Lo Stato - anno II - n. 8 - 20 marzo 1961

'Uil rpadrone aveva detto una mala ;parola ad un contadino; se una ditta aveva tar– dato d! due ore la consegna della busta rpaga; se hl Ministro aveva rprefer!to una bidella bianca ad una bidella l!"ossa, era un ag,!tars! di tutte Je maestranze, un correre affannato d! tutti gl! a,g!tprop; un il'!ntronare di <tec!ne d! com!z!ant! su tutte le piazze d'Ital!a. Oggi non !Più. Og,g! tutto semlbra ,irocedere nella rp!ù gran oolma; quasi !n una subsec!va sonnolenza. Perfino [e campagne elettora11 s! fanno senza stre– pito, senza affanno, con gran risparmio d! fiato e d! carta. Ma ila macchina, la ma– stodontica macchina cammina. Pare che cl s!a davvero un qualche cosa d! luciferino !n questo colossale cotnJ>lesso, 1n cotesto fan– tastico ordigno, composto d! pezzi !nfin!t!, resultante d1 a,ggegg! compl!cat!ss!mi, che s! mruove tuttavia con pacata inerzia, con tem,pest!vità cronometrata! S1 potrebbe fare ricorso ad una aneddotl!ca ,che ha dell'n!– cred,ibile ! e s! toccherebbe con mano come 11 comunista sia da,prpertutto, veda tutto, sappia tutto, •arrivi a tutto. In un mondo d! stol!d! e d! dormoentl essi, 1 comunisti han. no collocato occhi ed orecchi semp.re aperti e sempre attenti in tutti gl! ambienti ne! quali si svolge opera di una qualche impor– tanza per la vita e l'ord!;ne pubbJ.!co o alme– no d! un qualche Interesse per g.U Interessi del partito. Non c'è Ministero non c'è Pre,fettura, non c'è Questura, non c'è Tribunale o P.retura, non c'è Segreteria d! Scuole, por– tlnmia d! un ufficio, MJ.tlcamera d! una a·utorità anche d! Infimo grado, sala d'aspet– to d! una banca o d! una stazione fer:ro– viarla tiove non ,cl sia un funzionario, un bidello, un portinaio, un b!gl!ettalo, un facchino comunista, ohe vede tutto e tutto riferisce con la ifedeltà del segugio 11 fana– tismo d1 un Invasato. Nep,pure gù! obitori e J,e portinerie dei grandi cimiteri sfuggono a questo controllo che non d1co polizoesco, peTché se la pol!zla avesse tanti occhi e tanta acutezza d! vista, non le sfuggireb– be neppure 11 p!ù pl•ccooo la,d(l"unoolo del più alpestre pollaio. La più parte non vede o non sospetta nruilla di questa Infinita tra– ma di spie, do delatori, di traditori; qual– cuno vede e sa, ma crede di .poter fare da superuomo mostTando che eg11 sa fare e comandare nonostante s!a cixoondato da comunisti. « Vedranno che !o non iho paura », « vedil'anno che !o sono !m,par– ziale » ed Intanto 1u!, 11 grand'uomo, non s'accorge che quando appene lo credono conveniente, 1 comrunlst1 !n un •batter d'oc– chio possono mettere a soqquadro la na– zione. Passando a trattare delle cause che hanno favorito il diffondersi del comunismo in Italia, il presule così si esprime: 15. - Il fascismo era divenuto oppres– sione della Ul>ertà; la rpatr!a era Invasa dal. l'alleato del fascismo; ,bisognava resistere; ma resistere per che cosa? per andare In– contro ad una schiavitù ,p!ù truce, ferrea e barbara del fe,sci6Illo? Questo è stato 11 grave errore de! partiti deJla l!"es!stenza e dei comitati d! lbberazione; 11 non aver di– stinto tra eh! voleva veramente la l!bera– zlone e eh! voleva sempù!cemente 11 cambio del pe.drone, e per di rplù, lo voleva tanto in peggio. L'av,er finto d! non sapere ohe cosa fosse e che co.oo.volesse 11 comunismo; l'avergl! con tanta rea1ltà regalato la qual!fica di par– t1to ·democratLoo; l'averlo ·lintrodotito !n pieno nehla vita ;pu.bblka della nazione, permettendogl! di inquinarne la costitu– zione, 1 primi passi e le prime leggi, questa è stata cotpa o le.,o,gerezm lmperdonablle. E cosi dobh!Mno ancora 8/SSl,stere alia farsa II b1bliotecaginobianco d1 una democrazia che ha n dovere di 'l)To– clamarsl ant!fasc!sta e che riconosce legit– timo un partito che del fascismo sarebbe la .peg.giore reincarnazione, se l'anagrafe delle dottrine e de! parti ti non e! obbli– gasse a dirlo dl [Progenitore. 