Lo Stato - anno II - n. 3 - 30 gennaio 1961

b TAMPA .... ..,. ........ - - ................. .,.. .. ....... -.----------------·-·--- all'on. Moro e ai suoi alleati del centro-sinistra l'aggira– mento delle posizioni ecclesiastiche con il « caso per caso » delle giunte di/ficili. Il problema, della collabo– razione dei cattolici con il PSI, senza questo snervamento della resistenza ecclesiastica, non sarebbe stato risolto mai con un colpo di maggioranza in Parlamento. Ora Malagodi si trova dinanzi ai cocci rotti della sua politica. E purtroppo i guai non sono solo suoi, ma di tutto il Paese. Ma l'on. Ma;agodi avrà ragione di parlare di chia– rezza e di fermezza quando (per lo meno) avrà rotto la sua continuità con la congiura di luglio ed avrà fran– camente ammesso di avere sbagliato politica. Si può sba– gliare in politica: ma; bisogna anche saperlo ricono– scere. Altrimenti tutte le più clamorose proteste sembre– ranno o comiche o pretestuose e mancheranno di quella serietà mora;e che è la condizione di ogni degna politica. Kennedy e Sinatra Tutti felici in Italia per l'ingresso nella Casa Bianca di Kennedy, il teorico della « nuova frontiera» ameri– cana. Anche i giornali italiani hanno tenuto a manife– stare la propria gioia e non hanno fatto economia di elo– gi. Una cosa ci ha colpito, però: tanto il quotidiano de-_ mocristiano « Il Popolo » quanto il filocomunista « Il Paese» si sono espressi nei riguardi di Kennedy alla stessa maniera. Tutti e due i giornali hanno parlato, in– fatti, del giovane leader democratico· come del << presi– dente della pace». Noi tutti sappiamo che il modo di intendere la pace dei comunisti si differenzia sostanzial– mente, è, anzi, all'opposto di quello dei cattolici. La pace dei comunisti è una pace regolata e diretta dalla po– litica dell'Unione Sovietica. Quello che è <<pace»per i comunisti non lo può essere per gli anticomunisti a m_eno che non si tratti di anticomunisti parolai che nei problemi di fondo non si distàccano da Kruscev e da Togliatti. E' questo il caso dei redattori de « Il Popolo »? Non ostante tutto ci auguriamo di no. Preferiamo pensare che l'uso e l'abuso di certe parole (che per un cristiano hanno un nobilissimo significato) da parte dei redattori de « Il PopoZo » dipenda dalla loro poca serietà. Del resto, proprio in occasione della cerimonia per l'insediamento di Kennedy, molti sono stati i giornali che si sono dimostrati incapaci di comprendere il signifi– cato di una cerimonia che dava inizio ad un nuovo ciclo della politica americana. Il milanese. « Il Giorno » cosl intitolava il suo servizio: « La voce di Sinatrn apre l'era di Kennedy ». Tutta la tematica del nuovo presidente, tutta la battaglia per uno «svecchiamento» dell'impo– stazione politica americana condotta da Kennedy, trova il suo .<imbolo,secondo i redattori de « Il Giorno», nella voce dell'isterico ed alcolizzato Sinatra. Non crediamo che il nuovo presidente USA sia entu- siasta dei suoi amici italiani. Serrati, Nenni e Togliatti Abbiamo letto su « Mondo Operaio», rivista del par– tito socialista, i documenti della politica tra Serrati e Le– nin. Sono documenti di grande interesse e molto istrut– tivi. La polemica fra Serrati e Lenin richiama alla mente la polemica tra Nenni e Togliatti e dimostra in maniera chiarissima che i socialisti ed i comunisti, indipendente– mente dalle polemiche, si sono trovati sempre uniti nei momenti in cui si trattava di attaccare le istituzioni dello Stato. Ricapitoliamo i termini della polemica tra Serrati e Lenin. Serrati era d'accordo con il capo bolscevico sulla necessità del!'unità della classe operaia e sulla inelutta– bilità della rivoluzione e del!'avvento della « società so– cialista»; a differenza di Lenin, Serrati, però, credeva che spettasse ai riformisti portare a termine la prima fase della battaglia coptro lo Stato. Non di diverso parere oggi è Nenni. Anche Nenni concorda con Togliatti sulla - necessità che socialisti e co– munisti conducano insieme la battaglia « per il socia– lismo». A questo proposito Nenni è stato chiaro: in ogni occasione, a chi gli chiedeva di prendere posizione contro il PCI, Nenni ha detto che il PSI « non » passerà mai nel– le file dell'anticomunismo». Dunque, unità di fondo tra comunisti e socialisti. In questo momento, però, secondo Nenni, il PSI deve procedere da solo in modo da operare più in profon– dità la frattura in campo avversario. Tra Nenni e To– gliatti, perciò, come ieri tra Serrati e Lenin, vi è soltanto un dissidio sui modi di portare avanti la rivoluzione; c'è un sostanziale accordo, invece, sui fini della rivolu– zione '!.iedesima: la dittatura del proletariato, l'avvento di un regime totalitario di tipo sovietico. Il frontismo di La Malfa L'on. La Malfa è stato attaccato dal sollto furore attivi– stico, ha ripreso a scrivere articoli ed a fare dichiarazioni. Nei giorni scorsi ha concesso una intervista a «Il Punto, nel corso della quale ha sostenuto che il governo dei «con– vergenti» ha fatto il suo tempo, che bisogna respingere lo appoggio dei liberali e che occorre «attuare la politica della sinistra democratica». Come è noto su questo termine, «si– nistra democratica », e sulla politica che questa sinistra democratica dovrebbe condurre non sono tutti d'accordo. La Afa/fa, però, ha in proposito delle idee chiare e più volte le ha illustrate sul!'organo del suo partito. Infatti, su « La Voce Repubblicana » dei giorni scorsi è apparsa una nota, scritta di pugno dal!'ex esponente azionista, in cui si affermava che « per salvare la democrazia i voti dei socialisti non bastano più e che è necessario fare ri– corso alt'appoggio dei comunisti. Il gioco è chiaro. La Malfa ed i suoi amici vogliono un nuovo fronte popo- ~ lare che sia sostanzialmente uguale a quello del '48 e che ~ si limiti a cambiare nome: si dovrebbe chiamare « sinzstra ~ d,m,a.,;,-, >. ! ·······----------·---·-· .. . .-. - ----·-•-- ... .- . ·-·-·-·---------·-•-....------------·-·-·-·~-------------·•··• ... . ..-.- - ------ - ..- .... - -. . --- .- .. ... Lo Stato 17 inobianco

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