Lo Stato - anno II - n. 9 - 30 marzo 1961
<~ Se non si consente con questa interpretazione (se: con la tesi autonomista sullo Stato), si mette ii1 discussione tutta la politica delle realizzazioni d ~-m.,cratiche. che è un'acquisizione non solo dei socialisti ma .:inche del PCI. l comunisti hanno cercato, nel XXI congresso, di fondare la tesi de1'2 via parlamentare al socia– lismo come qu.s~la deJì'evitabilità della guerra, a partire dalle r,o::,izioni di forza del mondo socia– lista. Applicato sul piano i:-,terno, questo significhe– rebbe che viviamo in una situazione di transizio– ne dal capitalismo al soci:-llismo sul piano mondiale si che alla borghesia è impossibile di usare più lo Stato come arma di classe ed :sso rimane come un'entità sospesa tra i due contendenti ed illuso– riamente indipendente da essi. Ma questo non fonda la possibilità della via par– lamentare al socialismo. Semmai fonda la possibi– lità di una più facile presa del potere da parte dei comunisti: nient'altro. La « via parlamentare al socialismo,> parte dRlla possibilità di una « con– quista dell'interno» dello Stato, non .di un pratico annichilimento dello Stato stesso: altrimenti essa assume il valore non di una tesi (ed è su questo livello che il XXI congresso lo ha voluto porre: il paragone con la tesi, riconosciuta e dibattuta co– me tale, sull'evitabilità della guerra, non consente dubbi al riguardo), ma di semplice di parola d'or– dine, di cui viene apertamente riconosciuta il si– gnificato di strumento mistificatorio. L'on. Lombardi ha anche offerto uno spunto in– teressante e che ha valore anche di là della tema– tica politica socialista quando ha espresso in modo e-file.ace la contraddizione radicale della politica attuale, « specialmente dei paesi latini: la sinistra contro lo Stato, la destra contro la società». « Se c'è una costante lotta politica fra destra e sinistra, in Francia, in Italia e altrove negli ultimi 50 anni, è data da questo carattere permanente: una destra permanente contro questa società, una sinistra avulsa o contro lo Stato >>. Ci troviamo di fronte ad una notazioli\e breve ma efficace che andrebbe meditata per cogliere in modo più approfondito la verità che contiene e– syiressain modo intuitivo. A nostro avviso, alla base di tale contraddizione sta il razionalismo, che domina lo Stato, specie nei paesi latini, a partire dalla Rivoluzione francese. Ora questa filosofia non riesce a fondare teorica– mente il concetto del valore dell'autorità, se non comenecessità sociale, espressa in termine di coer– eizione: tutte le posizioni influenzate dal raziona– lism©,anche se ad ess0 di segno contrario (ed un classico tentativo di rnvesciamento del razionali– smo è la posizione del De Maistre) hanno sempre un tal concetto dell'autorità. E direttamente in– fluenzate da tale concetto dell'autorità sono tutte le prime posizioni del socialismo : tanto che solo dialetticamente Marx riesce a introdurvi, se non il Le STATO b1bllo ecaginobianco concetto di autorità, almene la sua esigenza attra– verso il concetto della dittatura del proletario con– cepita all'origine come un momento puntuale, anzi come semplice atto di rovesciamento della ditta– tura degli espropriatori. Noi cerchiamo dunque nel carattere del pensie– ro politico moderno la cama delìa contraddizione indicata da Lombardi. E penseremmo che il risultato sarebbe la dimo– strazione del carattere mitico ed errc,neo dell'attua– le terminologia politica di destra e di sinistra. De– stra e sinistra sarebbero infatti in sostanza l'esi– genze di autorità e quella di libertà concepite sulla base del razionalismo come termini autentici e con– traddittori: il che condurrebbe poi a spiegare per– chè curiosamente la destra diventi anarchica e la sinistra autoritaria: ciascuna delle due posizioni cerca in qualche modo di sintetizzare, cioè di in– globare anche l'altra. Abbiamo, speriamo con chiarezza e crediamo con equanimità, delineato quelli che ci sembrano i momenti positivi della posizione di Lombardi, vi– sta come espressione ideologica più completa del– la posizione autonomista. La critica da farsi a Lombardi sta, a nostro av– viso, nel mancato approfondimento di tali premes– se teoriche e conseguentemente, nella loro mancata omogenea traduzione politica. Lombardi ha giu– stamente diagnosticato, nel socialismo, in quanto sinistra, la tendenza a porsi contro lo Stato. Tradu– cendo, come è legittimo, questa posizione dai ter– mini politici a quelli teorici, si deve dire che al so– cialismo, in tutte le sue forme. è mancato un esat– to concetto dello Stato. Dalla stessa formulazione dell'antitesi fatta da Lombardi si può dedurre che l'errore della posizio– ne socialista deve consistere in una sopravalutazio– ne della società civile per rispetto allo Stato, cioè nel vedere lo Stato come semplice strumento di orga– nizzazione della società civile. La cosa è tanto più grave in quanto poi il socialismo tende a ridurre la società civile al suo momento di società economica. Il che significa <J:he caratteristica di tutte le posi- zioni socialiste, dalla socialdemocratica alla comu– nista, è di vedere lo Stato soprattutto nelle sue fun– zioni strumentali per rispetto alla società civile con– siderata sotto il suo aspetto economico. Ora se noi esaminiamo la posizione della cor– rente autonomista così come Lombardi l'ha espres– sa, vediamo che in essa vi è questo errore, ma, che questo errore contrasta con il senso stesso della posizione assunta. Lo Stato vi è visto si soprattutto come regola– tore dell'economia: ma gli viene anche riconosciu– ta la capacità di un'azione indipendente dalla so– cietà economica, capace di determinare la società economica stessa. Perchè questo sia, bisogna che lo Stato abbia una realtà indipendente dall'economia e che da al- 3
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