Lo Stato - anno II - n. 10 - 10 aprile 1961
posti dagli interessati, ma agirebbe pa– rallelamente come catalizzatore della fi– ducia e dell'attività produttiva. Il Piano Verde prevede spese per le ricerche di mercato, le indagini stati– stiche socio-economiche e l'informazio– ne, e il Ministero dell'Agricoltura ha an– che un Ufficio Relazioni Pubbliche. Esi– stono, quindi, le premesse per program– mare l'attività di un Servizio di Infor– mazione per l'Agricoltura, che dovreb– be costituire uno specifico capitolo del discorso sul bilancio che il ministro fa ogni anno al Parlamento. Nessuno du- . bita che l'informazione .diretta al setto– re agricolo sia stata finora insufficiente. D'altra parte, è auspicabile che l'appli– cazione del Piano quinquennale e di altre misure che esso renderà necessa– rie mutino radicalmente l'attuale situa– zione. In una economia moderna fondata essenzialmente sull'iniziativa privata e sul libero gioco del mercato, l'opera di sostegno dello Stato deve essere pianifi– cata, per evitare dispersioni costose e at– tività improduttive. Un Servizio di 'In– formazione per l'Agricoltura, pertanto, deve avere un coordinato piano di azio– ne e compiti chiaramente precisati; es– sere un organismo agile, vitale, in gra– do di operare come centro di aggiorna– mento degli stessi funzionari periferici e degli agronomi di zona, in contatto diretto e capillare con gli agricoltori; tener conto dei risultati ottenuti, in cam– po tecnico, dalle Stazioni agrarie speri– mentali e dagli Istituti e dai Centri e • dagli Osservatori agrari, e non trascu– rare le esperienze fatte all'estero; deve, sopratutto, essere composto di uomini capaci, non oberati da numerosi m– carichi. Il programma di lavoro deve essere articolato a breve e a lungo termine. Ma per far ciò occorre predsare la fun- Lo STATO b10110 ecaginobianco zione e i limiti dei diversi elementi che intervengono in qualsiasi comunicazio– ne diretta a un gruppo. A questo pro– posito, è i_nteressante ricordare i sug– gerimenti di una poco nota, ma impor– tante materia di studio introdotta dallo ·Istituto Italiano di Pubblicismo: la « Tecnica sociale dell'informazione pubblicistica >. Secondo tale disciplina, per programmare in modo efficace un piano di informazione, bisogna tener conto di quattro elementi fondamen– tali, ognuno dei quali deve concorrere con il suo giusto peso nella comunica– zione: 1) il soggetto. attivo, operante (cioè l'ente che promuove la comunica– zione); 2) il soggetto recettore (colui che la riceve); 3) i mezzi ( cioè gli stru– menti impiegati per trasmettere al re– cettore una informazione); 4) l'oggetto della comunicazione (cioè il «testo> - notizia, immagine, consiglio, ecc. - che si vuole accreditare, comunicare). Nel caso dell'agricoltura, per esem– pio, i soggetti recettori sono diversi e ogni classe di essi ha bisogni partico– lari: gli agricoltori, i coltivatori diretti, i mezzadri, i coloni; i braccianti, sta– gionali o non; i rurali che non lavorano sui campi, ma che operano nell'ambito del settore; le donne rurali; le coopera– tive; i tecnici, gli agronomi di zona e i funzionari periferici; gli studenti di ogni ordine e grado, che vivono nei centri rurali, e quelli appartenenti a isti– tuti tecnici a indirizzo agrario; gli enti di riforma; le organizzazioni di cate– goria; gli industriali e i commercianti interessati all'attività. agricola. Il peso di queste classi e degli ele– menti operanti nello specifico rapporto pubblicistico deve essere valutato tenen– dc conto dell'ambiente in cui esso si svolge e delle condizioni geografiche, economiche; tecncihe e sociali che han– no CQntribuito a formarlo e che con- corrono a mutarne la fisionomia. L'am– biente, cioè, non va considerato stati– camente, ma nella sua dinamica. Il rap– porto pubblicistico, infatti, si effettua sempre in un ambiente che evolve. Per quanto riguarda le forze che pos– sono favorire l'azione del Servizio, va ricordato che ad essa sono interessate tutte le aziende industriali e commer– ciali la cui attività è legata, direttamen– te o non, al settore agricolo (fabbriche di macchine e di strumenti per l'agricol– tura, di concimi chimici, di materiali per costruzioni edili, commercianti di sementi elette, industrie petrolifere, ecc.) Queste, evidentemente, possono fornire indagini particolari di mercato, uomini spesso molto preparati, materiali e mez– zi, utilissimi per il successo dell'inizia– tiva, contribuendo sensibilmente a ri– durne il costo. Considerando, tuttavia, la complessità dell'opera da svolgere, l'ente coordinatore del Servizio non può essere che lo Stato, il quale, in nome degli obbiettivi sociali che si propone nell'interesse generale del Paese, può chiedere la collaborazione della Stampa politica e specializzata, della Radio-Te– levisione (il cui apporto a favore della agricoltura è già degno di rilievo), dei Cine-giornali, delle due grandi Agenzie di stampa nazionali (ANSA e «Italia»), delle Associazioni di categoria del set– tore, dell'Associa:tione Italiana Relazio– ni Pubbliche, dell'Istituto per le Pub– bliche Relazioni, dell'Associazione Na– zionale della Stampa Agricola e di tutti gli organismi che possono agire, in una grande campagna di informazione, a favore dell'agricoltura. L'interesse che i problemi di tale deli– catissimo settore suscitano ormai nella opinione pubblica è sentito, del resto, da quasi tutti gli enti e le organizzazioni citati. Si tratta, quindi, nei limiti del possibile, di renderlo attivo, per non disperdere energie preziose. 23
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