Lo Stato - anno II - n. 13 - 10 maggio 1961
LE NOTE E' questione di Lo sp.ettacolo offerto al paese dal– la polit-ica "convergente" corntinua. Nessuno, che sia in buon·a fede, può pensare che i nostri continui riferi– menti a tale spettacolo siano l·a con– seguenza di una pregiudiziale e acri– tica • sottolin,eatura di tesi Basterd, infatti, considerare che mentre a Roma, il giorno 5 c.m., Moro, Saragat, Reale e Fanfani ri– lasciavano ai giornalisti ottimistiche dichiarazioni sul futuro della "for– mula", in Sicilia, il giorno 6, la "convergenza assimilante" si sfa– sciava per la defezione del USCS, ed il candidato DC alla presidenza del– la regione usciva battuto dalla 17.ma votazione, totalizzando ·34 voti con– tro i 45 del socialista Martinez. A "confortare" poi l'ottimismo dei tre, giungeva nella stessa giornata con– ferma che i pre-congressi della DC Romana si avviavano speditamente ad esprimere una maggioranza schiacciante contraria all'inserimen– to, diretto o indiretto, del PSI nella maggioranza "capitolina". L'on. Carlo Donat-Cattin membro autorevole della direzione DC, nel momento stesso in cui Moro e Fan– fani rilasciavano le ottimistiche di– chiarazioni ai giornalisti sul futuro della "formula" e del governo, fir– mava per "il Punto'', l'organo "inter– partitico" delle "sinistre democrati– che", un articolo in cui è detto che " ... mancando distrazioni come quel– la siciliana, minaccerà di mani/ e– starsi il contenuto programmatico della convergenza, che può risultare assai vicino allo zero, fuori dell'or– dinaria amministrazione". Che lo on. Donat-Cattin sia nel vero quan– do esprime tale giudizio solamente la opaca prosa del "Il Popolo" e della "Discussione" può negarlo, che "la Giustizia" e la "Voce Repubbli– cana" hanno almeno il buon gusto di evitare certi argomenti. Mentre, infatti, il "piano della scuola" acquista sempre più somi– glianza con la mitica tela di Pene– lope, il "piano verde" si appresta ad urtare in Senato contro opposizioni "convergenti" che contrastano in pieno con i suoi motivi ispiratori e tecnici. A coronamento di tutto ciò, come Lo STATO bibliotecaginobianco ripetutamente è stato sottolineato su questa rivista, sta il fatto che i par– titi della "convergenza" sembrano decisi, al fine, evidentemente, di sot– trarsi ad un eventuale giudizio del popolo sul loro operato, a ridurre la Costituzione a puro strumento di comodo, portando con ciò insulto al– la più alta magistratura dello Stato in modo ed in torme tali che potreb– bero determinare, in un prossimo domani, conseguenze di portata in– calcolabile per il paese. Appare or– mai chiaro anche ai più ciechi tra gli osservatori politici, che la via im– boccata nel luglio 1960 dai segietarrl dei quattro partiti "democratici" li ha condotti in un vicolo cieco. Gli organi della "convergenza", infatti, sono costretti, per. difendere le loro tesi, a riprendere l'argomento già caro ai radicali - "trombati" alle elezioni del 1958 - della "im– maturità politica e democratica del popolo italiano". Questo e non altro, infatti, vuole significare la tesi repwbblìcana, ac– cettata da Moro, Saragat e Mala– godi, della eventuale "crisi inverna– le" che eviti un anticipato ricorso alle urne; nel timore, evidente, che il popolo italiano non abbia "com– preso" il significato vero della poli– tica "convergente" e la condanni con il suo voto. Questo e non altro significa la tesi di Moro e Saragat circa la "fatalità e legittimità", che una netta mino– ranza "convergente" si impossessi del governo regionale siciltano, come estremo espediente inteso (J;devitare lo scioglimento anticipato della as– semblea ed il ricorso alle urne; evi– dentemente anche qui nel timore che il popolo siciliano non abbia suf– ficien-temente compreso il v·alore ed il significato deUa loro po·litica. E' di fronte a tale situazione, chia– ra ed evidente in ogni particolare, che dovrebbe porsi l'estensore dello scritto "appunti su alcune critiche alla Democrazia Cristiana" apparso sul n. 385 de "La Discussione", al fine di elaborare una possibile rispo– sta ai rilievi che da queste colonne vengono indirizzate alla classe diri– gente DC ed alla sua politica. In quello scritto si nega che il partito dignità e la sua base elettorale siano in crisi - come viene afferma!,o jn un arti– colo apparso sul n. 11 de "Lo Stato" sulla base di precise informazioni ri– guardanti un forte ca:o ne! f essera– mento 1961 e sul constatato aumen– to di schede bianche nelle elezioni dello scorso novembre - in quanto i tesserati per il 1961 sarebbero, addi– ri"ttura con mesi di anticipo, aumen– tati rispetto a quellt del 1960 ed in quanto l'elettorato DC manifeste– rebbe ovunque compattezza con il partito. Sono noti a noi, ai " basisti", ai segretari provinciali e, perché no, all'on. Fanfani i sistemi attraverso t quali si sono "formate" le maggio– ranze (? !) congresswaH nella DC, dal 1954 ad oggi, perché le dichiara– zioni "ufficiali" della direzioqie cen– trale in materia di tesseramento 1961 possono per noi costituire mo– tivo di revisione dei giudizi espressi sulla crisi nella base DC. Se lo ri– terremo apportuno torneremo sullo argomento. Quello che ora ci preme sottoli– neare ancora una volta, prendendo praprio lo spunto d·agli "appunti" che alla nostra rivista ha dedicato "La Discussione", è la palese con– traddizione che appone "l'orgogliosa sicurezza" manifestata dai dirigenti DC sulla saldezza del partito e del suo elettorato e sulla validità, ben compresa dal papolo italiano, della loro politica "convergente", alla "ferrea" decisione diegli stessi, i11 campo regionale, comunale e nazio– nale, di evitare "costi quel che costi", la verifica del voto popolare. E non si ttrino in ballo i "s~periori interessi del paese" per mascherare l'impotenza e la protervia dt una politica. Quello che Si sta verificando in Si– cilia, a Roma, dentro e fuori del go– verno e del parlamento non ha nien– te a che vedere con gli interessi del paese. Con il pa,ese che guarda e giudica, e manifesta, ogni giorno di più, la volontà di t ar sentire una sua parola nel "dialogo a quattro" che da dieci mesi tenta di confon– àergli le' idee con i più vari giocni di prestigio. 3
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