Lo Stato - anno II - n. 14 - 20 maggio 1961
avrebbe dovuto sanzionare l'unitarietà -dell'U.G.1., la sua « conseguita maturi– tà », si è in realtà risolto in un clamo– roso fallimento. Allo stato attuale delle cose, l'esistenza stessa dell'U.G.I. come associazione studentesca è messa in -dubbio. Naturalmente, di fronte a que– sto pericolo, socialisti e comunisti sono ricorsi alla facile e demagogica tesi del– l'unitarietà dell'associazione. L'ultima trovata dialettica dei comunisti, sulla quale ha tanto insistito a Venezia il de– legato Occhetto è appunto quella della necessità dell'U.G.I. quale organizzazio– ne unitaria: l'U.G.I., affermano comu– nisti e socialisti, è un autentico sinda– cato studentesco, del tutto autonomo da qual~asi forza politica estranea all'am– biente universitario; spezzarne l'unità significa andare contro gli interessi de– gli studenti italiani che, da un giorno al'altro, si troverebbero privi del più efficace strumento di cui abbiano mai -disposto. In questo quadro quanto mai ambi– gua appare la posizione dei radicali. ·Essi potrebbero infatti chiarificare la situazione opponendosi al gioco dei so– cialcomunisti aderendo alle istanze de– gli studenti democratici che non inten– <lono confondersi con l'estrema sinistra. A Venezia, almeno nelle battute finali <lei congreS$O, sembrava che i radicali si fossero decisi ad assumere una. posi– zione autonoma e responsabile. I dele– gati Gandolfi e Jannuzzi nei loro inter– venti congressuali hanno espresso in– fatti seri dubbi sull'attuale linea poli– tica dell'associazione. Inoltre, proprio nella notte del 5 maggio, quando Mili– tcllo, Occhetto e gli altri socialcomunisti speravano d.i poter presentare una lista unitaria che avrebbe dovuto convalidare e riaffermare la linea politica dell'asso– ciazione Jannuzzi e Gandolfi presenta– rono un'altra lista formata da esponen– ti radicali e. dei cosidetti partiti « laici », <.·heebbe un. notevole successo, riuscen– do a ottenere tre posti su sette (dei quattro posti rimanenti tre andarono ai socialisti e uno ai comunisti). •A una settimana di distanza dal ter• mine del congresso i radicali hanno lan– ciato invece un patetico appello all'uni– tà dell'associazione chiedendo il . con– gresso straord_inario, rassegnando le proprie dimissioni dal Consiglio di Go- Lo STATO bibliotecaginobianco liardia e diffondendo un confuso co– municato. A confondere ancor più le èose, inol– tre, giova ricordare l'intervento di Mar– co Pannella uno dei più noti esponenti, in sede nazionale, della sinistra radi– cale, nonché ex-presidente <lell'U.G.I « So che ci sono fra i delegati di questo congresso degli studenti comunisti » - ha detto Pannella a Venezia - « Ebbe– ne, sei anni fa, quando ero presidente dell'associazione, ho fatto questo discor– so sulla necessità della loro presenza nel– l'U.G.I. ai radicali vanno quindi le maggiori responsabilità se la situazione caotica, chiaramente favorevole ai mar– xisti, continuerà a permanere all'interno della più antica associazione goliardica italiana. E colpe forse non minori an– drebbero attribuite ai dirigenti dell'Inte– sa i quali, nelle giornate immediatamen– te successivè al congresso, non hanno nascosto la loro avversione a qualsiasi tentativo scissionistico dell'U.G.I., lan– ciando anch'essi appelli all'unitarietà dell'associazione «laica» che, ormai da anni, proprio in collaborazione con gli Stessi cattolici dell'Intesa domina la Unuri. Che il congresso di Venezia abbia, per l'ennesima volta, riconfermato l'im– pronta decisamente filo-marxista dell'as– sociazione lo si rileva facilmente dallo andamento del congresso stesso. • Gia– cinto Militello svolgendo la sua rela– zione-fiume all'inizio dei lavori, ha te– nuto un discorso decisamente politico, trascurando deliberatamente gli aspetti più importanti del congresso, cioè i pro– blemi universitari veri e propri, e ri– calcando i vieti temi che la propaganda radical-marxista diffonde ormai da an- •ni: scuola laica, lotta al fascismo e via dicendo. .Ma •gli interventi che meglio fanno capire quale sia in. realtà, almeno nelle intenzioni dei dirigenti l'essenza del– l'U.G.I., sono stati quelli di Bruno Tren– tin, membro della segreteria della CGIL, e del vicepresidente dell'Ugema, l'asso– ciazione che raccoglie gli studenti alge– rini. Trentin al quale sono state riser– vate accoglienze quanto mai calorose, ha lanciato lo slogan dell'unità e della vicinanza tra il mondo .operaio e quel- lo goliardico, mentre il rappresentante dell'Ugema a nome del F.L.N. ha por– tato il ringraziamento degli studenti algerini verso l'U.G.I., « sempre in pri– ma linea nella lotta contro gli oppressori dell'Algeria». « Clericali e monopoli » - ha dichia– rato Margheri di Firenze - « sono i nostri padroni: la liberazione dall'aliena: zione dell'uomo passa attraverso batta– glie che sappiano porre il movimento studentesco come alternativa di potere » mentre Penronio di Parma ha dichiarato che « queste battaglie trovano nelle for– ze del mondo operaio un momento es– senziale per la vittoria finale, che sarà tanto più vicina quanto più l'unità fra i lavoratori e studenti diventerà elemen– to di effettiva rotura degli schemi tra– dizionali di divisione fra strati di cit– tadini ». Questi, citati gli interventi di maggior rilievo, e più lungamente ap– plauditi al congresso di Venezia. Gli altri sono, più o meno, .dello stesso sa– pore: lotta di classe, no alla reazione, unitarietà d'azione tra studenti e ope– rai. Un congresso assai strano, almeno per un osservatore esterno, conclusosi senza una mozione e dove nessuno dei delegati ha mai trattato gli argomenti che, in un convegno studentesco do– vrebbero essere quelli più importanti: i problemi tecnici dell'università italiana, la sua arretratezza, la scarsa corrispon– denza con la realtà di ogni giorno. Problemi che i giovani dell'U.G.I., evi– dentemente considerano meno importan– ti dell'unità goliardica dai repubblicani ai comunisti. Di fronte a questo stato di cose quanto mai impegnativa si pre– senta adesso la scelta degli studenti cat– tolici: alla loro sinistra è infatti un' asso– ciazione goliardica chiaramente filo– marxista mentre alla loro destra opera un ~ltro organismo, l'A.G.I. che racco– glie gli studenti « laici » ma antimarxi– sti. Brondoni al recente congresso di Roma, ha dichiarato formalmente che l'Intesa •avrebbe respinto qualsiasi av– ventura frontista: insistere n~lla allean– za con l'U.G.I. ·significherebbe quindi contraddire clamorosamente con tale" affermazione. Memre scriviamo è in corso· di svol– gimento il Congresso Nazionale del– l'UNURI. Quanto abbiamo detto • in questo ar_ticolo ci servi,rà coniè motivo per giudicare le conclusioni di .fine con– gresso. 19
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