Lo Stato - anno II - n. 13 - 10 maggio 1961
MENTO Il moroteo on. Scaglia ha espresso una tesi più moderata; espressione del gioco a dispetto, tra Pa– lazzo Chigi e piazza del Gesù. Si convergerà ancora solo per un anno. Piazza del Gesù, chiunque sia i'l suo titolare, teme i governi troppo lunghi. Anche Tanassi del PSDI è per dare un altro buon annetto alla convergenza. Siamo sempre in stato di necessità. Annibale, cioè Tambroni, è sempre alle porte. La convergenza annaspa, cerca, stride: ma il nemico è sempre là. Che cosa fare? Convergere sempre di più. Con– vergere sempre più a lungo. Convergere all'infinito. Tanto, non si tratta di parallele? Un[/) convergenza all'infinito è una convergenza ritornata al rispetto della geometria. Comunfascismo I comunisti ora si alleano con i regimi di tipo fascista contro quelli di tipo li'berale ora con questi contro i primi. Alle volte i fenomeni accadono cont,emporanea– mente, ma im uno spazio diverso. A Cuba si fa battezzare come socialista una re– pubblica di tipo nazionalista estremista, che giunge alla nazionalizzazione delle industrie e delle scuole per eliminare ogni influenza esterna togliere ogni limite al proprio potere. Ma di tipo nazionalista estremista sono tutti i regimi africani patrocinati dall'URSS in Africa dal Ghana, al Congo lumumbista, a Sekou Turè. Si pu.ò dire che la politica comunista è ora la « grande alleanza » rovesciata: dall'alleanza con le democrazie contro i nazionali ascismi, si è giunti al viceversa. I migliori alleati dell'URSS nel mondo sono delle dittature nazionaliste antioccidentali: la ricetta del fascismo non era poi tanto diversa. Si può dire che il fascismo sta in realtà il modello politico delle « aree depresse». Si guardi l'Egitto, per cui l'URSS minacciò di bombardare Parigi e Londra con le bombe all'idro– geno or sono sei anni. Oggi un ministro di Nasser spinge il suo anti– israelismo sino a negare i crimini nazisti e questo in risposta a dei deputati che gli domandavano « quali misure il governo della RAU intendesse prendere per protestare contro il processo Eichmann »... Il mini- stro Sabri è dunque ancora un moderato .... La storia è piena di paradossi. Quando Mussolini voleva lasciare l'eredità della RSI ai socialisti, era solo di poco in anticipo sulla storia ... O forse, come è nostra speranza, l'Europa è ancora così carica di verità e di vita da aprire veramente una nuova stra– da alla storia umana e a porre fine a queste tristezze. Democratie d'abord L'on. Nenni ci ha regalato un articolo di metà settimana per ribadire la sua fedeltà alla democra– zia e alla libertà e per dirci che è appunto questa fede quello che fa diversi socialisti da comunisti. bibliotecaginobianco Ci voleva, per sperdere gli effetti della ribadita solidarietà del PSI al regime comurl!fascista di Cuba. Ma, caro onorevole, se ciò che fa diversi socialisti da comunisti è la fede nella libertà, allora ne segue che i comunisti sono un partito estraneo alle idealità della Costituzione: e che, se esso è fedele alla sua dottrina politica, come Nenm la int,erpreta, esso non può accettare che machiavellicamente la democrazia. Insomma, se quel che dice l'on. Nenni è vero, al– lora o i comunisti cessano di essere comunisti e di– ventano autonomisti o un giorno dovranno attaccare la democrazia. Da che parte sarà allora l'on. Nenni? Ma che di– ciamo allora? Da che parte è adesso! Perché il comunismo, se è quel che dice Nenni, non può non essere inteso al sovvertimento della democrazia (altrimenti sarebbe infedele alla propria ideologia), non può non agire per il mutamento del– la democrazia repubblicana in una democrazia po– polare. E cosa intende l'on. Nenni per difendere la democrazia dal comunismo? Portare i comunisti al governo? Portarli neiza maggioranza? E che cosa garantisce Nenni, posto che il suo socialismo sia un socialismo di libertà, dal fatto che i comunisti non ne approfittino per rafforzarsi e dare poi un colpo mortale alla democrazia? Comunque ci si rigiri, onorevole: o si è con il comunismo o si è contro di esso. Il comunismo non è la DC, non è il PLI: è un'altra cosa, che ha la rara forza di obbligare a rapporti totali. Ma se il socialismo deve essere sempre con le masse, può essere contro queste quando i comunisti le dirigeranno corntro la democrazia? Quando nel febbraio '48 i fatti di Praga divisero il mondo, ella fu dalla parte sbagUata o, meglio, dal la parte ingiusta: con le « masse » armate di Gott– wald, contro la libertà. Sarebbe lei oggi con Masa– ryk? E a quale costo? Questo è il problema: segue dalla sua stessa de– finizione di « ciò che fa diversi socialisti e comuni– sti». E questo qualcosa è un mondo di valori: i va– lori della libertà e della dignità umCl)na.Ex ore tuo ... Un'operetta da quattro soldi La politica estera misura la dignità di uno Stato ed il prestigio di un governo: e veramente il nostro livello di Stato in questo momento è molto basso. Gli on.li Fanfani e Segni hanno trasformato la nostra condotta diplomatica in un campìc-ello e la nostra politica estera in una baruffa. I dissensi non vengono alla luce: è la nuova re– gola democratica che i d.c. hanno portato nella no– stra poliUca: e tutto si degrada al dispetto. Il mi– nistro degli esteri non và d'accordo con il Presidente della Repubblica? Va in Sardegna. Non va d'accordo con il Presidente del Consiglio? Va in Riviera. D'altro lato, così evita di assumer,e della respon– sabilità e dispiacere a troppi nell'era attesa ... E questo sarebbe senso dell0 Stato? No, questa è la sua franca assenza, un'assenza esemplare, una capacità di tutto ridurre a privato ... 17
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