Lo Stato - anno II - n. 8 - 20 marzo 1961

struzione di una sola autostrada libera da pedaggio, la Salerno-Reggio Cala– bria, che avrà caratteristiche tecniche del tipo « C ». Per percorrerla, comun– que, gli utenti dovranno essere muniti di un disco che attesti l'avvenuto paga– mento di una tassa di concessione go– vernativa dell'importo da 1000 a 2000 lire sencondo la grandezza del veicolo. Il programma delle autostrade a pe– daggio prevede il ,ompletamento del– l'autostrada del Sole, nel tratto Firenze– Roma, il completamento delle opere in corso sulla Firenze-Mare, il completa– mento dei lavori ed il raddoppio della Milano-Laghi, la realizzazione della Como-Chiasso, della Napoli-Bari, della Bologna-Canosa, della Brennero-Verona, della Roma-Civitavecchia, della Bologna– Padova e della Genova-Sestri Levante. A queste sono da aggiungersi poi le autostrade a pedaggio non previste dal «piano» e che il ministero dei LL.PP .. a suo piacimento, concederà in conces– sione a società private. In questo pro– gramma, secondo le prime segnalazioni, dovrebbero trovar posto la Torino-Pia– cenza, la Savona-Ventimigiia, la Ceva– Fossano, la Passocorese-L'Aqµila-Tera– mo-Giullianova, la Spezia-Lucca-Pisa– Livorno. Sono, inoltre, in fase di studio la Venezia-Dobbiaco, la Torino-Fossano, la Moncenisio-Torino, la Entrèves– Gran San_Bernardo-Aosta-Ivrea, la Par– ma-Fornovo, la Pontremoli-Sarzana, la Udine-Cervignano ed altre. Non si sa in base a quali criteri tali concessioni verranno rilasciate dal Governo; certo è che questa parte « mobile » del piano autostradale, suscettibile cioé di cam– biamenti e di ripensamenti nella scelta dei tracciati e delle città da favorire, ha fatto già scoppiare una vera e pro– pria « febbre dell'autostrada» di cui si sono avuti già primi gravi sintomi nelle polemiche e nelle manifestazioni di piazza succedutesi per la scelta della direttrice da seguire per la costruzione del tratto Monte San Savino-Magliano Sabino dell'autostrada del Sole. Gli um– bri, assertori del progetto « umbro-sabi– no », hanno avuto partita persa perché le autorità ministeriali si sono defini– tivamente dichiarate a favore del pro– getto « Delle Valli». Dovremo abituar– ci per un pezzo ormai ad assistere a si– mili battaglie per una fettuccia di au– tostrade; si sa già che in molti casi a decidere per una soluzione o per l'al– tra non saranno tecnici qualificati né le esigenze delle regioni candidate. I deputati delle città interessate sono già assediati da elettori, da amministratori Lo STATO bibliotecaginobianco locali e da enti affinché facciano pres– sione sugli esponenti politici più in– fluenti per ottenere che l'autostrada pas– si vicino le loro contrade. Decideranno anche qui il compromesso e il « do ut des »? Alle prossime elezioni politiche, ne possiamo essere certi, quella di una autostrada sarà una delle promesse più affascinanti e i problemi che ne sorti– ranno daranno del filo da torcere agli equilibristi delle « convergenze paral– lele». Vogliamo augurarci, tuttavia, che nel tentativo di accontentare tutti, il pia– no autostradale non si risolva in un vertiginoso zig-zag, su e giù per l'Ita– lia. In tal caso, scarso valore avrebbe il sistema di raccordi con cui i tecnici prevedono di assicurare la sutura del!~ reti viarie cittadine con il sistema auto– stradale. Tali raccordi, dovrebbero prov– vedere, tra l'altro - secondo le diret– tive del «piano» - al collegamento dei posti di confine in prossimità dei grandi trafori alpini. Ai lavori dovreb– bero essere interessati i seguenti posti di frontiera: Ponte San Luigi, Monte– bianco, Moncenisio, Gran San Bernardo, Sempione, Brennero, Trieste. Si realiz– zerebber.o così gli itinerari previsti dal– la Convenzione di Ginevra, collegando i paesi esteri confinanti. Al fine di evi– tare spese infruttuose, è necessario te– ner presente, al di sopra di ogni inte– resse di parte e di ogni tornaconto po– litico, la necessità di dotare il Paese di una rete viaria idonea a sopportare il crescente aumento del volume di traffi– co. Basti, .infatti, osservare l'incremento registrato nella circolazione in questi ultimi anni per rilevare l'urgenza di adeguare la strada agli ulteriori preve– dibili aumenti della motorizzazione. Al– la fine del 1960 circolavano in Italia circa 6 milioni di autoveicoli, cifra che si riteneva di dover raggiungere sol– tanto nel 1962-63; si calcola poi c.h::per il 1970 la circolazione sarà di cma 11 milioni tra auto e motoveicoli. A tale massa stabile si aggiunga, inoltre, quel– la dei turisti stranieri in costante au– mento. Proprio il confronto fra lo svi– luppo della circolazione globale e quel– lo della rete viaria pone in evidenza il « deficit » del secondo rispetto al pri– mo. Di qui la necessità di non indul– gere ad attese e di adottare i provvedi- , menti secondo criteri adeguati. Circa i tempi di attuazione del « pia- no », le opere dovrebbero essere por– tate a termine per il 59 per cento entro il 1963, per il 29 per cento entro il 1966 e per il restante 12 per cento entro il 1969. Tutte le autostrade, dopo 30 anni, passeranno di proprietà dello Stato; gli ottimisti calcolano che la rea– lizzazione del piano determinerà tra li 1961 e il 1972 un incremento di reddito nazionale dell'ordine di 2.300 miliardi. E' necessario, data la ristrettezza dei tempi stabiliti sopratutto per la prima fase di realizzazione del programma, un rapido lavoro di progettazione ese– cutiva e, quindi, un immediato poten– ziamento dell'ANAS cui spetterà il coordinamento deìl'intero piano oltre alle opere di stretta pertinenza della Azienda stessa. Particolarmente per le zone del Mezzogiorno, che hanno mag– gior bisogno di una rete efficiente di allacciamenti autostradali per risolleva– re ia propria economia e per favorire l'industrializzazione, gli organi gover– nativi dovrebbero accelerare i tempi di e~ecuzione sulla base di progetti con– creti e realmente rispondenti alle esi– genze del Sud. Non bastano le pro– messe per favorire l'economia di queste regioni che hanno bisogno, invece, di opere e di realizzazioni produttive. Un «piano» per le autostrade, bene o male, c'è. Si riuscirà ad attuarlo avendo presenti le reali esigenze del Paese? Sta.i:emoa vedere. 21

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