Lo Stato - anno II - n. 9 - 30 marzo 1961

bi~ gione. E che cosa è tutto questo allornr' In nome di Dio .ono 13 anni che diri– go personalmente gli affari della Chie– sa nella nostra patria. In tutto questo tempo ho avuto vari colloqui col Papa Pio XII e tre incontri con Giovanni XXIII. Ho avuto numerose conversa– zioni con il Segretario di Stato e con i Prefetti delle varie congregazioni. Nemmeno una volta, forse voi - figli miei - mi crederete perché altrove non viene creduto quello che dico io, nemmeno una volta c'è stato un ten– tativo di darmi istruzioni di alcun ge– nere sul come i Vescovi polacchi deb– bano condurre in questo paese gli ;if– fari della Chiesa ». L'effetto immediato di queste due prese di posizione è stato lo sciogli– mento èlella Charitas, un'organizzazio– ne chiaramente ispirata al movimento Pax di Piasecki, che comprendeva 300 sacerdoti cattolici disposti a collaborare con lo Stato. E' evidente che questi due documen– ti avranno un peso essenziale anche sui futuri sviluppi dei rapporti fra Sta– to e Chiesa in Polonia. L'Episcopato ha abbandonato definitivamente ogni posizione di attesa e lo stesso « stato di necessità » in cui si era venuta a trovare la Chiesa cattolica in Polonia dopo la svolta dell'ottobre '56, non ha più alcun significato. Il regime non sembra affatto deciso, da parte sua, a porre termine all.i politica di intransi– genza, accentuatasi negli ultimi mesi, dopo, cioè, le probabili discussioni in proposito nel corso della conferenza co– munista di Mosca del 5 dicembre scorso. Quale significato potrà assumere la tensione fra Episcopato polacco e go– verno comunista nelle elezioni generali del 16 aprile? E' impossibile fare delle previsioni al momento, non esistendo precedenti in materia nella breve storia del comuni– smo in Polonia. Il fatto è che le ele– zioni del 20 gennaio del 1957 ebbero luogo in un clima tutto particolare. E– ra stato raggiunto appena un mese pri– ma un « modus vivendi » con la Chie– sa e lo stesso cardinale Primate si sentì in un certo senso in dovere di invitare i cittadini alle urne. Ora, però, dopo quattro anni di esperimento gomulkia– no, le speranze per un radicale muta– mento nella politica del paese sono de– finitivamente tramontate. All'VIII Plenum del POUP, Gomul– ka propose « una nuova legge eletto– rale che permetta ai cittadini di eleg– gere, e non solo di vot;ire >>.E in ef– fetti, come alle precedenti elezioni, an- 12 vcaginobianco che a quelle del 16 aprile prenderanno parte, sotto l'unica m,atrice del Fronte Popolare Nazionale, oltre al Partito O– peraio Unificato Polacco (il POUP, partito comunista), anche un Partito Polacco dei Contadini e un Partito De– mocrntico. A parte il fatto che questi due ultimi movimenti sono .ibbondan– tcrnente controllati dai comunisti, di– remo, per inciso, che su 495 deputati, 236 sono del POUP che ha cosi la maggioranza assoluta. Attualmente siedono al Sejm nove <'leputati di ispirazione cattolica, appar– tenenti al gruppo « Znuk », che fa ca– po a Stanislaw Stomma, il noto pub– blicista del « Tygodnik Poweszechny n. Proprio in questi giorni si è appreso che I nove deputati cattolici sono stati nuovamente inclusi nelle liste dei can– didati ed è quindi probabile che ven– gano rieletti. Questa cc concessione » comunista mira chiaramente a dare la impressione ai cattolici polacchi che essi hanno un rilevante peso politico nella vita del paese : il tutto allo scopo di legare i cattol.ici, sia pure in modo evi– dentemente relativo, alla vita politica :.ittiva del regime. Il programma elettorale è stato rati– ficato all'unanimità cl.i un.i cc sessione plenaria del Fronte Popolare Nazionale Unito>>. cc Tutte le