16. - Si è ,creduto ohe i comunisti non fossero rplù comunisti; che fossero quindi capaci di dire Ja ver,!tà e d! opere.ire secon– do verità; s! è creduto che 1 comunisti vo– lessero e .potessero fare azione .s!nda,cale pu– ra, e quindi lfuor! di ogni !deooogia, e cosi si sono spinti nella C.G.L. tutte le grandi masse del contadini e degli opera!. Avrem– mo potuto e dovuto risuscitare, dopo 1a caduta del fasclsmo, le nostr-e gloriose leghe bianche; quel slndaool!smo cristiano nato dal fervore eccitato dalla «Rerum Novarum» che aveva al suo attivo tante conquiste; che aveva scritto pagine gùorlose. L'opera tranqu!lla e ordinata dell'Azione Cattol!oo, che aveva resistito vittoriosamente all'•urto del fascismo, aveva custodito 11 !fuoco sacro sotto le ceneri. Quanto sarebbe stato fa– cile avere nell'!m•med!ato dopoguel!"ll"a un sa.Ido e fiorente s!ndaca,Usmo cristiano! No, s! ,preferi Intrupparsi con i nemici del no– me cristiano; 1 qual! subito si rivelarono quello che erano e che non _potevano non essere. Avvenne , po! l a frattura; ma noi non riuscimmo a re.ct, perare tutti 1 nostri; ma i l nuovo s!ndaooto non fu cristiano, ben.si neutro, senza colore, senza ca,lore, e s ens;a vita; ma il rimedio che si esco– gitò, l'istituto, cioè delle A.C.L.I. non ebbe la sperata efficacia ed ancora non ha tro– vato del tutto, !n pratioo, la sua v!a, ten– tato dal s!nda,ca,l!smo, affascinato de.Ila po– l!tlca. 17. - O! siamo lasciati soil!)Tendere e tra– vol gere tutti dagù! avven-!Jrnentl. Invece d! g,u! de.re siamo stati gru!dat!. E' davvero stu– pefacente, ed ;n ciò dobbiamo ammirare l'opera della divina Provvidenza, ohe non ostante le nostre manchevolezze, le cose non siano andate peggio! Chi non r-!corda? Il comunismo fu condannato dalla S. Sede fin dal 1846; da aliOil'a le condanne tratto tratto si ripeterono o furono richiamate; ma dopo la « l!bera,.a!one" eh! ma! se ne ricordò o levò la voce? E da quel temrpo le cose non mutarono ma in certo senso an– darono peggiorando. Un modo univoco, se– rio, re,ij)onsab!le, uniforme di vedere le cose e gu,u,dicarle, ne! tr!guardl del comunismo e nel rlgruardl della dLfesa daù comrunismo, non e! fu ma!; e ancora non c'è. Basti ricordare hl modo col quale sono stati appl!cati 1 Decreti del S. Ufficio; basti accennare alla « apertura a sinistra». E' una ,babele che stringe 11 cuore. « Si sal infatuatum fuerit, in quo salietur? ». Come semplice, ma come tremendo LI lamento evangel!co! Quante volte buon! la!c! levano questo lamento. Vorrebbero sapere come comrportarsi, ma se da uno sentono un consiglio, o ,ricevono una direttiva, su– bito trovano run altro ,che dice H contrario. La poca dottrina, la poca r,ifiesslone, la pe,s– s!one iPOlltlca, la eccessLva preoccupazione delle cose economiche, l'aver preso a gui– da più 11 partito che la Ohi,esa, ,più questo o quell'uomo pol!t!co che ~a Sacra Gerar– chia, e! ha condotti a questo: che e! siamo scoronati da noi. Non sono più i sacerdoti che insegnano: ma sono i laici che sanno fin dove arrtva il lecito o 111noarr!,va; e la autonomia del laici è diventata un eufe– mismo, per dire l'affrancazione dei laici da ogni gLudiz!o tit moralità o di 11- ce!tà da parte deJla Chiesa. I ,più accorti riconoscono ancora n diritto della Chiesa a dare giudizi <il liceità e d! moralità; ma sono giudizi destinati a stare campati in aria, perché lo stabll!re quale condotta e qual! atti cadano sotto quei giudizi ed !n quaJe camrrio si e,p,pl!ch! quel maglstmo non dipende più dalla Chiesa ma dal laico. sociologo o .poHtico che sia. Regnum in se divisum desolabitur. E la nostra è una vera deSO[azlone. 