Lo Stato - anno II - n. 13 - 10 maggio 1961
- Ha mat sentito nominare Adriano Celentano, Little Tony e Paul Anka? - Le ho già detto che non mi in– teres-so dt donne. - Ma lei non canta mai nessuna canzone m-0dern.a? Nemmeno quando si fa la barba? - Io non ho bwrba: io sono un puro. E anche se avessi la barba can– terei qualche bel canto mariano. Solo nei m-0menti •in cui la mia volontà vacilla un po', canto qual– che canto della montagna. - Quali libri preferisce? - Io non leggo. Non ho tempo, per- che sono preso tutto il giorno dalla bella battaglia per la purez– za e dalla santa crociata contro il comunismo. E' tempo di com– battimento, non cU lettura. - Quando si sposa? - Al più presto, ma non con una donna. - E con chi allora? - Con una ragazza della G.F. - Come riesce a vivere cosciente- mente nella società? - Io ho dalla mia p·arte twtta la ve– rità poiché, essendo puro, vedo chiaramente tutte le cose ed es– sendo anticomunista, ho scelto tra il bene e il male. Io solo posso operare la « co.nsecratio mundi». Un giorno anch'io forse crederò in Dio. - Ora credo in Lui solo per fare un dispetto ai comun'isti e agli im– puri. Certo c'è anche l'umorismo politi– co {n. 2, pag. 3). « Caro direttore, sono il presidente diocesano di Ge– race Locri. La quattro giorni mi ha aperto una probl,ematica nuova: per Lo STATO bibliotecaginobianco que-sto vorrei sapere quanto è buono il cacio coo le pere. Prof. NICOLIA CHINE' di Oerace Locri Caro professore, il suo problema è vecchio come il mondo, tanto da far perdiere la fede ad alcuni specula– tori filosofici, ora pas,sati nella cor– rente ta.mbroniana della DC. Il pro– blema è di quelli che scottano: si ri– volg·a pertanto ai « gru,p,pi dell'Or– dine Civile » che si fanno medicare le scottature dal prof. Gedda, me– dico civico insigne ». E un altro, saggio di satira, dicia– mo così, politico-ecclesiastica: « Pa– dre di Rovasenda, è un pos-sessore di metod,.i infallibili e di accelerazio– ne per creare B·arbudos. Sembra che voglia anohe impiantare una fabbri– ca di mattoni per la costruzione del nuovo consacrato mondo>. Ci fa piacere sapere che « gli an– golesi hanno medicine molto efficaci per guarire la febbre clericale». Le abbiamo viste. Gli .invasori di Cuba sono una leva di zuavi pontifici. Alcuni sono morti, altri sono in galera. Potrebbero ,meritare il ri– spetto. Lasciamo stare i pìccoli colpi dçl– l'umorismo scurrile: come i male– branche danfoschi, i redattori cU « quattro giorni » amano «fare trom– betta » come meglio san.no. Lasci-amo la descrizione del giova– ne puro come di un semicretino. La– sciamo stare la affiorante convin– zione, che la cultura fa p·erdere la Fede: il bozzetto di « Clemente, amato presidente», che dandos.i al– la cultura, giunge alla conclusione che « Dio non è (.Marx)». Tutte sciocchezze? Tutte cose irre– sponsabili? Certo, non penso che questo bollettino sia uscito con il visto dell'as-s.istente ecclesiastico. Chi ha steso quel bollettino ha in realtà in testa, come cose ovvie, gli idoli del conformismo di massa, i giudizi comuni e facili dei rotocalchi, dei fogli politici ecc. Chi ride della purezza e dell'anti– comunismo, non sente più come va– lori né l'uno né l'altro: al massimo li rispetta com•edati e tradizioni, co– me fatti esteriori. Dietro quel bollettino, che mai ha una pagina, una parola di vero umorismo, o anche di rilassamento di disten,sione autentiaa, ma è s,em~ pre carico di polemica e di sarcasmo che non è mai puro, neanche deizd purezza che hanno i pag·ani o i non credernti, la purezza della natura se non quella della Grazia, c'è un pic– colo mondo scettico. Si critica Gedda: ma allora un si– mil•e bollettino non era possibile. Ma forse non lo era nemmeno quattro cinque •anni fa. Anche allora si fa– cevano ciclostilati ricreativi, si sono sempre fatti. Ma non erano come questo. Il m-0ndo ha sempre • giudicato « ridicolo » i:l cristianesimo: e so bene che è facile l'ironia sulla purez– za o sulla virginità, come su qual– cosa di falsamente infantile, di scioc– camente immaturo. Ma se un cri– stiano non ha più la forza di can– tare al mondo la sua vittoria e dt ribattere l'impurità del mondo con un culto decuplicato della purezza di Cristo, non è p'iù tale. Se perde il senso di ciò che fa della vita cristia– na, una vita « nascost-a cdn Cristo in D.io » esso diventa sale insipido che a nulla serve, salvo che a essere cal– pestato dagli uomini. Sarà facile dire che ho parlato troppo per un foglietto ciclostilato: e mi si opporrà l'illibatezza delle pubblicazioni ufficiali... Ma che cosa dicono queste pubblicazioni? Non parlano molto più i fatti? E non è questo boZZ.ettino, un documento da guardarsi con interesse e preoccu– pazione da chiunque sappia il lega– me degli atteggiamenti più banali e delle cose più profonde? I più cari saluti. G.B.B. 21
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