Lo Stato - anno II - n. 10 - 10 aprile 1961

troppo eloquenti a segnalare la· verità di questa pro– pos1z1one. Due questioni pendenti nei rapporti russo-a_me– ricani rimangono serie, appunto perché non si può, per errori precedenti: applicare ad eJsi il principio . di separazione che è il fondamento dei blocchi. Una di queste questioni è Berlino: e di questa risentir-emo parlare spesso, finché non si· giungerà ad una soluzione di essa. Tuttavia non sembra che essa sia il mezzo di rilancio scelto dall'URSS nella presente congiuntura. A.· Guerriero ha scritto acutamente sul « Corrie– re della Sera » sulla separazione quale unico prin– cipio di equilibrio di un organismo controllato a metà dai comunisti. I giudizi salomonici sono sempre spiacevoli, tuttavia i laotiani hanno mostrato di avere del patriottismo un concetto diverso dal nostro. Il punto difficile è ora dato dal Laos e dal Viet– nam meridionale. Nonostante le trattative anglo– russe il Patet Laos sembra ormai già virtualmente padrone del paese. Ma anche se l'appello sovietico giungerà in tempo sufficiente per fermare gli alleati di O Ci Min su posizioni accettabili, sembra estre– mamente difficile che si possa giungere ad una ,neu– tralizzazione effettiva di quel territorio. Questo vor– rebbe dire che l'URSS ha il pieno controllo del Viet– Minh e che è decisa ad imporgli un alt. Ma quanto questo- interesse dell'URSS è permanente? Fino a che punto gli USA possono contart sulla coopera– zione sovietica? • Le infiltrazioni, gli assassinii,gli attacchi dei guer– riglieri sono all'ordine ,del giorno nel Viet Nam me– ridionale. O Ci Min intende continuare il suo cam– mino. E può essere che domani gli S.U., siano co– stretti a succedere alla Francia nell'affrontare in mo– do più diretto il medesimo nemico. Se le trattative per il Laos dovessero risultare infruttuose, l'ipotesi diventerebbe subito realtà. Il che mostra ancora una volta la necessaria solidarietà che lega le posizioni americane a quelle europee. Anche se, come sembra, la crisi laotiana verrà per ora ,superata, questo vorrà dire tutto, meno che i' avviarsi del Sud-Est asiatico verso condizioni di pace e di equi,librio. E' in questa zona, in cui la Cina e gli S.U., sono fronte a fronte, che si preparano i momenti più difficili per i rapporti USA-URSS. G. BAGET-Bozzo LA POLITICA COME RAPPRESENTAZIONE Che cosa sono gli enti locali, le pubblkhe istituzioni, il parlamento, ie assemblee re:gionali, nel present,e regime politico italiano? Sono degli scenari, •dei grossi palcoscenici in cui i virtuosi del ·<< di– battito » politico si esibiscono in esercizi di bravura, seguiti dall'awlauso e dalla. retribuzione degli spettatori. L'amministrazione e il governo sono ridotti a luogo, a strumento, a occasione dello spet– tacolo. Che cosa importa che dal 6 novembre, Milano non abbia la Giunta Provinciale? Dirà un cin ico: ma a ohe serve la Giunta Provinciale? I manicomi e le strade funzionano benissimo senza gli assesso.ri: anzi meglio ancora, perché non ci sono più raccomandazioni e assunzioni di favore. Ma questo signore -è, lo abbiamo detto all'inizio, un cinico e perciò non lo ascolteremo. E' tuttavia la sua filosofia che sta alla ibase dell'azione dei partiti che ora tengono così amabilmente in parentesi la Giunta milanese. Perché se i signori dei partiti non accettassero di fatto il cinismo del nastro inter– locutore, essi darebbero qualche peso al passare dei mesi. Invece no: il Consiglio Provinciale di Mi– lano è mera triòuna per le esibizioni della convergenza e del PSI. Malagodi o non Malagodi: questo il problema... O triste Ofelia! Il carattere di « rappresentazione » d,eUa politica italiana sarà ormai consacrato dalla sua as– sunzione a spettacolo televisivo del mercoledì sera.,.al posto di « controcanale ». - I segretari dei partiti si affronteranno innanzi agli italiani. Non scherziamo, la politica ne sarà sconvolta. L'esibiiionismo avrà presto il sopravve1J,to. Chi rinuncerà alla parte di Matamoro? A proposito di Matamoro: sembra che questo ruolo se lo voglia in modo particolare asse.gnare lo on. Malagodi, che ritiene di essere dotato ·di particolari doti televisive e vuole quindi esibirsi nei ruoli di schermidore nei confronti del segretario della DC. A questo dobbiamo, nel clima della con– vergenza, la tnòuna politica, che porterà la politica nei villaggi: al fatto che l'on. Malagodi si ri– tiene telegenico. Ci soccorre il ricordo dell'Ecclesiaste: « guarda, figlio mio, con quanta poca sapìenza è governato il mondo»! Lo STATO bibliotecaginobianco 5

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