Lo Stato - anno II - n. 4 - 10 febbraio 1961

PCI, in quanto si differenzia in Italia da quella del PSI, si risolve in un appello particolare ed esclusivo alla socialdemocrazia- E' ben curioso, ma è così: la politica del «fronte» che è la parola d'ordine che 11 PCI e la sinistra del PSI contrappongono al1a pa– rola d'ordine nenniana del centro sinistra, è il ten– tativo di portare tutti i voti social-democristiani nell'ambito dell'alleanza con il comunismo. Su piano politico, l'on. Nenni può obiettare la grande attrazione che la sua politica ha sulla social– democrazia (tanto che si fa all'insegna di una pa– rola d'ordine tipica del PSDI: il «centro-sinistra») e la nessuna attrazione che ha invece, _verso la social– democrazia, la parola d' or-dine del frontismo. Ma su piano ideologico l'on. Nenni può con ancor maggior forza obiettare che una nuova valu– tazione teorica della socialdemocrazia è l'evidente presupposto della nuova politica comunista. L'ono– revole Nenni può trarre -da questo la prova del mag– gior approfondimento ideologico che sta alla base della sua politica del PSI per rispetto a quello del PCI: l'insuccesso tattico del PCI nei confronti della socialdemocrazia verrebbe così posto in relazione a un non approfondimento ideologico di questo pro– blema, che· verrebbe imposto al P,CI, piuttosto dalla g,enerale situazione politica che dalla propria co– sci,enza ideologica. L'on. N-enni è cosi in grado di rovesciare sul PCI l'accusa di «tatticismo>> che il PCI gli rivolge. · La posizione nenniana è dunque una posizione ideologicamente forte, proprio in riferim-ento all'ideo– logia leninista: lo si potrebbe dimostrare non solo da questo, ma da molti altri punti. Si potrebbero esaminare tutti i punti della poli– tica comunista e v,edere che l'on. Nenni è in grado di offrire una prospettiva politicam-ente più valida perché ideologicament,e superiore, proprio sulla ba– se dei punti nuovi della dottrina sovietica, cioè le vie nazionali e la via parlamentare- All'on. Nenni è mancato del tutto un ideologo, o meglio uno scrit– tore capace di -esprimere in termini propri gli as– sunti ideologici della politica nenniana. A tale ruolo è mancato del tutto il Lombardi, uo– mo chiuso in un economicismo stretto, più preoccu– pato di « correggere» l'autonomismo nenniano che di porne in risalto l'ideologia. Più vicino ad esso è andato certamente l'on. Antonio Giolitti. La novità dell'impostazione dell'on. Nenni appa– re in modo particolare nella politica verso i cattolici. Per la verità, questa novazione, essenziale per la politica nenniana, appare già .in quel congr-esso di Torino in cui fu ideologicamente determinante il contributo di Rodolfo Morandi. Fino ad allora, la tematica socialista era rimasta ancora legata alla ri– gida impostazione classista del marxismo tradizio- Lo STATO bib1 u ~l;ayinobianco nale: la Chiesa cattolica non era altro che un invo– lucro in cui un mito ideologico ratteneva congiunte delle forze aventi opposte posizioni di classe. Ba– stava dialettizzare gli interessi economico-sociali avversi per far saltare l'edificio del compromesso. In questa prospettiva lo strumento determinante era necessariamente il sindacato. Già il partito comunista aveva capito che quella visione più articolata -del rapporto tra l' « ideologia » e la <<struttura» che aveva permesso la teoria della democrazia progressiva e del fronte popolare doveva estendersi anche al problema della definizione comu– nista della questione cattolica. Tuttavia l'on. Togliatti aveva sempre negato la natura politica del movimento politico dei cattolici e lo aveva considerato sempre con1e una mera ap– pendice della gerarchia ecclesiastica. Per questo l'ono– revole Togliatti non aveva visto altro interlocutore possibile per il PCI che il Vaticano ed aveva cercato il dialogo a partire dai temi di politica internazio– nale, in qui egli poteva avvalersi anche della sua posizione nel movimento comunista mondiale. L'intuizione esatta del PSI (N-enni, Morandi) che sta al centro dell'attuale politica nenniana è invece quella dell'esistenza di un movimento politico catto– lico, rappresentato dalla D.C. Sin qui l'on. Nenni ha visto giusto. Ogni politico– in Italia ha necessariamente un concreto problema: evitare che, dato il peso mondiale della Chi,esa, lo Stato nazionale non div-enti, con danno della Chiesa com,e dello Stato, ùna sorta di stato pontificio. Il fatto di trovare forze non cattoliche ma dispo– ste ad una posizione non anticattolica è un fatto de– terminante per un politico cattolico, che ha ad un tempo le migliori possibilità, e di risolvere il proble– ma dei rapporti tra Chiesa e Stato in Italia, ma è tut– tavia soggetto a ,difficoltà ed a sospetti che non toc– cano invece un politico laico. Poiché in concreto l'on. Nenni aveva innanzi la D.C. fu in riferimento ad essa ,chesi pose questo con– creto e particolare problema. Il problema dell'intesa con i cattolici politici, con i cattolici laici, che egli impostava giustamente come una convergenza non intorno ad un comprom-esso religioso (il mito con– cordatario dell'on. Togliatti) ma come convergenza attorno alla comune accettazione di un medesimo tipo di Stato, gli si poneva storicamente come pro– blema dell'incontro con la DC. E' in questo modo <::he il problema dei rapporti con la DC diventa il pi-obl,emadeterminante per la politica dell' on. Nenni. Il problema dei cattolici è il problema fondamentale per la via parlamentare e per la via nazionale italiana al socialismo. Questo i comunisti-lo conce-donoall'on. Nenni. L'on. Nenni ha ragione nel dimostrare che non si può considerare 3

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