forze politiche e soci.ili facenti parte del Fronte di Unità Na– zionale - esso dice - considerano lo– ro dovere esporre la propria posizione comune sui problemi dominanti della nazione in vista delle elezioni alla Die– ta e ai Consigli Popolari fissate per il 16 aprile... ... cc Il mondo socialista del quale fac– ciamo parte, fedele ai principi di paci– fica coesistenza di tutti gli stati, pre– scindendo dai loro sistemi sociali, ha assunto la storica missione di salvare l'umanità dal disastro della guerra ter– monucleare. Assieme all'Unione Sovie– tica e alle altre nazioni socialiste e pa– cifiche, lotteremo indefessamente per la cessazione della pericolosa corsa agli armamenti, per il disarmo universale e totale ... ... cc I nostri confini lungo l'Oder Neisse e il Baltico sono immutabili. Essi sono protetti dalla potenza del no– stro stato e dalla comune potenza del– l'intero campo socialista>>. Come si vede questo cc programma elettorale >>non si sbilancia molto, non dicendo assolutamente nulla di nuovo. Lo stesso accenno ai confini dell'Oder Neisse è estremamente vago ed insigni– ficante, nonostante le trattative com~ m~rciali tedesco-polacche e il possibile ristabilimento dei rapporti diplomatici fra i due paesi. Per quanto riguarda il problem.i religioso, il programma tace completamente. L'astensione sarà l'unica forma di op• posizione possibile. Ma, poiché i certi– ficati elettorali vengono distribuiti, CO· me del resto avviene da noi, dagli uf– fici comunali, è estremamente facile controllare chi ha votato e chi invece non lo ha fatto. Evidentemente questo <e controllo >>non comporta di per se delle pressioni politiche, ma d'altra parte non le esclude. E' il caso di ri– petere con Benjamin Constant: cc più un governo è oppressivo, più i citta– dini spaventati si affretteranno a ren– dergli omaggio del loro entusiasmo su ordinazione... Che significa interroga– re un popolo tra le prigioni e sotto lo imperio dell'arbitrio, se non chiedere agli avversari del potere un elenco per riconoscerli e colpirli a piacimento? ». Un grosso problema è costituito per Gomulka dal voto dei contadini. Do– po la svolta dell'ottobre '56 e prima delle precedenti elezioni, il Primo Se– grct.:irio del POUP aveva dato ampie assirnr2zioni sulla definitiva rinuncia alla collettivizzazione. L;i promessa, sia pure con parecchie eccezioni locali, è stata grosso modo mantenuta, ma 11011 nascerà ora per i contadini, tradizional– mente cattolici, il problema religioso? I rapporti fra Stato e Chiesa, così come si wno venuti profilando negli ultimi mesi costituiscono dunque il più difficile banco di prova per il regime a poche settimane dalle elezioni. Gomulka sta per gettare la masche– ra? oppure è nuovamente pronto a qualsiasi concessione, pure di potersi assicurare un successo elettorale, analo– go a quello del '57? Se è veramente realista, la sua politica non gli da altro scampo che quello di fare vedere il suo vero volto. In realtà gran parte delle sue promesse, in nome del Partito, do– po i rivolgimenti di Poznan dell'otto– bre '56 non sono state mantenute. Le truppe sovietiche vigilano ancora sul paese; la politica estera continua ad es– sere diretta da Mosca; la politica in– terna si è stabilizzata su di un piano di rigidità. Il paese non può che essere scontento di questa politica, soprattut– to se si pone mente che al momento delle precedenti elezioni tutti nutrivano fiducia in un cambiamento di rotta che non è avvenuto. La situazione è dunque quanto mai fluida ed è del resto imprevedibile càe si possa fare un bilancio più preciso prima delle elezioni. Dopo il 16 aprile vedremo.

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