Lo Stato - anno II - n. 5 - 20 febbraio 1961
L'azione comunista Quale migliore conferma di tutto ciò che quella di vedere applicati que– sti loro principi di esasperata e disu– mana uguaglianza proprio ai Magi– strati, che tra le attività umane eser– citano la più spirituale, quella di giudi– care le azioni dei propri simili? Che tutto questo i social-comunisti abbiano veduto ben chiaro è più che naturale; ma che gli altri si siano prestati al lo– ro gioco con tanta disinvoltura e legge– rc-zza è cosa che dimostra che in Ita– lia, o per meglio dire nella sua classe dirigente, il senso dello Stato ha già toccato il segnale d'allarme. E dire che, nell'originario progetto governativo, pur criticabile per altri aspetti, non si era arrivato a tanto. E' stato il Consi– glio Superiore della Magistratura, che, con sua votazione a maggioranza, ha preteso che in esso si predisponesse l'appiattimento e la pianificazione della Magistratura. A questo punto il discor– so diventa più complesso e più delica– te. L'arrendevolezza del Governo alla volontà non vincolante della maggioran– za espressa dal Consiglio Superiore della Magistratura non merita di certo una valutazione favorevole, tanto più che il Governo sapeva, o avrebbe dovuto sa– pere, (la responsabilità politica è ugua– lè' in entarmbe le ipotesi), che, nella elezione dei membri del Consiglio 5tr– periore della Magistratura tratti dalle categorie dei Magistrati di Tribunale e di Corte di Appello, l'Associazione Na– zionale Magistrati ebbe un peso deter– minante e che quindi il Consiglio Su– periore della Magistratura è, nella sua attuale composizione, largamente con– dizionato da essa. Il Governo, altresì, sapeva, o avrebbe àovuto sapere, che l'Associazione Nazionale Magistrati era finita col diventare preda « di una minoranza, che torce ai suoi fini il malcontento, talvolta giustificato, di al– cuni e, purtroppo, • l'indifferenza dei· più », e che 'tale minoranza era a sua voli:a manovrata da elementi social-co– munisti attivi e spregiudicati, i quali agivàno sotto la esperta, guida di un comunista-magistrato, il Dr. Mario Fran– ceschelli, già appartenente alla Segrete– rià •di Scoccimarro, già capo della Com– missione di disciplina del Partito Co– munista Italiano e tuttora Ministro di Grazia e Giustizia « in pectore » nel caso di avvento al potere dei marxisti. Tutto ciò avrebbe dovuto mettere .in guardia il Governo contro il voto della maggioranza del Consiglio Superiore della Magistratura, che per i motivi ora 20 b1bl1otecaginobianco precisati, lungi dall'avere lo scopo di salvaguardare l'avvenire della Magistra– tura, aveva quello dissimulato, ma non per questo meno trasparente, di com– piacere agli interessi dei marxisti. Se dubbi al riguardo potevano sussistere, bastava considerare, per superarli, che, in quella votazione, erano rimasti in minoranza proprio i Magistrati più rap– presentativi e di maggiore esperienza: il Primo Presidente, il Procuratore Ge– nerale e gli altri Magistrati appartenen– ti alla Suprema Corte di Cassazione. La conferma della esattezza di questi nostri rilievi è in ciò che è successo recentemente nell'Associazione Nazio– nale Magistrati, vale a dire la scissione, avvenuta il 7 gennaio 1961 e la con– temporanea costituzione dell'Unione Magistrati Italiani appunto per por fine al predominio della « minoranza estre– mista », che pretendeva di assurgere al rango di rappresentante dell'intera Ma– gistratura italiana e che, concorrendo in modo determinante al nuovo assurdo progetto sul sistema delle promozioni, aveva posto le premesse per una irn– mediabile svirilizzazione del terzo po– tere. Azione . irresponsabile Eppure, malgrado tutto questo, il Governo sembra ancora impegnato a sostenere il suo disegno di legge, igno– rando persino l'esistenza dell'Unione Magistrati Italiani, che pure annovera nei suoi .ranghi gli elementi più rap– presentativi della Magistratura e rifiu– tandosi di tener conto degli studi e delle proposte da essa fatte, nel momento. stesso della sua costituzione. Dobbiamo allora concludere che il Governo, tra le due Associazioni, in cui oggi è divisa la Magistratura, propenda per quella in cui sono annidati i marxisti? Se non ci trattenesse la presenza al Ministero di Grazia e Giustizia dell'On. Gonella, che è indubbiamente un uomo di buona fede e un autentico antimarxista, sarem– rr.o portati a rispondere affermativa– mente. Ci auguriamo, allora, che queste nostre considerazioni possano trovare adeguato apprezzamento negli ambienti governativi e parlamentari responsabili e che valgano sopratutto a no,n far di– menticare che, in nessun altro settore dalla attività statale, è necessario, quan– to in quello giurisdizionale, che la car– riera dei Magistrati si svolga precipua– mente col metro della probità, del sen– so della legalità, della rettitudine mora– le, della preparazione professionale e della capacità tecnica. Solo chi possiede in maggior misura queste qualità, do– vrà poter procedere nella carriera con maggior speditezza di fronte agli altri. Ciò, oltretutto, rafforzerà in ogni magi– strato quel senso di nobile emulazione, che è necessario perché ogni attività umana possa concorrere al progresso sociale. Esempi del passato Per passare al profilo storico del pro– blema, è da rilevare che, in passato, pur neila varietà dei sistemi sperimen– tati, mai erano stati ventilati i criteri di appiattimento, che oggi si vorrebbero instaurare, ad eccezione del periodo ini– ziale della legislazione immediatamente successiva all'unificazione italiana, quan– do ancora la struttura dello Stato unita– rio era in fase di assestamento; ma, dal 1907 in poi, venne sempre tenuta pre– sente la necessità di assicurare ai ma– gistrati più meritevoli il mezzo per procedere nella carriera più rapidamen– te degli altri. Dapprima, per le promo– zioni in Corte d'Appello accanto allo scrutinio venne previsto il concorso, il quale divenne l'unico mezzo per le promozioni in Corte di Cassazione. La legge del 19 dicembre 1912 introdusse il •sistema unico dello scrutinio, con le qualifiche, però, & promovibile per me– rito eccezionale, di promovibile a scelta e di promovibile semplice. Tale siste– ma fu mantenuto sostanzialmente fer– mo dallo ordinamento giudiziario del 1923 per le promozioni in Corte di Ap– pello, mentre, per le promozioni in Corte di Cassazione, venne ripristina– to il concorso per titoli come unico mezzo di promozione. Vi furono, poi, varie mdifiche, nelle quali però la pos– sibilità di affermazione dei magistrati di particolare valore venne sempre assi– curata o con i concorsi per titoli e per esami o con lo sautinio anticipato o per meriti• eccezionali. E' noto if sistema previsto dall'ordinamento del 1941, at– tualmente vigente, e sono innegabili gli inconvenienti determinati dai concorsi per titoli da esso contemplati. Per ovvia– re a questi inconvenienti, non vi è altra possibilità che quella di ripristinare il sistema dello scrutinio per meriti spe-. ciali. E' quanto, appunto, lia proposto l'Unione Magistrati Italiani. Il fatto che tale propòsta abbia determinato la violenta reazione del Senatore comunista T erracini e dei suoi compagni di fede marxista, dimostra che essa ha colto nel segno.
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