Lo Stato - anno II - n. 14 - 20 maggio 1961
Una simile impresa, sempre auspicata e mai realizzata per le innumerevoli difficoltà cui andava incontro, è stata finalmente compiuta da uno tra i bene– meriti degli studi del folklore, il Prof. Paolo Toschi, con l'amore e la compe– tenza di studioso a tutti nota. Il volume che s'intitola appunto Arte popolare ita– liana, edito per i tipi delle Edizioni Be– stetti, comprende uno studio introdutti– vo che ha il compito di chiarire i più importanti problemi di carattere genera– le: la determinazione del concetto di arte popolare, i suoi rapporti con l'arte in– fantile, preistorica e primitiva, nonché una rassegna storico-critica degli studi finora pubblicati in Italia sull'argomen– to. Tutta la materia raggruppata secon– :lo chiari schemi che seguono un rigore metodologico, è suddivisa nei seguenti capitoli: Arte dei pastori e della vita agricola; Mobili; Tappeti e tessuti; Ore– ficeria, ricami, ornamenti del costume; Ceramiche e vetri; Ferri battuti, rami insegne, arte marinara; Maschere, teatro, feste popolari; Religiosità popolare; Stampe popolari. Il tutto corredato da una ricchissima bibliografia e da una scrupolosa indicazione dei luoghi di pro– venienza dei singoli oggetti e, ll dove è possibile, dei nomi degli artigiani. Cosa debba intendersi, o meglio, quale sia il concetto di arte popolare non è facile dire in poche righe. Il D'Ancona, parafrasando un pensiero del Goethe, a proposito della letteratura af– fermava che « Poesia popolare è locu– zione facile a proferirsi, ma difficile è definire il genere che per essa si de– signa»; e la stessa cosa può ripetersi per l'arte. Pur muovendo dalla definizione del Croce che risolveva il problema af– fermando che « La poesia popolare ( e secondo una sua esplicita affermazione, la definizione è valida anche per la pit– tura e la musica popolare) ritrae senti– menti semplici in corrispondenti sem– plici forme: ... essa giunge al segno per via breve e spedita», il Toschi avverte la necessità di integrarla con due im– portanti osservazioni relative al carat– tere del fatto folklorico che ogni ogget– to presenta. ~ Popolare viene da popolo Lo STATO bibliotecaginobianco e nel concetto di popolo è insita l'idea di una collettività: carattere intrinseco dell'arte popolare è pertanto anche quel– lo di essere divenuto patrimonio tradi– zionale di una comunità, per un'area più o meno vasta, per un tempo più o meno lungo, e presso un numero mag– giore o minore, ma sempre determinante di individui. Inoltre la semplicità che la impronta non rimane semplice fatto psi– cologico, ma entra neìla sfera dell'arte stessa, costituendone una nota distintiva. Con queste premesse possiamo ricono– scere come arte popolare quella che, na– ta di regola da un tono psicologico e li– rico di semplicità e primitività, è dive– ntfta patrimonio espressivo del gusto dell'umile gente. Essa soddisfa i biso– gni spirituali e pratici del popolo, e per questa sua funzione vitale si trasmette nel tempo, si conserva o si modifica e si elabora secondo una propria tradi– zione stilistica, fintantoché il popolo la sente e l'adotta come sua». Il carattere di primitività dell'arte po– polare (e anche dell'arte in generale) è stato ampiamente studiato e indagato da studiosi italiani e stranieri e sono state rilevate le strette somiglianze con le prime manifestazioni plastiche, deco– rative, pittoriche dell'età preistorica, con quelle delle tribù degli attuali primitivi e, in fine, son l'attitudine artistica che si manifesta nei fanciulli. Non è il caso di riferire, in questa sede, le diverse identificazioni dei critici circa quel quid che accomuna volghi, primitivi, preistorici, e fanciulli quando fanno del– l'arte; ci piace piuttosto riferire i prin– cipali caratteri che, secondo l'Autore, contraddistinguono l'arte popolare. Va notato anzitutto il sintetismo lirico che elimina ogni forma di elementi acces– sori, per cui le raffigurazioni vengono spesso ad acquistare valore di simbolo; la semplificazione del colore, delle linee, dei volumi; l'esagerazione, dovuta alla immediatezza degli impulsi emotivi, che dà luogo alla cosiddena deformazio– ne; la materializzazione dei movimenti, delle idee, delle sensazioni; la stilizza– zione che si avvale a sua volta del sin– tetismo e della semplificazione per pro- durre precisi elementi decorativi; in fi– ne, la ripetizione di linee, macchie di co– lore e di intere figure a scopo intensivo e ritmico. Altro problema intimamente connesso col concetto di arte popolare è datò dal– la necessità di porne i limiti precisi. Le questioni di « confine > son sempre le più difficili a risolversi; caratteristica, questa, comune anche alla poesia popo– lare, nell'ambito della quale si parla di produzione «popolaresca:, e «popolareg– giante » inquantoché si trova in una po– sizione intermedia per valori culturali e per tecnica. Dopo aver chiamato a rincalzo - e giustamente - le parole del Barbi circa la produzione popolare, l'Autore si serve delle « limitazioni :i; tracciate da un valente specialista, il Prof. Conrad Hahm, che indìca il com– plesso figurativo dell'arte popolare in « quel patrimonio di forme che corri– sponde a valori tradizionali sfruttati nel– la casa, nella fattoria, nella vita fami– liare, in città e in campagna, in manife– stazioni profane e religiose, il che per noi è l'espressione di volontà creatrice di gruppi e di strati etnici ». Sono com– presi pertanto i settori del!'artigianato privato e i prodotti di tutte quelle in– dustrie che costituiscono un patrimonio popolare. • L'opera, per i pregi di documenta– zione cui abbiamo accennato e per l.a chiarezza e organicità della esposizione, non ha deluso le aspettative di quanti desideravano si colmasse il vuoto che finora in Italia si è avuto in questo set– tore. E a conclusione, ci piace chiudere con .un pensiero che l'Autore aveva· espresso altrove, sempre sul medesimo argomento: « Nell'arte popolare, il sano senso della vita paesana scandita dal ritmo delle stagioni, sorrisa dai frutti della terra e dalle gioie della famiglia, ricca del proprio contentarsi del poco, oscuramente, ma fortemente legata alle leggi della natura e di Dio, dice se stÙ-· so in maniera adeguata; esprime tutto un mondo, quello degli umili, e quindi può raggiungere valore universale». DAMIANO FUCINESE 29
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