Lo Stato - anno II - n. 13 - 10 maggio 1961
I « convergenti » si sono decisi o risolvere lo crisi dello provincia di Milano. d') sulla opportunità di un coordi– namento di tutta la nostra politica eco– nomica, attraverso una nuova struttura da dare al Ministero del Bilancio e la trasformazione, di fatto già avvenuta, del C.l.R. ,in Comitato Interministeriale per lo sviluppo economico e sociale. . Chi ha letto il nostro precedente arti– colo non può meravigliarsi se ci dichia– riamo completamente d'accordo su una tale ,impostazione, ma la verità è che noi ci meravigliamo, viceversa, perché una simile impostazione proviene da un Go– verno la cui politica svolta - ed in mo– do disoro-anico - è in netto contrasto . ~ ' . . . con 1 pnnc1p1 ora enunciati. In realtà, programmazioni mastodon– tiche, ulteriori oneri fiscali posti indi– scriminatamente su varie categorie di contribuenti, aggiramento dell'art. 81 e c!i ogni altra osservanza della buona am– ministrazione, non corrispondono ad una volontà coerente nei fatti di rispet– tare le esigenze del Bilancio dello Stato nel quadro del bilancio economico ge– nerale del Paese. Comunque, che i problemi siano sta– t'. indicati al Parlamento può essere un passo avanti, un passo necessario se vo– gliamo veramente che il decennio degli anni sessanta, che a sua volta rappresen– ta l'inizio di un nuovo secolo di vita nazionale, veda gli italiani !intenti a « rafforzare la loro unità al disopra del– le troppo classificazioni di ordine terni– toriale ed ideologico >. Indicazioni polemiche Come avevamo previsto, i relatori che -· a nome della competente Commissio- 12 bibliotecaginobianco ne Finanze e Tesoro del Senato - han– no elaborato delle esposizioni per ac– compagnare all'esame dell'Assemblea -i vari stati di previsione, non hanno man– cato di formulare cribiche, anche severe, all'azione svolta dal Governo e dare in– dicazioni precise per una osservanza più ortodossa sia dei princìpi costituzionali, sia delle esigenze del Paese. In particolare, meritevole di menzione, appare la relazione allo stato di previ– sione della ~pesa del Ministero del Bi– lancio, dovuta ai senatori Bertone e Pa– ratore (2), uomini che sono all'avanguar– dia nel difendere il Bilancio, Dalla trattazione si rileva che neces– ~ita dare al Parlamento dati più chiari e cioè meno generici, affinché sia pos– sibile approfondire le varie « voci > di spesa ed esprimere un giudizio capace di portare un contributo concreto. Ricorderemo, ad es., il richiamo che i relatori fanno sullo eccessivo dilatarsi dei « Compensi speciali in eccedenza sta– biUti per il lavoro straordinario in re– lazione a particolari esigenze di servi– zio,, (art. 6 del D.L. 27 giugno 1946. 1.19), decreto che porta la firma del Pres:idente De Nicola. L'articolo 6 cosl recita: « In casi assolutamente eccezionali ed in relazione a particolari esigenze di ser– vizio, possono essere conceduti compen– si speciali in eccedenza ai limiti stabi– liti nei precedenti articoli. « 'Tali compensi speciali non possono essere erogati con carattere di generalità e di periodicità, dovendo essere limitati a: dipendenti veramente mrritevoli in rapporto ad eccezionali prtstazioni ... >. Tale disposizione, si rileva, fu certa– mente suggerita dalla necessità di prov– vedere con misure eccezionali al disordi– ne lasciato dalla guerra in tutte le am– ministrazioni statali. Disordine che deve ritenersi ormai superato, onde la oppor– tunità di rientro della spesa del perso– nale nei normali canoni della spesa or– dinaria e straordinaria, e delle indenni– tà speciali che sono state mantenute. Praticamente questi compensi in t:t· cedenza, per i quali il citato decreto del 1946 vieta il carattere di generalità e di periodicità, hanno assunto veramente questo carattere, come è facile rilevare alla semplice lettura di qualsiasi bilan– cio. Infatti, iniziatisi con cifre modeste, salirono poco a poco a centinaia di mi– lioni, e poi a miliardi. « Sembra non solo opportuno, ma giti– sto e necessario - affermano testualmen– te i relatori - che si ponga un freno a questo capitolo che può crescere senza possibilità di un qualsiasi controllo par– lamentare: il trattamento economico dei dipendenti statal:i, che non vuolsi affat– to vulnerare, si sviluppi entro i normali canoni della spesa ordinaria e straordi– naria>. E' un problema, uno tra i tanti, che vanno affrontati nel quadro di una ri– forma amministrativa, per la quale non è certamente necessarlÌo creare un ap– posito dicastero, ma soltanto porre in essere una certa dose di buonsenso e di sacro rispetto del pubblico danaro. Sia la citata relazione Bertone-Parato– re, sia le altre meriterebbero di essere ampiamente esaminate, per le veramen– te preziose indicazioni contenute: e lo faremo, con un articolo a parte, al fine di vagliare esaurientemente gli aspetti più significativi della spesa e dell'entrata. Purtroppo - anche in base all'anda– mento del dibattito, che abbiamo segui– to in questi giorni a Palazzo Madama, ed al quale partecipa un numero esiguo di membri dell'Assemblea - restiamo alquanto pessimisti sulla pratica utilità delle encomiabili fatiche dei relatori. Soltanto giungendo a concrete modi– fiche dei bilanci, cosl come sono stati impostati dal Governo, ha valore l'esame e la discussione del Parlamento: in caso contrario essa è superflua e non favori– sce la stabilità delle Istituzioni demo– cratiche. GIORGIO SACERDOTE {I) Esposizione finanziru-iatenuta il 2 maggio u.s. al Senato dal Ministro del Bi,lancioon. iPella. (2) Relazione dei senatori Bertene Pa– ratore allo stato di previsione della spe511 del Ministero del Bilancio :per f esercizio finanziario 1961-62 - Atti Senato della Repubblica - UI <Legislatura- N. 1418-A.
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