibi!li e a tutte le idee contorte: in rondo il mas– simo ,tormento sopportabHe da chi si « adegua » adagiato sul propno •tepore è la ricerca di un linguaggio quanto più oscuro e di una vda re112'Ja prospettive tor– mentose e difficili. Ora un'ansia di libertà, tant.o singolare quanto più ardente è 11a professione di fede nel sopran– naturale, il Goffi 1come. gli altri « teologi progressisti» la trasfe– risce ,in un linguaggio sistema– ticam·ente equivoco e criptico, cioè il linguaggio della paura, ponendo sotto questo abito l'ab– diloazione ad ogni funzione vdr- 23
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