Lo Stato - anno II - n. 8 - 20 marzo 1961
CORRISPONDENZA Sig. Direttore, Leggo con vero piacere che Lei si propone di favorire -la revisone de! giudizio storico su Giolitti. Al riguar– do, mi pare interessante un elemento apportato, forse involontariamente, dal Malagodi (Olindo) nel suo libro po– stumo « Conversazioni di guerra». be significato la fine della nostra indi– pendenza. Egli vedeva però anche il costo enorme di una guerra continen– tale e l'impopolarità che avrebbe col– pito tutti gli interventisti a guerra finita. Perciò, non volle andare al Gover– no; perciò, nel marzo fece votare la fiducia a Salandra, benché sapesse che Sonnino, ossia la prima personalità politica del Ministero e il responsa– bile della politica estera, fosse inter– ventista. Non appena seppe che la guerra era decisa, si pronunziò contro di essa. Il Malagodi ha portato una prova importante per valutare Ia figura e la mentalità di Giolitti. RingraziandoLa per l'ospitalità, Ubaldo Giuliani E' noto che Giolitti si pronunziò contro l'intervento dell'Italia nella guerra del '15 dopo che il Patto di Londra era già stato sottoscritto. Scri– ve a proposito Salandra: «·A scagio– narsi ,poi dell'accusa fieramente rivol– tagli ,di essere venuto a fomentare il dissidio, a turbare la coscienza pubbli– c~, a svigorire il Paese, quando già il Governo e il Re erano irrevocabil– mente impegnati, egli sostenne e ripe– tè nelle sue Memorie di non essere informato ,dell'accordo di Londra. Il che, al solito, è solo verbalmente esat– to nel senso che non gliene fu data copia o lettura, non che non si fosse parlato del suo contenuto». Politica Uni versi taria Ora Malagodi rivela che dopo il colloquio con Vittorio Emanuele III Giolitti disse: « 1-1 Re si è lasciato in– fluenzare in famiglia. Lo si conduce a un'azione grav1ss1ma. Questa di spezzare il trattato e mancare alla pa– rola data è per me la cosa più grave di tutte. Pazienza avessimo un buon nome! Ma godiamo già di una pessi– ma fama e resterem-0 infamati nella storia. lo non so se non vado in Par– lamento a grida loro in faccia: « Voi avete infamato l'Italia»! ». Di qui, Augusto Guerriero ha de– dotto (Epoca, n. 523) che Giolitti ignorasse il concluso trattato, come di– mostrerebbe il fatto che egli usi il pre– sente (« si concluse il Re ») : ma se davvero Giolitti fosse stato all'oscuro di tutto, non avrebbe potuto dire « re– steremo infamati » e tanto meno esse– re tentato di lanciare in Parlamento un'accusa gravissima come: « Voi avete infamata l'Italia» (da notarsi che qui usa il passato prossimo). Ciò dimostra che Giolitti sapeva del Patto di Londra e che l'accusa -di Sa– landra è fondata. Il motivo cui Giolitti s'ispirò è evi– dente. Egli sapeva che la guerra era inevitabile in quanto sussisteva, nel 1915, un grave pericolo di vittoria te– desca; e una vittoria germanica avreb- 32 ibliotecaginobianco Riceviamo e pubblichiamo: Signor Direttore, nel numero del 20 febbraio c.m. della rivista da Lei diretta, nell'articolo inti– tolato « Politica Universitaria», ho ri– scontrato alcune inesattezze, e precisa– mente: a) Non è vero che da parte dei di– rigenti romani dell'Intesa Cattolica sia stata scartata a priori la possibilità di una giunta di collaborazione con l'AGI. • Vero è che questa giunta, regolar– mente presentata all'Assemblea il 21 di– cembre 1960, non raccolse la maggio– ranza prescritta dal_ Regolamento (e r,on per colpa dei « franchi-tiratori »). b) Non è vero che il gruppo UGI si sia ·scissodopo le elezioni dello scorso anno. E' vero, invece, che l'UGI si scisse nel febbraio dello scorso anno, e da que– sta scissione sorse l'associazione « Go– liardi Autonomi ». Le due associazioni a.ffrontarono sepa– ratamente le elezioni. In questo ultimo periodo, i gruppi assembleari delle due associaz,ioni si so– no unificati sotto la denominazione di « gruppo UGI ». c) Non è vero che Piero Craveri (iscritto non già al PSI, bensì al Partito Radicale) sia il presidente dei Goliardi Autonomi. Presidente dei « Goliardi Autonomi» è il sottoscritto (radicale). " d) Non è vero, infine, che l'Asso- ciazione dei « Gol-iardi Autonomi » sia una associazione di « comunisti dichia– rati», bensì è un'associazione unitaria della quale i comunisti sono una parte, a fianco dei giovani socialisti, radicali, repubblicani, ecc. Di quindici consiglieri, infatti, solo cinque sono comunisti. La invito, pertanto, a norma dell'ar– ticolo 8 della legge sulla stampa, a pub– blicare sul suo settimanale, la presente rettifica. GIANCARLO PICCA Giancatlo Picca, presidente del grup– _po Goliardi Autonomi di Roma, ci scri– ve per retti-(icare alcune inesattezze in cui· saremm·o caduti nell'articolo « Po– litica Universitaria» pubblicato :zrl nu– mero 5 del 20 febbraio scorso. Le ine– ratteize che ci addebita il Picca sono puramente marginali e si riferiscono ad alcune date e ad alcuni nomi non esatta– mente riferiti che, comunque, non sca,– fiscono minimamente il nostro assunto, cioè il progressivo trasformarsi del-l'In– tesa in un'associazione quasi fiancheg– giatrice del PCI. Picca, tra l'altro, afferma: « Non è vero che l'associazione dei Goliardi Au– tonomi .,ia un'associazione di comunisti dichiarati, bensì è un'associazione uni– taria della quale i comunisti sono una parte, a fianco dei giovani socialisti, ra-. dica/i, repubblicani, ecc. • Di quindici consiglieri, infatti, saio cinque sono co– munisti». Cioè, in un'associazione della quale . fanno parte elementi di almeno sei par– titi politici (l'eccetera è comprensivo dei socialdemocratici e del movimento di « Comunità» che tra gli studenti ro– mani vanta non pochi aderenti) i co– munisti, potendo contare su di un terzo dei consiglieri, hanno la maggioranza relativa, formano l'unico gruppo davve– ro compatto ed hanno quindi una chia– ra fun;ione di. guida. In altre paroì.e, come sostenevamo, i comunisti control– lano apertamente i GoJiardi Autonomi.
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