Lo Stato - anno II - n. 4 - 10 febbraio 1961
v1et1ca, la produzione sulla percentuale complessiva del reddito agricolo nazio– nale diminuiva fortemente a favore del– la produzione del piccolo orto familiare. Per esempio fra il 1953 ed il 1956 la produzione delle carne nell'URSS è au– mentata di 800 mila tonn. passando da 5,8 a 6,6 milioni di tonn. con un au– mènto nel settore privato di ben 600 mila tonn. pari cioé al 75% dell'accre– scimento totale. Per le uova poi l' au– mento realizzato nel settore privato ha coperto esattamente i 3,4 milioni di uni– tà corrispondenti all'aumento totale. Ora forse non è abbastanza noto che il conta– dino russo con il suo piccolo appezza– mento di 1/4 di ettaro .produce il 50% della carne, 1'80% delle uova, della frut– ta e degli ortaggi il 40~/4 delle patate. Di fronte a questi dati era inevitabile che il locus prendesse dei provvedimenti restrittivi. Così già dal 1958 si cominciò a rilevare -~ la produttività agricola pro-capite nell'URSS era molto bassa, ìl che per la verità era esatto dato che 250 famiglie su 5000 ettari di terra sono molte specie se confrontate con le capa– cità conduttive delle famiglie contadine i~ occidente. La popolazione agricola dell'URSS rappresentava poi circa il 50% della popolazione attiva cifra que– sta caratteristica in occidente dei paesi poco sviluppati. I dirigenti comunisti pensarono perciò di accelerare il proces– so di meccanizzazione dell'agricoltura accentrando contemporaneamente altri poteri nelle mani della gestione collet– ti va dei Colcos a danno però della libe– ra attività dei contadini. Il risultato è stato che l'incremento produttivo negli anni '59 e '60 ha subito un brusco ar– resto. La grande svolta A questo punto si giungeva alla fase attuale, in cui la questione più propria– mente economica si intreccia in maniera molto più complessa con questioni di carattere politico. Il clamore suscitato intorno al fallimento del piano di svilup– po dell'agricoltura ha un suo preciso significato politico in seno ad un regi– me come quello comunista dove gli in– successi sono normalmente considerati come segreti di Stato. La prova di una -Lo STATO bibliotecaginobianco a:) « Le nuove direttive del partito parlano chiaro: dovrete ridurre al massimo lo produzione negli appezzamenti e stalle private dei contadini » assoluta mancanza di dibattito cntlco sui problemi di fondo è stata data pro– prio da quei 25 dirigenti agricoli di primo piano i quali, tutti e 25, con una uniformità impressionante, hanno ripe– tuto davanti al Comitato centrale del partito le stesse cose dando atto a Kru– sciov dei brogli e della inefficienza del– le loro proprie organizzazioni, elogian– do la genialità di Krusciov nel com– prendere alla perfezione anche i più det– tagliati problemi agricoli, ribadendo punto per punto tutte le critiche accen– nate da Krusciov stesso. Ma il segretario del partito non è stato tanto tenero nep– pure verso i contadini, nei quali risulta così difficile estirpare quelle tendenze che da sempre hanno caratterizzato la psicologia ed il comportamento dell'uo– mo delle campagne. Nella politica di Krusciov tutto è pe– rò ben calcolato. Egli tiene conto che nel prossimo ottobre si terrà il 22 ° congres– so del PCUS che dovrà definire il nuovo programma del partito e riconfermare ~ meglio tributare il dovuto omaggio di vassallaggio ai capi attuali. Tuttavia in simili circostanze i massi– mi dirigenti del partito puntano più sui medi e piccoli membri dell'apparato che s·µgli esponenti più in vista. In altre parole in tali casi ritorna l'antica poli– tica dei Principi, di appoggiarsi sui val– vassori per controllare i grandi vassalli, sulla « gentry » contro i « lords ». In questo senso il fondamento delle rela- zioni politiche umane non è cambiato di molto neppure nel mondo comunista. Del resto proprio nel mondo conta– dino abbiamo visto come in realtà il partito si trovi di fronte a delle insop– primibili esigenze della vita privata del– l'individuo che contrappone ormai da parecchi lustri il piccolo lembo di terra privata al Colcos, il mercato libero a quello dello Stato. Le diretti-ve del partito Perciò da qualche tempo i dirigenti comunisti stanno adoperandosi in un nuovo sforzo per trasformare nei limiti del possibile il Colcos in Sovkcos e ri– durre i contadini a puri e semplici sala– riati agricoli. Così il Ministro dell'agri– coltura Markevich ha dichiarato recen– temente che « attualmente è necessario, pertezionandole, di riavvicinare le due forme (colcos e sovkcos) utilizzando ciò che c'è di meglio nell'uno e nell'altro>. Lo stesso Krusciov ha affermato di con– siderare « storicamente inevitabile > la fusione dei colcos con l'economia di stato, abolendo progressivamente l'ap– _pezzamento familiare e la ripartizione dei surplus produttivi che contribuisco– no a tenere in vita il mercato libero. Ma non è improbabile che proseguen– do in questa direzione l'agricoltura so– vietica dovrà far fronte a difficoltà ed insuccessi più gravi di quelli avuti nel 1959 e nel 1960. • 23
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