Lo Stato - anno II - n. 16 - 10 giugno 1961
b MOTIVI DI STAGIONE CALDA CONIINCIATA Avevaimo scritto che i comunisti parlano chiaro. E ne abbiamo avuto subito la controprova. Ed ecco la spregiudicata franchezza di Amen– dola alla Camera: « La maggioranza dei conver– genti ha ottenuto nelle ultime elezioni il '51-52 per cento, cioè ha raggiunto il limite di •sicurezza. « Fanfani e Moro si illudono di poter impedire -che i grandi problemi struttu.r811vengano posti a fuoco e scoppino in rapidi e radicali spostamenti delle masse lavoratrici, le quali, con l'esperienza e con Ja lotta rivedranno i termini ,in cui la lotta pòlitica in Italia è ·stata costretta nell'ultimo de– cennio ». Oon la lotta e con l'esperiienzat n PCI ha adot– -tato il metodo !giapponese nel iuglio scor,so ed in– tende iportarlo avanti. Ora sta per muovere le campagne dell'Italia centrale, di cui controlla la· ··situazione, e buttare ,le ma•sse contadine in una •1otta di .massa, con obbiettivi di .rilf orma agraria, di cui non si può non riconoscere la presa e l'im– ·portanza. I diri,genti comunisti dalla manilfostazione con– ·tadina a Roma hanno annunciato una estate -calda. Al comitato centra.!ledel PCI l'on. Ingrao, ci– •tando quali pezze d'appoggio gli onn. La Malfa e .Donat-Cattin, ha delineato una prospettiva che tende a fare degli enti locaU dei veri centri di potere e di 1lottapolitica nel piano della conquista comunista dello Stato. . Lo STATO v ginobianco La linea comunista, ha detto Ingrao, « supera il riformismo soci81lista, pur raccogliendo l'ere– dità del comune centro di ipotere popolare e di vina democratica, « isola rossa», perché considera ,gli enti locali come parte di un sistema nazionale nuovo da contrapporre attraverso un'a·mpia lotta programmatica, al sistema di potere dei mono– poli. Siamo dunque nel vivo, nel profondo della . nostra concezione di uno sviluppo democratico del,la economia e della società nazionale, della nostra strategia di alleanze della classe operaia, della via italiana al socialismo ». L'estate calda.è cominciata. La grande mani– festazione contadina di domenica ne è il prò– dromo. E pròdromo ne è pure la squallida immagine del Sara,gat, comparsa sui teleschermi, a rivelare l'inanità deHa converigenza, la formula che ha spezzato l'isolamento del comunismo e gli ha aperto le vie dell'espansione politica e di massa. L'on. Sara:gat non ha avuto altro che due cose da dire agli italiani: ma.iledel governo Tambroni e bene del partito social-democratico. L'unico consiglio, l'unica :prospettiva che Saragat dà al paese, nei presenti chiari di luna, è questa: aspet– tare il 63 e dare più voti a Saragat. Nient'altro. Proprio rispondendo a un comunista, Saragat, dopo aver confermato c'he il PSI fu uno dei parte– cipi dell'operazione convergenza, ha detto te– stualmente: « noi non siamo contenti di questo governo». Un responsabile determinante della (continua a pag. 18) 15
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