18. - La miseria di certe categorie di lavoratori è veramente grande. ·Le cond!– z!on! d! vita e d! lavoro .!n certi ambienti sono veramente indegne di uomini e di cristiani: siamo d'accordo. .La durezza, la !ncomrprensione di tanti datori di ilavOil'o è Irritante e sconcertante. Non c'è migliOll"amento economico acqu!– s1 to ohe non sia stato estorto con la vio– lenza o la minacela della violenza; non c'è m~gù!oramento economico da acquisire ohe , non debba essere conquistato con la forza o la minacela della forza: è veramente tl11ste. 19. - u, paura, 11 terrore d! un ord!na– men to economico in cui l'uomo sia cons!– uerato ruomo e non merce, ed 11 •lavoro occupi un posto su,per!Oil'e al capitale, l!"en– de certi ceti eh! usi ed ost!l! ad ogni senso di umanità e di pace; d! quella pace vera– mente cristiana !n cu! tutti si sentano fra– telli e sol!dali nena prod uz!one e nel go– d!men to d! un benessere che sia frutto de– gl! sforzi di tutti e compenso d·ehla !fatica di tutti. 'I'utto questo è vero; e tutto questo nes– suno sente con maggior p-ena del Sacerdote, che vive co.l porpolo e ne con.div.!de in gran pe.rte le sorti. Ma su una verità tanto lamJpQnte si é campato un grande so,fisma: è vero che 11 popolo sta male; dunque !tl comunismo ha :r,ag!one; ci vuole •un po' d! comunosmo! Come se i cristiani avessero tbisogno del comunJsmo ;per avvertire ~a miseria deJ po– polo I Come se le miserie del popolo non pos59,no essere lenite ed e1im1nate, senza far ricorso all'ate!:smo ed al materiaMsmo! Come se 11 comunismo ,po! mirasse alla eliminazione d! quelle miserie, mentre esso le -crede necessarie aUa sua dialettica ed in forza de! suol pr!nc!:pl mira ad un ordine di cose in ,cu.! il lavoratore è chiamato a sa– cr!fic! ,ben pegg!m! di queU! che deve sop– portare ora. 20. - A,vremmo dovruto aiutare 11popolo; avremmo dovuto essergl! vicino, assisterlo; avrem,mo dovuto provocare .riforme vaste e p.rofond,e che davvero preannunciassero un mondo ;più umano e più cristiano, non do– minato e soffocato solo da! problemi del da. naro, dal peso de! capita,!!, dalla pretesa de! rproflttl; ed Invece siamo stati a guar– dare abbacinati dalla sinistra, come se non da Cristo, non daJ Vangelo •dovesse ve– nire la salvezoo. 21. - Come rpoteva darsi che quel!! che erano a sinistra tornassero a ·.noi, alla Chie– sa, alla Religione se no! eravamo tanto smaniosi di congJungercl a loro? Quanti dei nostri giovani, del nostri -uomini, sotto 1 nostri occhi in iquest1 anni sono andati tanto a •sinistra da trovare posto nelle file di N,enn! e di Togl!att!, e qunti daUe file d! Nenni e di Togliatti, In questi anni sotto 1 nostri occhi, sono tornati a no!? C! slamo fatti la domanda? Abbiamo ben soppesato la risposta? Ed il peso ed il &Lgn!ficato del– la risposta? !Non tutti si ca.pisce, ma di molti, e, ,purtroppo molto qruahficatl. Entrati neua vita pubblica con la qualifica do c:r!st!anl; sostenuti dal favore e da! voti del ce.ttolic!, s1 •sono stancati presto dJ. sostenere 11gran peso del nome, della d,ign!tà del crs!t!ane– sLmo. Forse non lo conoscevano abbastanza; forse non avevano visto mal, nemmeno in sogno, là bellezza di un ordinamento eco-

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