Lo Stato - anno II - n. 16 - 10 giugno 1961

da noi 'i:l modello svizzero o quello· israeliano. Ciò che è faittibile in un paese di pochi milioni di abitanrti non lo è dove la popolazione è dello ordine deHe dedm.e di milioni di anime. E' un po' come p,er la democrazia, almeno secondo uno dei ma:sstmi maestri dell'illumiillismo. Come è noto, infatti, lo stesso Jean Jacques Rousseau era ,costretto a concluder-e che il sistema demo– cratico è applicabile soltanto a piccoli paesi, co– me la Svizzera, appunto. Egualmente isi verifica in caimpo militare, con la « nazione ar:mata ». Esclusi il sistema di leva a coscrizione obbli– gatoria e la « nazione armata >>, che cosa resta? L'esercito di mestiere. E qui potremmo tornare a parlare della Svizzera; meglio, degli svizzeri. Cosa isono, ad esempio, :gli svizzeri pontifici, se non un esercito di mestiere? Ma forse - no~ per proprio dem~rito - non posseggono una fama di grande bravura mHitare: perché lo Stato deHa Chiesa è tradizionalmente pacifico. Consideriamo aUora altri corpi consimili, ora estinti: gli· svizzeri :rossi del re di Francia, gli svizzeri del reame borbonico .. Erano truppe in– gaggiate per una lunga ferma, che consentiva loro di raggiungere e mantenere un al tissim·o grado ili addestramento. Secondo tale modello funzionano ancora oggti la Legione Straniera francese e H Tercio spagnolo, entrambe unità rioche di una formidabile triadimone di gloria e di bravura militare. Solo per riferirci agli ul– timi decenni, le pagine di storia militare scritte da;l Tercio nella guerra di Spagna e dalla Le– gione a Bir-Hia,cheim, a Dien Bien-phu, in Al– geria, non hanno bisogno di commenti: parlano da sé. Solo unità di questo tipo poosono dare simili risultati. Da reparti comuni, di un eser– cito come tanti altri, si ottengono bellissimi gesti di valore dii singoli combattenti, non un elevato livello militare medio. E sui risultati di una guerra, o di una- campagna, non incide iJ gesto leggendario del flantaccino Giuseppe che, senza braccia, senza gambe e senza orecchie, attacca - il nemico a morisi. Questa è cerrtamente una cosa meravigliosa. ,Ma è ,prefertbHe un elevato ren– dimento medio dell'iintero reparto a similii « e:,oploits » singoli e t~olati: ecco perché - an– che se la GermaJl!ia ha perduto la guerra - la Wehrmaoht è stata un ott.iimo esercito, mentre il nostro, purtroppo, si è di,mostrato talvolta in– feriore. Perché le unità speciali hanno sempre dato un rendimento S1Uperiore?Eccone i motivi: la ferma più lunga e quindi il perfezionamento del– l'addestramento (ne abbiamo già parlato); fo spi- (4 b ecaginobianco rito di corpo elevatissimo; la fiducia asooluta nei .propri comandanti. L'ultimo punto è molto importante e sconfina nel campo della psicolo– gia. L'obbedienza dei soldati a un capo politico c;tiemuta spesso - quindi non ha volto - è un fatto a'Stratto, che comporta •molte riserve men– tali; non lbaJSta giurare di difendere la repùbbli– ca, le sue leg,gi e le sue istituzioni. Giusto o in– giusto che sia, bello o brutto, è comunque un fatto che nessun uomo e nessun soldato_, per quanto di elevati ·sentimenti, va a. morire con entusiasmo per un ente astratto come <<laleg– ge», o qualcosa di simile. Invece, i reparti spe– ciali che ancora oggi rappresentano gli esempi viiventi dell'esereito di mestiere, tfanno rivivere ai nostri giorni J'antico conoetto del capitano che arruolava le sue truppe. E si tratitava spesso di capitani celebri che con la .propria figura sape– vano trascinare i propri uomini alle prove più dure, con entusiasmo, con slancio. ·Ancora oggi, nei reparti speciali, H comandante è tutto, gli ufficiali sono la sola « legge » a cui si obbedilSCe : una «legge>~ coll!Creta vicina. Non soltanto ,una «:legge» che. ordina impersonalmente; ma guida, sostiene anche. Alle posstbili obiezioni rispondiamo in anti– cipo. Non è necessario che un esercito di mestiere sia mercenario. Gli esempi citati non vanno ri– guardati sotto tale aspetto. La •stessa Legione Straniera, dimostrando valore, bravura, elevato spirito militare, non può più essere considerata mercenaria. Anche perché il termine · « merce– nario »·significa« che combatte dietro compenso, dietro mercede ». Ma, etimologicamente, « solda– to» !Significa la stessa cosa; infatti, anche il sol– dato che difende la propria patria percepisce il « soldo », ,senza essere per questo un mercenario. Poi, esistono esempi di esercito di ·mestiere na– zionali. In effetti, lo erano le antiche legioni ro– mane, i reggimenti prussianti di Federico Gu– glielmo I e di Federico II (i creatori della po– tenza militare ,prussiana), le truppe napoleoniche. Come, in sostanza, erano formati da truppe dti mestiere tutti i più celebri reparti specia1i della seconda guerra mondiale. Altra credenm da sfa– tare: che la sostituzione di un esercito brusato sulla leva e coscr.izione obbligatoria, con un eser– cito di mestiere, porti: con sé una spaventosa ri– duzione dei quadri. Non è esatto. Ma forse, su. questi particolari, sarà più opportuno tornare prossimamenite, a parte, sì da poterli esaiminare con maggiore completezza. CLAUS _

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