Lo Stato - anno II - n. 8 - 20 marzo 1961

lato, il nome stesso dì Risorgimento e quello di Gioberti si .intrecciano immediatamente e vivamen– te con la storia e con la politica italiana. Dobbiamo dunque come cattolici e come italiani lamentare che non si sia colta in modo ampio e generale l'occasione delle celebrazioni unitarie per affrontare ed approfondire il concetto di Risorgi– mento. In realtà, come sempre accade, solo la Chiesa salva della storia dei concetti e delle istituzioni de– gli uomini, quello che merita di essere salvato: solo essa strappa l'opera dell'uomo al limite del tempo, e fa veramente di ogni storia passata realtà presente. Così oggi solo i cattolici possono riprendere il concetto di Risorgimento, che essi possono fondare in filosofia, e risentire nel loro cuore palpitare la grande parola del « primato morale e civil,e»: nel senso che le doti date da Dio a Roma, di cui l'Italia non è che la prima e più immediata espansione ci– vilé:,sono le doti di bene inten-d-erei primi pri,nc1p1 della filosofia e della politica ,e di saper così inizia– re, nei momenti in cui i cicli storici si esauriscono, nuovi << risorgimenti » reinizi maggiori e più ricchi. Sicché in un senso ben più alto e significativo gli Italiani sono il popolo del Risorgimento: nel senso che da essi solo, nei grandi momenti della storia, nelle grandi ore della morte storica, rinasce, con la verità del nuovo concetto, con l'umile speranza della nuova azione, il principio. In questo senso, l'Italia è l' « umile Italia »: essa non sta più ai vertici della storia, nel senso delle pienezze: essa sta alle ogirini. Di ciò che nasce in Italia, vive il mondo. La Chiesa ha conservato questo concetto. Dopo la Pasqua del '58, l'ultima sua Pasqua, ricevendo i marchigiani in Roma, Pio XII disse: « Italia: paese più di ogni altro legato all'opera di Cristo». Le parole di prima sono nulla innanzi a queste. « E questo fia suggel ch'ogn'uomo sganni ». G. BAGET Bozzo LA PIRA - ROBESPIERRE La vicenda di Firenze include numerosi episodi incresciosi. Esiste un reato, previsto dalla Costituzione, che è quello di ricostituzione del disciolto PNF: esiste una legge, in attuazione della Costituzione. L'accertamento del reato dipende ormai dalla magistratura ordinaria. Fino a che la magistratura non si è pronunciata nel senso di riconoscere il MSI colpevole di tale reato, il MSI è un'organi~zazione politica come tutte le altre .ed i suoi appartenenti, simpa– tizzanti ed elettori, esercitano un diritto previsto dalla Costituzione. Il nostro è soltanto un rilievo giuridico-costitu– zionale, non un giudizio politico. Un sindaco non può far nulla per rendere precario l'esercizio di tale diritto. Non può intervenire presso il Prefetto perché usi in modo arbitrario il suo potere discrezionale ed impedisca, ai cittadini simpatizzanti di quel movimento, l'esercizio del di~itto di riunione: non può fare o !provocare pressioni· sui proprietari di sale cinematografiche perché ritirino la loro adesione. Questo è richiesto dai doveri di correttezza politica che presiedono all'esercizio di una carica pubblica. Ma l'on. La Pira ha fatto molto di più: egli che si dice uomo di pace, ha fatto come sindaco due dichiarazioni, una antecedente òi fatti e l'altra successiva, in cui si ricordano le malefatte del nazifascismo e si invita il Presidente della Repubblica a stroncare la malapianta. A 16 anni dalla fine della guerra civile, carità di patria chiederebbe il silenzio sul triste corteo di violenze, d1 ingiustizia e di male che la guerra civile trascina con se: e gli autori degli atti di violenza e di ingiustizia non stanno mai da una parte sola, neanche, certamente, riel caso della guerra civile italiana. Ricordare i delitti di una sola parte è un atto ingiusto:· soprattutto quando i delitti delle forze legate all'altra parte, fanno ancora sanguinare il mondo. Non ci interessa rilevare qui il carattere di cooperazione politica tra OC e socialisti, (e non solo amministrativa) che così assume la Giunta fiorentina; ci interessa la rivelazione di La Pira come uomo di non vera pace. Quest'uomo, che predica alla Chiesa l'intesa con gli Islamici ed i comunisti, che va, nel suo irenism_odi principio, di là del giusto, reagisce poi con focosa asprezza quando i suoi interessi politici lo richiedono, sino ad accusare gli. avversari di « intenzioni » di percosse. I socialisti fanno eco e applaudono edificati a La Pira aggredito dai fascisti quando esce dalla Messa. Bene: i nostri giacobini hanno finalmente il Robespierre che si meritano. Lo STATO bibliotecaginobianco, 5

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